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Bob Marley & The Wailers: ‘Catch A Fire’

Bob Marley & The Wailers: ‘Catch A Fire’

 We don’t need no more trouble

Il 13 aprile 1973 usciva per l’etichetta Island Records Catch a Fire, l’album che con il suo messaggio ribelle, politicizzato e socialmente consapevole consacrò Bob Marley & The Wailers a livello planetario: 9 tracce in stile roots reggae prodotte assieme a Chris Blackwell e registrate tra Kingston e Londra (1972-1973).

“Catch A Fire” uscì a nome dei The Wailers e non come “Bob Marley & The Wailers”, per andare incontro alle esigenze del pubblico rock e, per la stampa delle prime 20.000 copie, sfoggiava la copertina a forma di accendino Zippo.

I brani, approdati alla Island alla fine del 1972, furono adattati alle esigenze del pubblico bianco e rock cui erano destinati: Blackwell fece aggiungere delle sovraincisioni al chitarrista dell’Alabama Wayne Perkins e al tastierista texano John “Rabbit” Bundrick (poi sideman degli Who).

  • Catch A Fire fu il primo disco a promuovere il reggae come musica da album e non da singoli, com’era sempre stato fino a quel momento: il primo pubblicato sul mercato internazionale dalla Island di Chris Blackwell, inglese cresciuto in Giamaica e tornato in patria carico di dischi da servire alla popolosa comunità di immigrati. Blackwell infatti ne intuì il potenziale: da quelle spesse coltri di ganja emergeva una musica esplosiva, materiale infiammabile che avrebbe potuto incendiare anche il mercato rock già saturo di eccessi prog, di lustrini glam e di cantautorato all’acqua di rose. (Rockol)
Pubblicato il: 13/04/2020 da Skatèna