Buena Vista Social Club – Chan Chan
El cariño que te tengo
No te lo puedo negar
Se me sale la babita
Yo no lo puedo evitar
Cuando Juanica y Chan Chan
En el mar cernían arena
Como sacudía el jibe
A Chan Chan le daba pena
Il 16 settembre 1997, prodotto dal musicista statunitense Ry Cooder, usciva l’album “Buena Vista Social Club” del progetto musicale cubano Buena Vista Social Club, da cui è stato estratto il singolo Chan Chan.
- Il chitarrista-produttore californiano Ry Cooder sognava di ridare vigore alle affascinanti sonorità cubane degli anni Quaranta e Cinquanta. Fu così che a metà degli anni Novanta Nick Gold, titolare dell’etichetta britannica World Circuit, creò le condizioni adatte – in collaborazione con Juan de Marcos – per dare corso a quel sogno. Il primo passo fu invitare Cooder all’Avana: in pochi giorni le ultime leggende viventi, e oramai dimenticate da tempo, che avevano interpretato quelle vibranti musiche tradizionali furono riunite nei malinconici e disadorni studi della Egrem (già Panart, prima di Fidel Castro). Nacque così l’album «Buena Vista Social Club», che non solo si rivelò il best-seller di musica afro-cubana di tutti i tempi, ma fu capace di domare per moltissimi mesi le hit parade di mezzo mondo, con premi a non finire tra cui un Grammy nel 1998. (musicajazz.it)
Di seguito, il videoclip di Chan Chan tratto dal documentario di Wim Wenders ‘Buena Vista Social Club‘:
La canzone, scritta da Compay Segundo nel 1984 secondo i canoni estetici dei son cubani, racconta la storia di due amanti, Juanica e Chan Chan, che per costruirsi la loro casa vanno su una spiaggia a procurarsi della sabbia.
Il progetto musicale Buena Vista Social Club, gruppo fondato a L’ Avana nel 1996, era stato promosso dalla label World Circuit Records nelle persone di Nick Gold, del chitarrista Ry Cooder in qualità di produttore e di Juan de Marcos González come direttore.
- Buena Vista Social Club è stato un miracolo. È il risultato di tante convergenze ricercate o fortuite, o entrambe le cose (non si è mai capito) hanno ridato universalità alla musica tradizionale cubana facendo sognare diverse generazioni in ogni angolo del mondo con quella riscoperta. Un progetto che portava tutti i requisiti necessari per elevarsi su altri album analoghi, e/o con medesime caratteristiche, già registrati negli anni Ottanta nella più grande delle isole delle Antille, ma che restarono senza fortuna. (musicajazz.it)
Il nome del gruppo trasse ispirazione dallo storico locale che si trovava nel quartiere Buenavista di L’Avana, dove negli anni ’40 era in voga la musica popolare cubana. Per riprodurre stili musicali come il son cubano, il bolero e il danzón, furono reclutati una dozzina di musicisti dell’epoca, molti dei quali si erano ritirati dalle scene da tempo.
L’immagine in evidenza è uno screenshot del video.
Pubblicato il: 16/09/2020 da Skatèna