C’era una volta il CBGB, il leggendario rock club situato nel Lower East Side di Manhattan
I got my devil machine
Got my electronic dream
Sonic reducer
Ain’t no loser
I’m a sonic reducer
Ain’t no loser(Dead Boys, Sonic Reducer)
È il 9 di agosto, fa molto caldo, ma per fortuna mi trovo in vacanza al mare e ascolto del buon vecchio e sano punk sotto l’ombrellone dopo aver fatto una lunga nuotata.
La colonna sonora di oggi è quella che sfornò il CBGB & OMFUG a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, e vorrei rendervene partecipi raccontandovi del periodo d’oro che conobbero gruppi come Ramones e Blondie – solo per citarne un paio.
Ma andiamo per ordine. Innanzitutto: cos’era il CBGB?
Il CBGB era un rock club situato nel Lower East Side di Manhattan: per la precisione, si trovava al 315 di Bowery Street a New York.
Fu inaugurato il 10 dicembre del 1973, negli stessi locali in cui dal 1969 al 1972 il proprietario, il Sig. Hilly Kristal, aveva gestito un altro bar, l’Hilly’s aBowery.
L’obiettivo iniziale che il Sig. Kristal si pose era quello di dar vita ad un locale dedicato principalmente alla musica Country, Blues e Bluegrass. Infatti, il nome CBGB & OMFUG è l’acronimo di Country Blue Grass Blues and Other Music For Uplifting Gourmandizers, anche se poi il posto divenne celebre come punto di riferimento e luogo di nascita dei movimenti punk e new wave di New York.
Alan Parker (regista di Saranno Famosi, Fuga di mezzanotte, Evita, Pink Floyd The Wall), nella prefazione al booklet del CD del 2002 Ramones – Best of the Chryìsalis Years, ha affermato quanto segue:
«Per quelli che non hanno visitato il posto, pensate al bagno di casa vostra ma solo un po’ più grande, coperto di graffiti e con puzza di piscio praticamente ovunque per il fatto che il proprietario Hilly Kristal lasciava i suoi cani liberi di scorrazzare nel locale, una cosa che il compianto Joey Ramone trovava spassosa»
Nel 1974 al CBGB si esibirono per la prima volta i Television. Da quel momento in poi, il palco del 315 di Bowery Street diventerà uno degli spazi preferiti dei gruppi della scena underground newyorkese.
Esordirono al CBGB anche Patti Smith e Lenny Kaye: era il 14 febbraio 1975.
Il 5 maggio 1974 fu poi la volta degli Stillettos (di cui faceva parte anche Debbie Harry), che facevano da spalla ai Television, e poi dei Blondie formatisi subito dopo (originariamente si facevano chiamare Angel & The Snakes), e dei Ramones.
Seguirono i Talking Heads, i Fleshtones, i Tuff Darts, gli Shirts e i mitici Heartbreakers.
Nella seconda metà degli anni Settanta, dunque, il CBGB continuò ad ospitare numerosissime band punk e new wave, fino ad arrivare ad un cambiamento di rotta agli inizi degli anni Ottanta, quando cominciò a delinearsi una nuova scena musicale nell’underground: l’hardcore punk, e in particolare il New York Hardcore (NYHC), con le fatidiche domeniche al CBGB note col nome di Màtinee Days.
Il NYHC è il frutto dell’unione dell’hardcore punk col crossover thrash, e tutta la sottocultura associata con questo tipo di musica: esso si sviluppò dalla scena hardcore di Washington D.C., in particolare prendendo spunto da band come Bad Brains e Minor Threat.
Tra le hardcore punk band leggendarie che si sono esibite al CBGB e in particolare ai Màtinee Days si ricordano: Gorilla Biscuits, The Cro-Mags, Agnostic Front, Sick of It All, Rest In Pieces, Warzone, Urban Waste, Youth of Today, Minor Threat, ecc., ma questa è un’altra storia che mi riservo di raccontarvi la prossima volta.
Ciò che è certo è che, nel corso degli anni, a causa delle violenze e delle risse che avvenivano sia dentro che fuori dal suo CBGB, il Sig. Kristal fu ad un certo punto costretto a non promuovere più i Màtinee Days e dal 1990, infatti, il CBGB non ha più organizzato concerti di tal sorta.
Il CBGB ha chiuso i battenti il 30 settembre 2006 a causa di una lunga battaglia legale con i proprietari dell’immobile di Bowery. Il Sig. Kristal, in seguito, fece sapere che avrebbe riaperto il CBGB a Las Vegas nel 2008, ma non riuscì a mantenere la sua promessa, poiché morì il 28 agosto del 2007.
Attualmente all’ex CBGB è presente un negozio d’abbigliamento, ma una parte delle pareti con i poster originali è rimasta intatta.
Se si vuole avere un’idea del CBGB, vi invito a visitare il sito ufficiale al link https://www.cbgb.com/.
In rete, inoltre, si trovano numerosi video e documentari. Per esempio vi propongo il videoclip che i Rancid hanno girato per Red Hot Moon all’interno del locale.
Tra le chicche, da ricordare l’esibizione di Elio e le Storie Tese durante il loro tour americano nel 1998.
La mia tracklist dedicata al CBGB
Ed è arrivato il tanto atteso momento di rendervi partecipi della colonna sonora punkettosa di cui vi ho parlato all’inizio dell’articolo, corredata di curiosità e notizie relative alle band.
I Ramones, formatisi a Forest Hills nel Queens (New York) nel 1974, furono fra i fondatori del movimento punk rock newyorkese e uno dei più influenti gruppi del genere. Tra il 1974 ed il 1996 eseguirono più di 2.200 concerti con una media di due concerti a settimana. Nel 1996, con più di dieci album alle spalle, si sciolsero. I quattro membri originari, Joey, Dee Dee, Johnny e Tommy, morirono nei due decenni successivi. Ognuno di loro scelse Ramone come cognome d’arte, e l’identità del gruppo era rafforzata dal look, identico per tutti: giubbotti di pelle nera, jeans stracciati, t-shirt e scarpe da ginnastica. I testi delle loro canzoni erano spesso autobiografici, ironici, divertenti e privi di significati politici.
I Ramones si esibirono per la prima volta al CBGB il 16 agosto del 1974. La serata fu organizzata da Tommy, alla batteria da poche settimane; suonarono anche i Blondie (che all’epoca si chiamavano ancora Angel and The Snake), e i Savage Voodoo Nuns.
Disse in quell’occasione Dee Dee Ramone:
«Era un posto semi abbandonato. (…) Era una fogna. (…) Il posto si riempì di travestiti che erano entrati al CBGB’s dopo essere stati al Bowery Lane Theater. Furono grandi con noi, supportandoci durante tutto lo show e rendendo la cosa molto cabarettistica. Il pubblico strillava e fischiava ad ogni canzone. (…) Quando salimmo sul palco, io attaccai il basso e diedi un’occhiata intorno. Sul muro, vicino al palco, c’era un enorme poster di Marlene Dietrich. Suonammo per quindici minuti e fu un successo. Cercavamo di suonare le canzoni una attaccata all’altra. Dopo ogni canzone, qualcuno gridava «Take it!» ed io contavo uno, due, tre, quattro ed attaccavamo subito un altro pezzo. Alla fine del concerto io lanciai per aria il mio Danelectro facendolo rimbalzare per terra un po’ di volte finché non si ruppe. Pensavo che fosse l’ultima moda glamour»
Legs McNeil, il futuro cofondatore della rivista Punk, fu presente a quel concerto e lo descrisse così:
«Indossavano tutti queste giacche di pelle nera. Sembrava che fossero entrate le SS. Dee Dee iniziò a contare 1-2-3-4… e fummo tutti colpiti da questo muro di suono. Questi ragazzi non erano hippy. Questo era qualcosa di completamente nuovo»
- Il CBGB poteva contenere al massimo un centinaio di persone, ma quella sera non erano più di una decina. Il gruppo tornò al CBGB’s anche più di una volta alla settimana, fino alla fine dell’anno. Dallo scarso pubblico, inizialmente composto più o meno dal barista, dal suo cane e da qualche avventore, si passò al ‘tutto esaurito’, con la presenza tra il pubblico di personaggi del calibro di Andy Warhol e Lou Reed. Ma le esibizioni continuarono ad essere sempre brevissime: la band, dopo aver esaurito i pezzi a disposizione, ricominciava dall’inizio una, due, tre volte. Capitava che si fermassero a discutere e litigare tra loro e dopo il «One, two, three, four» di Dee Dee che ognuno iniziasse un pezzo diverso. (Ramones Story)
Eccoli i Television del chitarrista Tom Verlaine: furono tra i protagonisti del punk rock newyorkese degli anni Settanta e trassero ispirazione dai Velvet Undreground di Lou Reed e dal garage rock psichedelico degli anni Sessanta, divenendo ben presto punto di riferimento per la nascente scena new wave.
A proposito del suono della chitarra di Verlaine, una volta Patti Smith ebbe ad affermare:
“… fa pensare all’urlo di mille uccelli”.
Il bassista dei Television era Richard Hell degli Heartbreakers, dove tra l’altro ci stava anche Johnny Thunders (ex New York Dolls).
Marquee Moon è l’album di esordio dei Television, considerato fondamentale non solo per il punk e la new wave newyorkese, ma per l’intera storia del rock.
Di Johnny Thunders and The Heartbreakers voglio farvi ascoltare la classica Born To Lose.
Invece, di Richard Hell and The Voidoids vi consiglio questa:
I Blondie, gruppo new wave fondato da Deborah Harry e Chris Stein, furono fondamentali nella scena punk e new wave della metà degli anni Settanta.
All’inizio degli anni Settanta Chris Stein si trasferì da Manhattan a Brooklyn. Fortemente ispirato dalla nuova musica dei New York Dolls, ebbe l’idea di formare un proprio gruppo che avesse quello stile. Suonò dal 1973 con gli Stilettos e instaurò una relazione con la cantante nonché ex conoglietta di Playboy Debbie Harry. Inizialmente si chiamarono Angel and The Snake e poi Blondie and The Banzai Babies, ma nel 1975 si rinominarono semplicemente Blondie per via dei capelli biondi e del carattere irriverente della cantante.
I Blondie cominciarono a suonare regolarmente sia al Max’s Kansas City che al CBGB.
Nel 1977 i Blondie vennero ingaggiati da Iggy Pop e David Bowie per il loro Idiot Tour.
E veniamo alla Signora del Punk Rock per eccellenza: Patti Smith, classe 1946, cantante dal carisma senza eguali e sublime poetessa, è stata tra le grandi protagoniste del proto-punk e della new wave. A 28 anni Patti entrò nel mondo della musica, dapprima proponendo readings poetici, accompagnata dal chitarrista Lenny Kaye, poi con singoli di etichette indipendenti, infine con l’album capolavoro prodotto da John Cale, Horses, del 1975. Nel 1979 sposò il chitarrista degli MC5 Fred ‘Sonic’ Smith (a cui dedicò il brano Frederick).
Because The Night, scritta da Bruce Springsteen e pubblicata come singolo principale dell’album Easter nel 1978, fu dedicata da Patti al marito Fred.
- La canzone originale fu registrata da Bruce Springsteen durante le sessioni del suo album Darkness on the Edge of Town. Il gruppo di Patti Smith stava lavorando su Easter nello studio di fianco a quello di Springsteen. Quando il cantante si rese conto che “Because the Night” non avrebbe trovato posto nel suo album, pensò di passarlo alla collega, che cambiò la prospettiva del testo rendendolo adatto ad una donna. (Canzoni D’Autore)
Dal 1988 Because The Night è la sigla del programma televisivo Fuori orario di Ghezzi, dove la musica accompagna la sequenza onirico-surreale de L’Atalante in cui Jean si tuffa nel fiume e “vede” Juliette vestita da sposa.
I Dead Boys di Stiv Bators, cantante e chitarrista che contribuì allo sviluppo delle sonorità, del look e dell’attitude del movimento punk rock.
I Dead Boys si formarono a Cleveland, Ohio, nel 1975, dalle ceneri dei Rocket From The Tombs. Considerati una delle prime formazioni punk della storia, negli anni Settanta divennero tra le punk rock band più importanti del periodo. Giunti a New York, si fecero conoscere subito quanto a provocazioni e sonorità ruvide e grezze, e per le loro “scatenate ed oltraggiose esibizioni dal vivo“.
Sono innamorata dei Dead Boys e voglio farvi ascoltare queste loro tre tracce:
Iggy Pop, icona leggendaria del movimento punk, classe 1947, all’epoca era il forsennato frontman degli Stooges (scioltisi poi nel 1974). Da giovane fece parte degli Iguanas come batterista (da cui il suo soprannome “Iggy”).
- Se Ozzy Osbourne e Tony Iommi sono considerati, a ragion veduta, i padri dell’heavy metal (anche se il cantante, come è noto, preferisce definirsi il fratello maggiore), è verosimile ritenere che il medesimo ruolo, in ambito punk, vada riconosciuto a James Newell Osterberg Jr., meglio conosciuto come Iggy Pop: pur essendosi misurato, nel corso della sua lunghissima carriera, quasi con ogni tipo di genere musicale, è infatti fuor di dubbio che l’artista del Michigan, balzato agli onori della cronaca con i seminali The Stooges e poi esploso come solista sotto l’egida di David Bowie, abbia contribuito in maniera essenziale allo sviluppo del genere, sia dal punto di vista musicale, sia da quello “scenografico”. (Metallized)
Si dice che lo stile da performer di Iggy Pop iniziò a prender forma quando lo stesso assistette ad un concerto dei Doors nel 1967 alla University of Michigan dove Mr. Iguana restò impressionato dall’esibizione di Jim Morrison.
- Pop fu il primo performer a praticare abitualmente lo stage diving. Altri comportamenti estremi di Pop includevano il rotolarsi su vetri rotti, automutilazioni, provocare il pubblico e vomitare sul palcoscenico.
Come non aggiungere alla mia tracklist la versione che Iggy fece di Louie Louie dei Kingsmen?
Louie Louie venne scritta nel 1955 da Richard Berry. Originariamente era cantata in stile ballata giamaicana. Il brano narra la storia di un marinaio che ritorna a casa dalla sua amata. Fu portata al successo per la prima volta dai Kingsmen nel 1963.
Gli eclettici ed estrosi Talking Heads di David Byrne, formatisi a New York nel 1974 e attivi fino al 1991, sono tra le colonne portanti della new wave americana.
Dei Talking Heads vi propongo due pezzi: Love Goes to Building Fire, la loro prima produzione a cui fece seguito un tour con i Ramones e l’uscita dell’album Talking Heads: 77, avvenuta appunto nel 1977, e poi Psycho Killer, singolo sempre di quello stesso album, dalla indimenticabile linea di basso.
Gli innovativi Suicide (il cui nome viene dal titolo di un fumetto di Ghost Rider chiamato “Satan Suicide”), duo di rock elettronico composto da Alan Vega (voce) e Martin Rev (sintetizzatore e drum machine), emersero durante la prima ondata punk a New York, e nel 1977 diedero vita al loro omonimo album di debutto, considerato uno dei grandi classici “maledetti” del rock contemporaneo, nonché precursore delle sonorità synth pop e techno.
Sapevate che Bruce Springsteen, grande ammiratore dei Suicide, ha chiuso tutte le esibizioni del suo tour del 2005 Devils and Dust con una versione per sole tastiera e voce di Dream Baby Dream?
Eccole le due tracce dei Suicide che ho scelto per voi: Ghost Rider e Frankie Teardrop. Quest’ultima narra di un giovane operaio, ridotto sul lastrico, che verrà indotto ad un gesto estremo e disperato…
I Fast sono stati una power pop/glam/garage punk band, tra i precursori della new wave, formatisi a New York a metà anni Settanta. Nel 1975 fecero parte della scena punk del Max Cansas City e del CBGB.
Con Boys Will Be Boys, il loro primo singolo uscito nel 1976 prodotto da Bobby Orlando dei Pet Shop Boys, i Fast si rifanno alle sonorità pop e mod dei sixties arricchite dal suono dei sintetizzatori.
It’s Like Love è il loro secondo singolo del 1977, in cui ancora meglio si può ascoltare il suono dei synth e lo stile del bubblegum pop.
Un’ultima proposta: questa volta non si tratta di musica, ma di un film, dal titolo CBGB, uscito nel 2013 e diretto da Randall Miller.
Ecco il trailer:
Fonte immagine in evidenza: https://www.flickr.com/photos/thenails1/3406263629
Pubblicato il: 10/12/2024 da Skatèna