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ONDA SONORA con IRENE WORMS

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ONDA SONORA con IRENE WORMS

David Bowie e Nirvana a confronto: “The Man Who Sold the World”

David Bowie e Nirvana a confronto: “The Man Who Sold the World”

Oh no, not me
We never lost control
You’re face to face
With the man who sold the world

Il 1 novembre 1994 i Nirvana pubblicavano The Man Who Sold the World (DGC Records), singolo tratto da MTV Unplugged in New York, il loro primo album “postumo” (registrato in acustico durante il programma MTV Unplugged ai Sony Music Studios di New York il 18 novembre 1993): qualche mese dopo quel concerto, il 5 aprile del 1994, Kurt Cobain venne trovato morto nella sua casa di Seattle, ucciso da un colpo di fucile.

  • Il concerto dell’Unplugged fu un evento sorprendente, che diede la possibilità di ascoltare una versione inedita, intima e raccolta dei Nirvana, ben riconoscibili e al contempo lontani dalle sonorità aggressive e rumorose del loro stile abituale. Fu un momento di grazia: l’impatto enorme che ebbe poi la registrazione del concerto non è legato solamente a ciò che ne seguì, ma sopratutto alla performance toccante e a tratti struggente di Kurt Cobain […], un’interpretazione che si specchia nell’originale, sostituendo all’accento british e suadente di Bowie soltanto un po’ delle sue vocali americane e della sua ruvidezza grunge. (Dischirotti)

In realtà il brano è di David Bowie e fa parte del suo album omonimo del 1970. Nel 1973 venne poi pubblicato due volte su 45 giri, come lato B di Life on Mars? e della riedizione di Space Oddity uscita negli Stati Uniti.

La copertina di The Man Who Sold The World di David Bowie.

 

 

Quando suono The Man Who Sold the World ci sono sempre un sacco di ragazzini che mi dicono “È fantastico che tu faccia una canzone dei Nirvana”, e io penso “Fottetevi, piccoli segaioli!”. (David Bowie)

Il protagonista della storia di The Man Who Sold The World ha perso il controllo verso la realtà. Ma ognuno di noi può perderlo questo controllo, soprattutto quando ci si dimentica di se stessi e del proprio mondo: è il solito refrain dell’indossare maschere e del recitare parti per potersi immergere ogni volta in diversi contesti sociali.  Crediamo che solo vendendo il proprio io, il proprio mondo, si possa essere accettati e magari aver successo. Ma ciò che siamo, si sa, non può esser cancellato, prima o poi ci si imbatte nella verità, che alla fine viene sempre prepotentemente a galla.

Nel testo, quando il protagonista incontra sulle scale il suo doppio, o alter ego, viene richiamata Antigonish, una poesia di Hughes Mearns che parla dell’apparizione di un fantasma:

Yesterday, upon the stair, I met a man who wasn’t there. He wasn’t there again today, I wish, I wish he’d go away… (Hughes Mearns)

Durante lo speciale BBC Radio 1 “ChangesNowBowie”, andato in onda l’8 gennaio 1997, David Bowie ha affermato:

Credo di aver scritto quella canzone perché c’era una parte di me che stavo cercando. Forse adesso che mi sento più a mio agio con il modo in cui vivo la mia vita e il mio stato mentale, insomma il mio stato spirituale, forse adesso sento che c’è una sorta di unità. Quella canzone per me ha sempre esemplificato, in un certo senso, il modo in cui ti senti quando sei giovane, quando sai che c’è un pezzo di te stesso che ancora non hai incontrato. Hai questa grande ricerca, questo grande bisogno di scoprire cosa tu sia realmente. 

Pubblicato il: 28/03/2021 da Skatèna