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David Bowie: ‘Space Oddity’ e la fascinazione per l’universo

David Bowie: ‘Space Oddity’ e la fascinazione per l’universo

Sono passati 60 anni da quando, quel 12 aprile del 1961, il sovietico Yuri Gagarin consegnò il proprio nome alla storia volando tra le stelle a bordo della Vostok 1, diventando il primo uomo nello spazio.

Eravamo nel bel mezzo della Guerra Fredda, e quell’episodio fu molto importante per l’umanità intera, che da quel momento ebbe le chiavi per l’universo dando il via alle esplorazioni spaziali.

Gagarin divenne un vero e proprio eroe a livello planetario, una figura celebrata negli anni a più riprese, specialmente dal mondo dell’arte e della musica.

David Bowie, per esempio, con Space Oddity decise di evidenziare la sua fascinazione per l’universo.

Nel testo della canzone, l’astronauta Major Tom vede la Terra dallo spazio e racconta la sensazione del fluttuare nella sua navicella mentre la Torre di controllo cerca di stabilire un contatto con lui (in realtà Major Tom era un tossico che fluttuava nel ‘suo’ spazio).

Space Oddity venne pubblicata proprio a ridosso della missione di Neil Armstrong e Buzz Aldrin che con l’Apollo 11 furono i primi uomini a metter piede sulla luna: era il 20 luglio del 1969.


Articolo a cura di Skatèna.

L’immagine in evidenza è uno screenshot del video postato sopra.

Pubblicato il: 21/07/2021 da Skatèna