Dentro Faber: Via del Campo, la strada dei travestiti
A cura di Skatena
Fonte: dentro_faber
Passavo spesso da Via del Campo, la strada dei travestiti. Una volta salii in camera con un certo Giuseppe, che si faceva chiamare Joséphine e mi apparve come una bellissima ragazza bionda. Ma, una volta venuti al dunque, scoprii facilmente che era un uomo. Senonché era talmente bella e aveva un seno così strepitoso che restai ugualmente. Ci fu un rapporto, per così dire, orale. Anzi, ce ne furono più di uno.
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Ridiscesi, e sotto ad aspettarmi c’erano Paolo Villaggio e Giorgio Leone, un altro amico. Feci loro un racconto dettagliato dell’incontro, come era nelle nostre abitudini […] e solo alla fine precisai: c’è un solo problema, ha l’uccello. Loro cominciarono a sghignazzare e a prendermi in giro. Ma poi tornammo in via del Campo, per più di un mese, a cercare il mio amico Giuseppe.
La coinvolgente melodia che accompagna Via del campo è stata tratta da una musica popolare del XV secolo e riarrangiata da Enzo Jannacci per un suo spettacolo realizzato insieme a Dario Fo. Il caso vuole che il giovane de André fosse tra il pubblico e restasse impressionato da quella melodia, utilizzata durante lo show per accompagnare la canzone La mia morosa la va alla fonte (che Jannacci registrerà nel disco Vengo anch’io. No, tu no solo nel 1968).
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