Dieci anni senza Roberto ‘Freak’ AntoniLargo all’avanguardia pubblico di merda Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c’ha memoria Sono proprio tutti tonti vivon tutti sopra i monti Compran tutti i cantautori come fanno i rematori quando voglion fare i cori che profumano di fiori Me mi piace scoreggiare non mi devo vergognare non c’ho niente da salvare Me mi piace giocare giocando coi giochi ne ho pochi ma buoni Me mi piace volare facendo dei giri non brevi ma lunghi Me mi piace scoreggiare non mi devo vergognare non c’ho niente da salvare L’avanguardia è alternativa non fa sconti comitiva l’avanguardia è molto dura e per questo fa paura Fate largo all’avanguardia siete un pubblico di merda applaudite per inerzia ma l’avanguardia è molto seria (Io) vado contro corrente perché sono demente e sono ribelle con l’urlo nella pelle
Il 12 febbraio 2014 ci lasciava Roberto Freak Antoni.
Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.
Fu fondatore e leader degli Skiantos, uno dei più grandi gruppi di rock demenziale, formatosi nella Bologna di metà anni settanta ponendo le basi “per un punk all’italiana, con testi in rima baciata davvero dementi e titoli come Permanent flebo, Makaroni (“Makaroni, sono buoni, al ragù, mi piaci tu”), Io ti spacco la faccia, Spacco tutto e Sono rozzo, sono grezzo”. (Stefano Gilardino)
Nel 1977 anche “Bologna is burning”, ma per ben altri motivi rispetto alla capitale inglese. E anche la musica nasce come risposta creativa a una situazione politica esplosiva, fuori controllo.
Anticonformista dall’attitudine punk nel vero senso del termine, nonché psiconauta dall’energia inesauribile, Freak Antoni era dotato di dissacrante ed irresistibile ironia con cui si divertiva a mettere alla berlina lo stagnante intellettualismo degli anni settanta e ottanta e i comportamenti contraddittori di molti pseudo-rivoluzionari (Milena Gabbanelli e Tommaso Labranca).
Alla sua morte molti furono i tributi alla sua arte da parte di importanti personaggi della cultura italiana: per esempio Stefano Benni lo ricordò come un innovatore della poesia e un mite e beffardo rivoluzionario, mentre il fondatore di Frigidaire Vincenzo Sparagna, con cui Freak Antoni aveva collaborato, scrisse che era un genio irripetibile.Di seguito, il mio personale omaggio in musica: vi propongo l’ascolto di Largo all’avanguardia, penultima traccia del lato B del disco MONO TONO, album degli Skiantos pubblicato nel 1978 su etichetta Cramps Records (pensate che il vinile delle prime 5.000 copie era di colore giallo-vomito!).Oggi l’Italia intera lo ricorderà con una serata omaggio, «Largo all’avanguardia», che vedrà coinvolti molti locali: Locomotiv Club (Bologna), Hiroshima Mon Amour (Torino), Monk (Roma), The Cage (Livorno), Capitol (Pordenone), Arci Bellezza (Milano), Caffè Boglione (Bra), Fargo (Ravenna) e Bloom (Mezzago).
Alle ore 21, e a ingresso gratuito, tutti i locali sopra elencati cercheranno di colmare quel vuoto lasciato da Freak, ricordando la sua trasversalità nell’arte, politica e società, il suo modo garbato e intelligente di fare rivoluzione. (Fonte: Corriere di Bologna).
Fonte immagine in evidenza: https://www.flickr.com/photos/gdjvj/8554812570
Pubblicato il: 12/02/2024 da Skatèna