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Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, in Italia a giugno con due concerti

Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, in Italia a giugno con due concerti

di Karol/Skatèna

 

[Sure as I am breathing | Sure as I’m sad | I’ll keep this wisdom in my flesh | I leave here believing more than I had | This love has got no ceiling].

Eddie Vedder (Evanston, 23 dicembre 1964), frontman dei Pearl Jam ed icona del grunge, sarà in concerto in Italia per 2 date:

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Qui dettaglio i due eventi.

Al Firenze Rocks 2019 sarà l’ultimo headliner alla Visarno Arena, per un concerto solista che cade a 2 anni di distanza da quello storico tenuto sullo stesso palco nella prima edizione del festival (che accolse circa 140.000 fan da tutto il mondo). Ad aprire la serata, come nel 2017, sarà Glen Hansard.

Il Collisioni Festival si tiene nella cornice dei vitigni di uno dei migliori vini al mondo, il barolo. Il festival “agri rock” delle Langhe piemontesi vede già in cartellone artisti quali Thom Yorke, Liam Gallagher, i Thirty Seconds To Mars, Salmo, Maneskin e Macklermore.
Alla conferma ufficiale del set di Vedder si accompagna la notizia che anche in quest’occasione l’artista statunitense sarà preceduto da Glen Hansard.

MTV Music Video Awards 1993

Pearl Jam at the 1993 MTV Video Music Awards.

Breve bio di Eddie Vedder (fonte https://biografieonline.it/biografia-eddie-vedder)

Eddie Vedder, il cui nome originale è Edward Louis Severson III, nasce il 23 dicembre del 1964 a Chicago, nel sobborgo di Evanston, figlio di Karen ed Edward Louis Jr. I suoi genitori divorziano quando lui ha solo un anno: in seguito mamma Karen si risposta con Peter Mueller, dal quale egli assume il cognome, ritenendolo per altro suo padre biologico e non suo patrigno. A metà degli anni Settanta si trasferisce con la sua famiglia, nel frattempo allargatasi con altri tre fratelli, nella Contea di San Diego. È qui che Eddie inizia ad avvicinarsi alla chitarra, regalatagli per il suo dodicesimo compleanno.

Poco dopo, sua madre si separa anche dal secondo marito, decidendo di tornare a Chicago; Edward, invece, sceglie di restare con il patrigno in California: è in questo momento che viene a conoscere l’identità del suo vero padre, che però nel frattempo è deceduto a causa della sclerosi multipla. Lasciata la scuola e abbandonato il patrigno, con il quale i rapporti si sono ormai incrinati, raggiunge Chicago per ritrovare la madre e assumere legalmente il suo cognome, Vedder.

A vent’anni, nel 1984, torna a San Diego in compagnia di Beth Liebling, sua fidanzata: comincia a incidere demo e nel frattempo si mantiene svolgendo diversi lavori, tra cui la guardia di sicurezza e il benzinaio. Forma, nel frattempo, alcuni gruppi musicali, tra i quali spiccano i Bad Radio. In questo periodo Eddie Vedder entra in contatto con il bassista Jeff Ament e con il chitarrista Stone Gossard, che gli spediscono un demo essendo in cerca di cantanti. Vedder, quindi, dopo essersi esibito in alcuni brani scritti da sé, viene ingaggiato nel gruppo; inizialmente, usa pseudonimi come Wes C. Addle o Jermone Turner. Con l’arrivo del batterista Dave Krusen, il gruppo si trova a dover scegliere un nome: dapprima si punta su Mookie Blaylock, come il giocatore di basket omonimo, poi si arriva alla denominazione Pearl Jam, derivante dal nome della nonna di Eddie (Pearl, appunto) e dalla ricetta di una marmellata (jam) con peyote.

Eddie e compagni nel marzo del 1991 entrano in sala di registrazione per dare vita a “Ten”, il loro primo disco. Realizzano, inoltre, le canzoni “Breath” e “State of love and trust”, che compongono la colonna sonora del film “Singles – L’amore è un gioco”, nel quale recitano anche. Il 27 agosto di quell’anno viene pubblicato l’album, che tratta argomenti come la solitudine, l’omicidio e la depressione: ne vengono estratti i singoli “Even flow”, “Alive”, “Jeremy” e “Oceans”. Il successo si rivela immediato, con ben dodici dischi di platino, a dispetto di critiche non positive: anche il leader dei Nirvana Kurt Cobain si scaglia contro il gruppo.

Cresce esponenzialmente anche la popolarità di Eddie Vedder, complici i quattro Mtv Video Music Awards ottenuti nel 1993. Quell’anno esce “Vs.”, il secondo album dei Pearl Jam, che solo nei primi sette giorni sfiora il milione di copie vendute. Complici i singoli “Dissident”, “Daughter”, “Rearviewmirror”, “Go” e “Animal”, “Vs.” conquista sette dischi di platino, mentre il gruppo decide di diradare le proprie apparizioni in televisione. Intraprende, tuttavia, un tour di successo stratosferico.

Nel 1994 Eddie (nel frattempo sposatosi a Roma in Campidoglio con la storica fidanzata Beth) e soci pubblicano il terzo album “Vitalogy”, che nella prima settimana supera abbondantemente le 800mila copie. Tra i brani che lo compongono, “Spin the black circle” si aggiudica un Grammy Award come Best hard rock performance, mentre “Better man” arriva in prima posizione nella Billboard Mainestream Rock chart. Segue, nel 1996 (anno in cui Eddie prende parte all’ultimo concerto dei Ramones esibendosi con loro nel brano “Any way you want it”), l’album “No Code”, che rappresenta una rottura con il passato, tra garage rock e ballads sperimentali. Nonostante l’esordio al primo posto in classifica, “No Code” scende ben presto in graduatoria. Il ritorno alle origini si materializza nel 1998 con “Yield”, che tuttavia non raggiunge nemmeno la prima posizione: in totale, comunque, supera il milione e mezzo di copie.

Nel 2000 Eddie Vedder, che nel frattempo, si è separato dalla moglie, sostiene pubblicamente Ralph Nader, candidato indipendente alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti dalla forte impronta ambientalista, mentre i Pearl Jam pubblicano “Binaural”, sesto album della loro carriera: titolo dovuto al fatto che alcuni brani sono realizzati con registrazione binaurale (sorta di registrazione “tridimensionale”). Inizia quindi un tour che si conclude in Danimarca al Roskilde Festival con la morte di nove persone, schiacciate tra il pubblico e soffocate sotto il palco: le date che avrebbero dovuto completare la tournée vengono annullate. All’inizio il gruppo viene incolpato dell’accaduto, ma ben presto ogni responsabilità viene addossata a chi non aveva predisposto misure di sicurezza adeguate tra gli organizzatori.

Nel 2002 i Pearl Jam pubblicano l’album “Riot Act”, mentre l’anno successivo è la volta della raccolta di B-side “Lost dogs”. Dopo l’uscita del disco “Pearl Jam”, nel 2006, Eddie Vedder prende parte, in un cameo in cui interpreta sé stesso, al film “Walk hard. La storia di Dewey Cox”. Nel 2007 partecipa alla colonna sonora del film “Into the Wild”, di Sean Penn. Nel 2009 esce “Backspacer”, anticipato dal singolo “Just breathe”, mentre viene ripubblicato in quattro edizioni “Ten”, il disco di esordio, con tanto di mix creato da Brendan O’Brien.

Nel 2010, Eddie Vedder si risposa: la moglie è una modella conosciuta a Milano, Jill McCormick, con cui convive dal 2004 e che nello stesso anno l’ha reso padre di Olivia, e nel 2008 di Harper Moon Margaret.

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Vi do appuntamento al prossimo articolo e vi saluto con due video presenti su youtube di Daughter, il mio pezzo preferito di Vedder con i Pearl Jam, estratto dall’album Vs. del 1993.

Nel primo, i Pearl Jam si esibiscono nell’aprile 1994 al Saturday Night Live (programma in onda sulla NBC) pochi giorni dopo la morte di Cobain, frontman dei Nirvana. Questa versione fu un tributo a Cobain e viene chiamata Daughter/Hey Hey, My My, in quanto l’estensione della canzone è una parte di Hey Hey, My My (Into the Black) di Neil Young, canzone che Kurt citò nella sua lettera d’addio.

https://www.youtube.com/watch?v=pJguOE0gq3g

Nel video che segue, Eddie Vedder mentre “partorisce” Daughter.

 

Pubblicato il: 11/02/2019 da Skatèna