EXTREME – 16.01.2023 ALCATRAZ – MILANO
Sabato 16 gennaio 2023, in un Alcatraz gremito per un Sold-Out annunciato già diversi giorni precedenti il gig, gli elementi per una serata Rock’N Roll c’erano tutti. Anzi, molto di più. Difatti, la formazione capitanata dal chitarrista Nuno Bettencourt, dal vocalist Gery Cherone, e che alla sezione ritmica vede Pat Badger al basso e Kevin Figuereido alla batteria, ha fatto dell’eclettismo il suo marchio di fabbrica.
Hard-Rock, Metal, Blues, R&B, Funk, ballate acustiche strappalacrime, e tanto altro ancora. Come da sempre dichiara Nuno: True Extreme fans know to ‘expect the unexpected.’
L’atmosfera della serata è stata fantastica, con il pubblico che cantava in coro moltissimi brani presenti in scaletta. Possiamo dire che i ragazzi americani sono di casa nella splendida cornice del locale sito in Via Valtellina, visto che suonarono proprio qui, nel giugno del 2015, in occasione del venticinquesimo anniversario del loro album più conosciuto, “Extreme II: Pornograffiti”. E anche in quella occasione, si registrò il tutto esaurito.
Il loro live parte subito alla grande, con un intro in cui figura il brano “Sacrifice – Hail To The King” del compositore britannico John Barry, autore di numerose colonne sonore, tra cui quelle di ben 12 film della saga di James Bond.
Si passa alla prima traccia presa da “Pornograffiti”, “It (‘S A Monster), e l’audience comincia ad andare in ebollizione. A seguire, “Decadence Dance”, ovvero quello che fu il primo singolo dell’album che diventò doppio disco di platino negli Stati Uniti, il già citato “Pornograffiti”.
Arrivati a questo punto, ossia già dal secondo brano del live, l’Alcatraz è un vulcano che sta eruttando lava a profusione. I ragazzi sul palco sono in formissima, corrono, saltano, giocano con il pubblico, cambiano posizione sul palco costantemente, facendo sembrare il loro stage una palestra in cui si fa gym-pro senza pause.
Dopo “#Rebel”, “Rest In Peace” e “Hip Today”, si arriva al Medley di diversi brani, “Teacher’s Pet/Flesh’n Blood/Wind Me Up/Kid Ego”, tutti presenti nel loro esordio omonimo del 1989, così da tastare la fedeltà dei presenti, e vedere se il seguito che ha questa band esiste da sempre, e non è fatto di fan dell’ultima ora. La risposta di chi è nel floor, ossia di cantare in coro quasi tutte le strofe, non lascia dubbi su questo quesito.
Poi si arriva ad un altro intro, e qui davvero cantano anche le mura del locale. “We Will Rock You” dei Queen, per introdurre il brano “Play With Me”.
Il concerto dei 4 americani scorre senza intoppi, tra hit più famose e brani presi sparsi dalla loro discografia. Nuno è un fiume in piena, passa da riff funk a cavalcate metal, intervallate da assoli da guitar hero. Passa anche alla chitarra acustica, come nel caso del solo su “Midnight Express”, o come quando, in duo con Cherone, seduti, come tradizione vuole, si dilettano sulle note del loro brano più famoso, la ballata acustica “More Than Words”. Inutile dire che strofe e ritornello vengono cantate da tutti i più dei 3.000 presenti.
L’atmosfera è bellissima, ci si diverte, si balla, si canta, si urla. Verso la conclusione dello show arriva finalmente, visto che il pubblico già da diverso tempo lo invocava, l’altro singolo del fu “Pornograffiti”, “Get The Funk Out”, e qui ci si scatena veramente come se non ci fosse un domani.
Tirando le somme, i ragazzi di Boston, che si formarono nel lontano 1985, sono più in forma che mai.
Ricordiamo che ci troviamo di fronte a una band che nella propria carriera ha venduto più di 10 milioni di dischi in tutto il mondo, il cui chitarrista Nuno Bettencourt, oltre ad essere stato miglior chitarrista dell’anno per la rivista specializzata “Guitar World”, ha fatto parte del progetto “Satellite Party” (messo insieme da Perry Farrell dopo il primo scioglimento dei Jane’s Addiction), ha avuto suoi diversi progetti solisti, ed è stato anche il chitarrista di Rihanna, dal “Last Girl on Earth Tour”.
Come band hanno partecipato al “Freddy Mercury Tribute”, nel 1992, suonando insieme a Brian May, il quale dichiarò:
«Loro hanno compreso ciò che erano i Queen in tutti questi anni e ciò che era Freddie, molto più di altri gruppi».
Anche il singer, nonché fondatore degli Extreme, Gary Cherone, oltre al suo gruppo principale, negli anni in cui questi non erano più in attività, ha avuto una carriera di tutto rispetto: venne infatti chiamato da un certo Eddie Van Halen, quando Sammy Hagar lasciò la band, per rimpiazzarlo, nel posto che fu, prima di Hagar, di David Lee Roth nei Van Halen.
Per chi li ha persi in questa occasione, ricordo che torneranno in Italia a luglio 2024, suonando al “Ferrara Summer Festival”.
Chiudo con un placito riguardo l’Alcatraz. Si tratta di un venue che è stato creato appositamente per concerti dal vivo. Ha un’acustica lodevole, gli spazi si prestano in modo ottimo per varie tipologie di live, il palco è eccezionale, si trova dentro la città di Milano, ci si arriva facilmente anche con i mezzi pubblici: insomma, quello che manca a tante, troppe, altre città italiane.
Pubblicato il: 20/12/2023 da Alessandro Cola