“Heroes – Bowie by Sukita”: a Firenze la mostra fotografica dedicata al Duca Bianco
Dal 30 marzo al 28 giugno a Firenze, nelle sale del rinascimentale Palazzo Medici Riccardi, si terrà la mostra fotografica ‘Heroes – Bowie by Sukita‘ dedicata a David Bowie, icona della cultura pop, ritratto da uno dei maestri della fotografia giapponese: Masayoshi Sukita.
Promossa e organizzata da Oeo Firenze Art e Le Nozze di Figaro con Città metropolitana e Comune di Firenze, la mostra è a cura di Ono Arte Contemporanea ed è realizzata in collaborazione con Mus.e.
In esposizione 90 fotografie, alcune delle quali in anteprima nazionale, per ripercorrere un sodalizio durato per oltre 40 anni tra il Duca Bianco e l’artista fotografo Sukita: quest’ultimo sarà a Firenze il 25 maggio per incontrare il pubblico. L’archivio di Sukita su Bowie è probabilmente uno dei più importanti di quelli che riguardano l’artista londinese. Si potranno ammirare non solo gli scatti iconici che illustrarono la copertina dell’album ‘Heroes’, ma anche fotografie storiche che raccontano l’amicizia iniziata negli anni 70 tra Bowie e Sukita.
Ecco alcune delle fotografie che saranno presenti alla mostra:
Qualche curiosità su Heroes
“Heroes” è uno dei pezzi migliori e più celebri di Bowie e dà il titolo al suo omonimo album del 1977. Un tumulto sonoro fatto di chitarre, percussioni e sintetizzatori, che rimanda all’epica e agli eroi, il brano fu scritto assieme a Brian Eno quando il Duca Bianco si trasferì da Los Angeles a Berlino, cercando di uscire fuori dal tunnel delle droghe e dell’alcool in cui era inesorabilmente sprofondato (come tutte le rock star dell’epoca d’altronde).
“Heroes” è ambientata a Berlino, il cui Muro, simbolo della guerra fredda, rappresenta un ostacolo fra Bowie e la sua amata. Il titolo “Heroes” si riferisce alla traccia Hero dell’album Neu! ’75 della band tedesca Neu! di cui sia Bowie che Eno erano grandi appassionati, ed è l’implorazione disperata di Bowie verso la sua compagna: le chiede di non andarsene e di restare assieme a lui, perché: «Though nothing, nothing will keep us together
We can beat them, forever and ever Oh, we can be heroes just for one day».