I Judas Priest, Birmingham e la nascita dell’heavy metalC’era questo vecchio furgone che passava per strada, su una fiancata aveva scritto a bomboletta “Judas Priest”. In zona c’era un gruppetto blues che si chiamava così… e io vedevo sempre il furgone mentre aspettavo l’autobus. Sapevo che era un grande nome, avrei voluto essere in quella band… [K.K. Downing]
di Karol Lapadula
I Judas Priest, considerati tra i fondatori dell’heavy metal e tra i gruppi più influenti della storia del rock, si formarono nel 1969 a Birmingham, città industriale delle Midlands in Gran Bretagna che verso la fine degli anni ’70 era un vero e proprio “groviglio di cemento, fonderie e rumori metallici“, tanto che venne soprannominata “il paese nero” per via del colore del fumo che fuoriusciva dai camini delle fabbriche sorte a partire dalla Rivoluzione industriale.
Se è vero che l’ambiente in cui si nasce e si vive contribuisce a forgiare il modo di essere di chi vi abita, ci si può spiegare allora come mai numerosi artisti e gruppi appartenenti alle scene hard rock, heavy metal e death abbiano mosso i loro primi passi proprio a Birmingham e dintorni: basti pensare a Plant e Bonham dei Led Zeppelin, ad Ozzy e ai suoi Black Sabbath, ai Napalm Death…
I Judas Priest sono il suono degli altiforni che un tempo costellavano le Midlands…
Ma mentre l’heavy metal negli anni è diventato un genere di ampio ed internazionale respiro, l’album dei Priest British Steel del 1980 – anno in cui esordirono alcuni dei gruppi di punta della New Wave of British Heavy Metal come Iron Maiden, Angel Witch e Diamond Head – ha avuto un’origine prettamente locale, nel senso che la sua genesi è profondamente radicata nella realtà di Birmingham e dintorni.
Una volta Halford, ricordando un episodio della sua infanzia, disse che l’heavy metal ce l’aveva nel sangue poichè da bambino frequentava una scuola che si trovava nei pressi di una fonderia…
Accanto alla scuola che frequentavo da bambino sorgeva un’enorme fonderia. Mentre in classe cercavamo di studiare, sentivamo il rumore dei martelli e dei compressori che sputavano il fumo che entrava nell’aula, e spesso i libri sobbalzavano sul banco. La colpa è tutta di quella fonderia: ho respirato quel metallo che mi è entrato nel sangue – Robert Halford
Il padre di Halford, inoltre, era impiegato presso una fabbrica di Walsall che produceva componenti per reattori nucleari, mentre il cognome del chitarrista Glenn Tipton, che tra l’altro ha lavorato alla British Steel, richiama la città di Tipton, altra cittadina industriale delle West Midlands.
Coincidenze? Non credo…
Siamo davvero cresciuti in un labirinto di heavy metal. Enormi fonderie, grandi martelli a vapore. Tutto ciò ti dava anche determinazione ad andar via – Glenn Tipton
L’heavy metal ha rappresentato, per i Judas Priest così come per tanti altri gruppi del genere, un modo per evadere dalla ferrigna e cinerea realtà delle Midlands, che infondeva, specialmente nei più giovani, un grande senso di disagio, facendo sì che gli stessi desiderassero di essere altrove, anche in un posto irreale e fantastico, se non addirittura in un’altra epoca lontana.
Per me i Judas Priest sono IL METAL. Perché loro hanno questa unica grande caratteristica. Sono solo puro metal al 100%! [Michael Amott, Carcass/Arch Enemy]
La copertina di British Steel dei Judas Priest.
I Judas Priest avevano pubblicato cinque album – passando dal blues rock al pure metal – prima che British Steel li portasse al numero 4 nelle classifiche del Regno Unito e nella top 40 degli Stati Uniti, e prima che quei tre singoli di successo – Breaking the Law, United e Living After Midnight – li catapultassero all’attenzione di un pubblico più ampio grazie anche alle loro indimenticabili apparizioni a Top of the Pops.
Il carismatico Halford, che quando canta, col suo falsetto potente e multicolore, sembra una sirena urlante da incursione aerea, seppe traghettare i Priest fuori delle Midlands e verso il grande successo.
- Se i Priest sono stati cruciali per la genesi e la formazione dell’heavy metal, una delle forme musicali più durature e pervasive del nostro pianeta, Halford ne è stato l’ambasciatore perfetto.
Il look prediletto dai membri della band, con i loro iconici abiti di pelle nera e le borchie, unito alle loro sonorità heavy condite da riff “agitati”, hanno influenzato non solo numerosi artisti, da Van Halen ai Metallica, agli Slipknot, ma anche e più in generale il nostro tessuto culturale.
Pubblicato il: 15/03/2021 da Skatèna