In ricordo di Mick Ronson, il chitarrista che contribuì a far diventare Bowie leggenda
26 anni fa ci lasciava a Londra, a causa di un tumore al fegato, Mick Ronson, il guitar hero più schivo di tutta la storia del rock’n’roll (stonemusic.it), il giardiniere comunale di Hull che nel 1970 cambiò la carriera di Bowie, e che collaborò con altri grandi artisti come Lou Reed (con Bowie coprodusse per lui il suo secondo album solista Transformer, curandone in particolare i due brani più celebri, “Walk on the Wild Side” e “Perfect Day”), Bob Dylan (che lo reclutó per il leggendario “The Rolling Thunder Revue” e per le session di “Hard Rain” del 1976), Morrissey (per il quale produsse “Your Arsenal”).
Era nato a Kingston upon Hull, UK, il 26 maggio 1946.
Una piccola chicca: nel 1974 Ronson registrò nel suo primo album solista Slaughter on 10th Avenue, una track intitolata Music Is Lethal, la versione inglese riarrangiata di Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi… di Lucio Battisti con i testi di David Bowie.
In questo articolo voglio concentrarmi sul rapporto Bowie – Ronson.
Il 20 dicembre del 1973 Mick Ronson suonò dal vivo col Duca Bianco per l’ultima volta in quel decennio.
Quel concerto, registrato per il programma The Midnight Special sulla NBC ed intitolato The 1980 Floor Show, fu un’esperienza quasi surreale: Bowie fece una serenata ad Amanda Lear e poi duettò con Marianne Faithfull nel cavallo di battaglia di Sonny & Cher, I Got You Babe. Marianne indossava un vestito da suora con uno spacco sul dietro e niente mutandine, così i membri del gruppo che suonavano alle loro spalle poterono godersi il culetto più ambito di tutta la Swinging London. Al pubblico invece lo spettacolo fu negato. Fu quella la notte in cui Ziggy Stardust se ne andò per sempre, il che può spiegare perché un sorridente Bowie concluse ogni brano con una pacca affettuosa sulle chiappe rivestite di satin bianco di Ronson.
I due non sarebbero più apparsi assieme sul palco fino al 1983, quando si ritrovarono per una canzone, Jean Genie, in un concerto a Toronto, nel corso del Serious Moonlight Tour.
Una cosa è certa: nel 1970 Ronson, da dietro le quinte, cambiò le sorti musicali di Bowie, contribuendo, assieme agli Spiders from Mars, a reinventarlo musicalmente e a farlo divenire leggenda, dando vita a dischi/capolavori come The Rise And The Fall of Ziggystardust and The Spiders From Mars e Aladdin Sane.
Il primo frutto di questo sodalizio fu “The Man Who Sold The World”.
Nel documentario del 2017 Beside Bowie: The Mick Ronson Story diretto da Jon Brewer, viene raccontata la storia del chitarrista che accompagnò Bowie dagli Spiders From Mars fino a Aladdin Sane. Con l’eccezionale narrazione di David, emerge il quadro di un sodalizio artistico e intellettuale profondo , nel quale Ronson divenne il principale motore musicale e contraltare pubblico di Ziggy.
Le ultime collaborazioni tra Bowie e Ronson risalgono alle session dell’album “Black Tie White Noise” del 1993; inoltre i due si ritrovarono assieme al concerto tributo in onore di Freddie Mercury tenutosi un anno prima a Londra.