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PUZZLE con GIANLUCA POLVERARI

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Intervista a Kelly Joyce su “Male male”, il nuovo singolo che unisce due passioni: il vino e la musica

Intervista a Kelly Joyce su “Male male”, il nuovo singolo che unisce due passioni: il vino e la musica

di Karol Lapadula

Male male” è il nuovo singolo e videoclip di Kelly Joyce featuring Fabrizio Bosso e Gilles Coffi Degboe, disponibile dal 16 novembre su tutte le piattaforme digitali distribuito da Universal.

Vino e musica sono le due grandi passioni di Kelly Joyce Bale Simões De Fonseca, musicista francese ma italiana d’adozione, conosciuta al grande pubblico semplicemente come Kelly Joyce.

Con questo nuovo lavoro che mescola jazz manouche e il suo stile vocale tra pop-soul e R&B contemporaneo, Kelly ha deciso di percorrere una strada eno-musicale che vuole legare questi due mondi.

Ho avuto il piacere di intervistare Kelly: ecco cosa mi ha risposto.

Ho visto il videoclip a mo’ di colorato cartoon del tuo nuovo singolo “Male male”, che vede il featuring del trombettista Fabrizio Bosso e del sommelier Gilles Coffi Degboe: in esso il tuo stile vocale, tra pop-soul e R&B contemporaneo, si mescola al jazz manouche, mentre il vino la fa da padrone in quasi tutte le scene: come mai questa scelta eno-musicale?
Ho pensato di unire, il mio amore per la musica ed il vino. Le analogie tra questi due mondi mi affascinano moltissimo. Trovo che “Male Male”, racchiuda in una sola canzone esattamente il concept del progetto DeCanto, la scelta di coinvolgere Gabriele Camicioli come illustratore del video è stata per dare un taglio Pop ed ironico a questa canzone.

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Come e quando nasce la tua passione per la musica? Nominami tre artisti/band che più hai amato.
Essendo figli d’arte, in famiglia c’era l’abitudine di accompagnare le giornate con la musica, ai miei genitori capitava spesso di tenere dei concerti e portarmi con loro. Ho respirato backstage, prove calore del pubblico da subito. Oggi sono tutte atmosfere che ripropongo e mi fanno sentire a casa. Mio padre era un fan sfegatato di James Brown e Fela Kuti, mia madre di George Benson, Michael Jackson e di Edit Piaf. Mi capita spesso di riascoltare questi artisti e farli sentire a mia figlia di 4 anni Amélie.

Quando nasce invece la tua passione per il vino? Per caso ha un po’ a che fare col fatto che tu sia di origini francesi?
Ottima intuizione. Per andare a Parigi a trovare mia madre viaggiavo spesso in auto. Mi fermavo in Borgogna a prendere il vino per farne delle scorte. Quando ero di rientro in Italia, cucinare ed abbinare un buon vino era il massimo. Adoro sia i vini Italiani che quelli francesi.

Nel singolo la tua voce ruota intorno a Gilles, tentando di ammaliarlo e sedurlo, ma lui ti risponde in maniera fredda e distaccata, usando la terminologia tecnica propria del mondo dei vini, come “Sei di un bel colore ambrato… ma poco equilibrata”: è qualcosa che ti è successo per davvero nella vita reale?
Ancora no, ma faccio sempre in tempo (ride NdA).

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Per “Male male” ti sei forse ispirata a qualche celebre duetto?
Certamente ai grandi Alberto Lupo e Mina. Adoro l’ironia con cui interpretano “Parole parole”. Trovo oggi si sia persa un po’ di leggerezze nel modo di cantare l’amore. Loro sono fonte d’ispirazione per me.

Che ruolo svolgono nel singolo Fabrizio Bosso e la sua tromba?
In “Male male” Fabrizio si presta ad un dialogo musicale, facendo da paciere tra me e Gilles. La sua tromba suona tentando di distrarci e intiepidire gli animi.

“Male male” è il primo capitolo del nuovo album DeCanto: come mai questo titolo?
E un termine tecnico del vino, che uso come gioco di parole perché a suo interno ha la parola “canto”. Il disco che andremo a realizzare, sarà da far respirare come un vino.

Come sono le altre canzoni che troveremo nel disco?
Il disco è in costruzione. L’idea è quella di abbinare le canzoni ai vini. Come i vini possono essere totalmente diversi gli uni dagli altri anche le canzoni, ripropongono le stesse atmosfere. Questo progetto esce totalmente dai criteri canonici di album. Andrà ascoltato con il suo calice di vino abbinato.

Cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale italiano?
Trovo ci siano degli artisti emergenti molto interessanti. Mi piace l’immagine che Måneskin danno dell’Italia all’estero. La musica in Italia si sta contaminando e si apre al mondo mantenendo le sue fiere tradizioni. Invece non disdegno la trap, ma credo se ne senta un po’ troppa attualmente.

E dei talent show, cosa mi dici?
Sono una buona opportunità, non posso negarlo. La parte negativa è avere la massima esposizione diventando famosi subito, senza essere passati dalla gavetta. Il rischio, in questa era di consumo veloce, è quello che in breve sfumi tutto. Ad oggi li seguo poco, è un format che un pochino mi ha stancato. Ammetto che se mi chiamassero come coach, andrei.

Ti ritieni poco social o molto social? Pensi che i social costituiscano un modo utile per pubblicizzare le proprie produzioni?
Sono utilissimi ed oramai fondamentali. Non sono molto social ma mi sto educanti e forzando ad esserlo.
Sono gelosa della mia privacy e non sento costantemente l’esigenza di condividere ciò che faccio e come lo vivo. Esiste una via di mezzo e tento di trovarla.

Prossimi eventi musicali in programma?
Tanti concerti che verranno elencati su miei social, non vedo l’ora di portare sul palco questo progetto nella sua totalità.

Pubblicato il: 02/12/2021 da Skatèna