La copertina vede ancora una volta come protagonista Eddie, la mascotte/zombie creata dall’artista britannico Derek Riggs che era apparsa in precedenza anche su Iron Maiden del 1980 e Killers del 1981.
Riggs aveva lavorato a lungo nel settore – realizzò anche cover per dischi di musica jazz e rock – prima di esser reclutato dai Maiden. Aveva inoltre già rappresentato Eddie per una serie di dipinti, e per il personaggio si era ispirato ad una testa che aveva visto appesa a un carro armato giapponese in un documentario televisivo.
Intervistato, Riggs disse: “Eddie represented the idea that the youth of today were being wasted by society. He started out like that, anyway, and I made him more scary“.
Di seguito, i videoclip dei due singoli estratti da The Number of the Beast.
Il primo, Run to the Hills (12 febbraio 1982), composto dal bassista Steve Harris, tratta del conflitto fra i nativi americani e gli invasori europei.
Il secondo singolo estratto, la celeberrima title track The Number of the Beast (26 aprile 1982), è la trasposizione in musica di un sogno fatto da Harris con richiami al film del 1978 La maledizione di Damien (Damien: Omen II) diretto da Don Taylor.
Il titolo si riferisce evidentemente al numero 666 di cui parla il Libro della Rivelazione della Bibbia (altrimenti noto come Apocalisse di San Giovanni), un estratto del quale è stato utilizzato come intro recitata dall’attore Barry Clayton.