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John Lee Hooker, il blues come guarigione

John Lee Hooker, il blues come guarigione

Il “vero” strumento che il bluesman suona non è una chitarra o un’armonica. Il vero strumento che il bluesmen suona è l’anima delle persone che ha davanti. Il pubblico…

Il 21 giugno del 2001 ci lasciava John Lee Hooker (Clarksdale, 22 agosto 1917 – Los Altos, 21 giugno 2001), bluesman proveniente dall’area del Delta del Mississippi, divenuto famoso per le sue esibizioni in stile parlato (Talking blues) e il suo caratteristico stile boogie.

I love to see you strut,
Up and down the floor
When you talking to me,
That baby talk
I like it like that
Whoa, yeah!

Hooker nacque il 22 agosto 1917 nel mezzo del Delta del Mississippi, undicesimo figlio di mezzadri delle piantagioni della cosiddetta “cotton-belt” nel sud degli Stati Uniti.
Fu precocemente influenzato dalla musica ascoltata alla radio e dagli spirituals, i canti della chiesa, e realizzò di avere altre ambizioni che non il lavoro nei campi.
Mio padre mi faceva suonare nel fienile e lo chiamava ‘il Diavolo’. A quei tempi il blues era ‘la musica del Diavolo’, e spesso anche i bluesman erano considerati così. C’era molta superstizione nel Mississippi.
  • John Lee Hooker suonava con uno stile libero ed improvvisato, raramente con un ritmo standard: i cambi di tempo erano la norma, funzionali all’andamento della canzone e ai cambiamenti di umore di cui essa era permeata. Le sovraincisioni erano impossibili, e i brani di quel periodo risultano spesso sostenuti da un battere ostinato sulla cassa della chitarra o su un’asse di legno, espediente dalla forte espressività. (mattbriar.com)

Articolo a cura di Skatèna

STREAM OF MUSICNESS con SKATÈNA

Crediti imagine:  Sumori

  • CC BY-SA 3.0
  • File:JohnLeeHooker1997.jpg
  • Creato: 31 agosto 1997
Pubblicato il: 21/06/2023 da Skatèna