La Traviata: “guida” all’ascolto e qualche curiosità sul capolavoro di Giuseppe Verdi
La Traviata: “guida” all’ascolto e qualche curiosità sul capolavoro di Giuseppe Verdi
Libiam ne’ lieti calici | che la bellezza infiora, |e la fuggevol ora | s’inebri a voluttà. | Libiam ne’ dolci fremiti | che suscita l’amore, | poiché quell’occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà. (Alfredo: scena II)
di Karol Lapadula
La traviata, opera lirica in tre atti musicata da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, da La Dame aux camelias di Alexandre Dumas figlio, a dispetto del suo debutto disastroso (1853), ebbe in seguito un successo senza pari: nonostante il tema da essa trattato, all’epoca considerato scandaloso, resta ancor oggi una delle opere più amate del compositore emiliano. Argomento scabroso perché La traviata non è altro che un’ode al vizio, trattando una storia “immorale”, come fu definita dalle cronache dell’epoca, e già il titolo è tutto un programma, dato che l’aggettivo “traviato” significa “che è uscito dalla retta via; moralmente guasto, corrotto“.
Per questo articolo ho scelto come immagine in evidenza una foto scattata da Yasuko Kageyama agli inizi di luglio 2018, alle Terme di Caracalla, ove spettacolo inaugurale della stagione operistica estiva del Teatro dell’Opera di Roma é stato l’allestimento de La traviata di Verdi appunto, demandato alla direzione del maestro Yves Abel (Chief Conductor della NordwestDeutsche Philarmonie, in Germania, Ospite Principale come Direttore D’Orchestra della Deutsche Oper Berlin dal 2005 al 2011, nonché fondatore e Direttore Musicale de L’Opéra Francais de New York) ed alla regia di Lorenzo Mariani, il quale ha scelto di ambientare la vicenda negli anni della dolce vita romana, con citazioni cinematografiche tratte dal film culto del 1960 di Fellini.
“Certo La Traviata è un’opera che forse meno di altre si presta ad essere allestita in un grande teatro all’aperto“, e si tenga presente che all’aperto e con l’amplificazione riesce difficile apprezzare appieno, a livello musicale, la percezione timbrica dei suoni.
Violetta diviene così una diva del cinema che deve ricevere un premio, assediata costantemente da paparazzi, la sua casa nel primo atto viene trasformata in via Veneto, il secondo atto anziché in campagna è collocato in una imprecisata località marina che sembrerebbe suggerire le mete del divertimento più in voga in quegli anni immortalate dal cinema coevo o forse, chissà, la spiaggia di Capocotta teatro di festini e del triste e mai chiarito delitto Montesi che tanto turbò l’opinione pubblica dell’Italia del dopoguerra. La festa a casa di Flora si svolge all’insegna del più spinto cattivo gusto con la padrona di casa in tenuta sado-maso e con Alfredo e il Barone che si sfidano a carte seduti a terra nonostante i numerosissimi tavolini di cui è riempita la scena (…). L’epilogo infine si svolge tra le rovine della scenografia del primo atto, con i paparazzi schierati a guisa di avvoltoi e con Violetta che riesce a stare molto in piedi e anche a salire per un attimo su una vespa per sognare di lasciare Parigi insieme al suo Alfredo nonostante l’imminenza della morte (…)“. (Francesco Giudiceandrea per GB Opera Magazine).
Gli interpreti di quella edizione de La traviata alle Terme di Caracalla sono stati:
Violetta ValéryVALENTINA VARRIALE** Flora Bervoix IRIDA DRAGOTI* Annina RAFAELA ALBUQUERQUE* Alfredo Germont GIULIO PELLIGRA tenore Giorgio GermontMARCELLO ROSIELLO baritono Gastone, Visconte di Létorières MURAT CAN GUVEM* Il Barone Douphol ROBERTO ACCURSO Il marchese D’Obigny DOMENICO COLAIANNI Il Dottor Grenvil GRAZIANO DALLAVALLE ** diplomata progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma *dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma Orchestra,Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Per chi non conoscesse La Traviata, ecco per voi, nell’ordine:
1. un video che introduce all’ascolto della stessa
2. la trama dell’opera
3. qualche curiosità
TRAMA
Per la trama dell’opera mi sono servita delle innumerevoli informazioni presenti sul sito
♪♫ Sempre libera, che tratta appunto le più famose arie dell’opera lirica.
Atto I
Violetta Valery è una giovane cortigiana parigina, dedita al lusso e ai piaceri; il suo protettore, il barone Douphol, non le fa mancare nulla. La vita che conduce, però, non giova alla sua salute; è infatti ammalata di tisi. Una sera, per dimenticare la malattia che la affligge, invita i suoi amici a cena. Durante la serata Gastone le presenta il suo amico Alfredo Germont, un giovane di buona famiglia che si è innamorato di lei. Dopo aver brindato allegramente (Libiamo ne’ lieti calici), la compagnia si trasferisce nella sala da ballo.
Nel video che segue, vi e’ la scena del brindisi. Ne La Traviata c’è uno dei più celebri brindisi della storia della lirica. La parola brindisi deriva dall’espressione tedesca “bring dir’s”, che significa “offro a te” ed è un escamotage musicale per invitare gli altri personaggi sulla scena a cantare.
In questo video, Anna Moffo,che è stata un soprano e attrice statunitense, e il tenore italiano Franco Bonisolli nel film ‘La traviata’ di Mario Lanfranchi (1968).
[Atto I, scena 2] Violetta sta tenendo una festa nella sua casa a Parigi; ad un certo punto lei e i suoi ospiti invitano Alfredo ad improvvisare un brindisi che inneggi alle gioie del vino, dell’amore e del piacere, ed egli intona questo celebre brindisi in tempo di valzer, a cui si uniscono Violetta e gli altri invitati. In questo clima festoso già è evidente l’amore che sta nascendo tra Violetta e Alfredo.
LIBIAMO NE’ LIETI CALICI Testo
ALFREDO
Libiamo, libiamo ne’ lieti calici, che la bellezza infiora; e la fuggevol fuggevol’ora s’inebrii a voluttà. Libiam ne’ dolci fremiti che suscita l’amore, poiché quell’occhio al core Onnipotente va. Libiamo, amore; amor fra i calici più caldi baci avrà.
TUTTI
Ah! Libiam, amor fra i calici Più caldi baci avrà.
VIOLETTA
Tra voi, tra voi saprò dividere il tempo mio giocondo; tutto è follia follia nel mondo Ciò che non è piacer. Godiam, fugace e rapido è il gaudio dell’amore; è un fior che nasce e muore, né più si può goder. Godiam c’invita c’invita un fervido accento lusighier.
TUTTI
Ah! Godiamo, la tazza e il cantico la notte abbella e il riso, in questo in questo paradiso ne scopra il nuovo dì.
VIOLETTA
La vita è nel tripudio…
ALFREDO
Quando non s’ami ancora…
VIOLETTA
Nol dite a chi l’ignora.
ALFREDO
È il mio destin così…
TUTTI
Ah! Godiamo, la tazza e il cantico la notte abbella e il riso, in questo in questo paradiso ne scopra il nuovo dì.
Violetta ha un mancamento e si attarda qualche secondo; Alfredo le raccomanda di badare di più alla sua salute, e le confessa di amarla da quando lei gli è apparsa Un dì felice, eterea.
Video pubblicato nel 2014 sul canale youtube dell' Opéra national de ParisInterpretiVioletta Valery : Ermonela Jaho Francesco Meli : Alfredo Germont Stage direction : Benoît Jacquot
[Atto I, scena 3] Mentre tutti gli altri invitati vanno a danzare, Violetta, colta da un improvviso mancamento, si ferma a riposare qualche istante. Alfredo, che le è rimasto vicino, le raccomanda di badare di più alla propria salute, e coglie l’occasione per dichiararle il suo amore. Ricorda il giorno in cui Violetta gli è apparsa (Un dì felice, eterea). Ma Violetta vuole allontanare l’amore, un sentimento che una cortigiana non si può permettere; perciò dice ad Alfredo di potergli offrire soltanto amicizia.
UN DÌ FELICE, ETEREA Testo
ALFREDO
Un dì felice, eterea, mi balenaste innante, e da quel dì, tremante, vissi d’ignoto amor. Di quell’amor ch’è palpito dell’universo intero, misterioso, altero, croce e delizia al cor.
VIOLETTA
Ah, se ciò è ver, fuggitemi, solo amistade io v’offro: amar non so, né soffro un così eroico amor. Io sono franca, ingenua; altra cercar dovete; non arduo troverete dimenticarmi allor.
Violetta è sorpresa, dubita di poter corrispondere a questo sentimento; tuttavia non nega la sua amicizia al giovane; gli dona una camelia e gli dice di presentarsi da lei il giorno dopo, quando il fiore sarà appassito. Alfredo se ne va felice. Quando finisce la festa e Violetta rimane sola, ripensa alle parole di Alfredo e si chiede se anche per lei esista la possibilità di innamorarsi e cambiare vita; ma si risponde di no: tutto quello che può fare è vivere Sempre libera e dedicarsi al piacere. Tuttavia la voce dell’amore rieccheggia nei suoi pensieri, anche se lei la vuole respingere.
[Atto I, scena 5]
Violetta Valéry, Parigi, salotto in casa di Violetta. Violetta sente che si sta innamorando di Alfredo, ma decide di mettere a tacere questo sentimento, perché incompatibile con la sua vita di cortigiana: quello che può fare è rimanere ‘sempre libera’ e ‘gioire’.
SEMPRE LIBERA Testo
VIOLETTA
Follie! Follie! Delirio vano è questo! Povera donna, sola, abbandonata In questo popoloso deserto Che appellano Parigi, Che spero or più? Che far degg’io? Gioire! Di voluttà ne’ vortici perir! Gioir!
Sempre libera degg’io Folleggiare di gioia in gioia, Vo’ che scorra il viver mio Pei sentieri del piacer. Nasca il giorno, o il giorno muoia, Sempre lieta ne’ ritrovi, A diletti sempre nuovi Dee volare il mio pensier.
ALFREDO
Amor è palpito …
VIOLETTA
Oh!
ALFREDO
… dell’universo intero,…
VIOLETTA
Oh! Amore!
ALFREDO
Misterioso, altero, Croce e delizia al cor.
VIOLETTA
Follie! Follie! Gioir! Sempre libera degg’io Folleggiare di gioia in gioia, Vo’ che scorra il viver mio Pei sentieri del piacer. Nasca il giorno, o il giorno muoia, Sempre lieta ne’ ritrovi, A diletti sempre nuovi Dee volare il mio pensier.
Atto II
Violetta e Alfredo si sono trasferiti nella casa di campagna di Violetta, lontano da Parigi. Qui vivono un’esistenza tranquilla, felici e innamorati. Violetta ha ormai cambiato vita per amore di Alfredo, e a lui sembra di toccare il cielo con un dito per la felicità (De’ miei bollenti spiriti).
Plácido Domingo, Tenor La Traviata, Act 2, "Lunge da lei" - "De' miei bollenti spiriti" Bavarian State Orchestra, Orchestra Carlos Kleiber, Conductor
[Atto II, scena 1] Violetta ha abbandonato la vita da cortigiana, ha lasciato Parigi e ora vive nella sua casa di campagna, insieme ad Alfredo. Alfredo è appena tornato da una battuta di caccia e in questa famosa aria esprime il suo amore per Violetta, e la felicità che lei gli ha saputo dare rinunciando alla mondanità per vivere con lui.
DE’ MIEI BOLLENTI SPIRITI Testo
ALFREDO
Lunge da lei per me non v’ha diletto! Volaron già tre lune Dacché la mia Violetta Agi per me lasciò, dovizie, onori, E le pompose feste Ove, agli omaggi avvezza, Vedea schiavo ciascun di sua bellezza Ed or contenta in questi ameni luoghi Tutto scorda per me. Qui presso a lei Io rinascer mi sento, E dal soffio d’amor rigenerato Scordo ne’ gaudii suoi tutto il passato.
De’ miei bollenti spiriti Il giovanile ardore Ella temprò col placido Sorriso dell’amore! Dal dì che disse: vivere Io voglio a te fedel, Dell’universo immemore Io vivo quasi in ciel.
Tuttavia Violetta, per far fronte alle spese, deve vendere i suoi averi; quando lo scopre, Alfredo si vergogna e decide di partire per Parigi per onorare i debiti. Durante la sua assenza suo padre, Giorgio Germont, arriva in casa di Violetta e la accusa di dilapidare le sostanze del figlio. Violetta gli dimostra che non è così, e che è stata lei a provvedere alle spese vendendo i suoi averi. Germont capisce che Violetta prova dei sentimenti sinceri per il figlio, e che ormai ha cambiato vita. Tuttavia le chiede di fare un sacrificio: lasciare Alfredo per sempre, perché quel legame non è socialmente ammissibile; se continuano a vivere sotto lo stesso tetto, il matrimonio della sorella di Alfredo non si potrà celebrare; Violetta dovrà fare un sacrificio per questa giovane Pura siccome un angelo e per il bene di tutta la famiglia. Violetta è sconvolta all’idea di doversi separare per sempre da Alfredo, ma alla fine il vecchio genitore la convince. Violetta scrive una lettera in cui dice ad Alfredo di avere nostalgia della sua vita di prima e di aver deciso di tornare a Parigi; pur sapendo di attirarsene la rabbia e il disprezzo, per amore di Alfredo è pronta a compiere qualsiasi sacrificio.
https://www.youtube.com/watch?v=oD4bOueOejA
Angela Gheorghiu, Leo Nucci, Royal Opera House, Convent Garden, Dezember 1994, Conductor: Sir Georg Solti
La Traviata è l’opera più rappresentata in assoluto e a ogni latitudine, come una semplice ricerca su Operabase evidenzia.
Ecco qualche curiosità:
1) L’opera debuttò alla Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. Il soprano che per primo impersonò la protagonista Violetta Valéry, fu Fanny Salvini Donatelli.
Manifesto originale della prima assoluta.
2) La prima rappresentazione fu un disastro, tanto che Verdi, reduce dal grande successo del 1851 con “Rigoletto”, scrisse così al direttore d’orchestra Angelo Mariani: La Traviata ha fatto un fiascone e peggio, hanno riso. Eppure, che vuoi? Non ne sono turbato. Ho torto io o hanno torto loro. Per me credo che l’ultima parola sulla Traviata non sia quella d’ieri sera.
3) L’opera avrebbe dovuto intitolarsi Amore e morte, ma l’ufficio censura veneziano chiese che il titolo fosse cambiato.
4) Il libretto è tratto dal dramma La Signore delle camelie, di A. Dumas figlio. Nel lavoro di Dumas la figura della protagonista, Margherita Gautier, è ispirata a una cortigiana parigina realmente esistita, di nome Alphonsine Duplessis. Dumas stesso la descrive così: “Era alta, esilissima, i capelli scuri e la carnagione rosea e bianca. Aveva la testa piccola e gli occhi lunghi e obliqui come quelli di una giapponese, ma vivaci e attenti.” La Duplessis morì nel 1847, a soli 23 anni, di tisi. Questa malattia fu protagonista anche de “La bohème” di Verdi e caratterizzò l’immaginario collettivo del diciannovesimo secolo: il 25% dei decessi in Europa era causato proprio dalla tisi.
Marie Duplessis, pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis, divenuta poi la contessa di Perrégaux (Nonant-le-Pin, 15 gennaio 1824 – Parigi, 3 febbraio 1847), è stata una celebre figura di cortigiana che ha ispirato numerose opere letterarie, teatrali e cinematografiche.
5) Dopo il “fiascone” della prima Verdi rimaneggiò qualche passo, e il 6 maggio 1854, ancora a Venezia, il soprano Maria Spezia donò alla creatura verdiana l’immortalità.
Maria Spezia Aldighieri è stata un soprano italiano, attiva dal 1849 al 1870, particolarmente apprezzata per le sue recite nelle opere verdiane. Fu uno dei suoi meriti il successo nella parte di Violetta nella Traviata che debuttò al Teatro San Benedetto di Venezia il 6 maggio 1854, dopo l’insuccesso della prima alla Fenice, il 6 marzo 1853.
6) Ricordate Pretty Woman? La Traviata è l’opera scelta da Edward Lewis per regalare alla moderna “cortigiana” Vivian Ward una notte indimenticabile nel film. Il parallelo fra Violetta che si innamora di uno dei suoi clienti e la sua vita, fa commuovere il personaggio interpretato da Julia Roberts.
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