Leonard Cohen: il significato di “Hallelujah”
Maybe I’ve been here before
I know this room, I’ve walked this floor
I used to live alone before I knew you
I’ve seen your flag on the marble arch
Love is not a victory march
Its a cold and its a broken HallelujahHallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah è una canzone di Leonard Cohen contenuta nel suo album del 1984 Various Positions.
Fu pubblicata come singolo, insieme al lato B The Law, ma inizialmente non riscosse alcun successo. Ciononostante, è stata oggetto di cover da parte di innumerevoli artisti, e lo stesso Cohen ne modificò ripetutamente il testo nel corso degli anni.
Bob Dylan fu uno dei primi ad interpretare dal vivo il brano, presentandolo già nel 1988 durante un concerto al Montreal Forum, e una volta ebbe ad affermare che nel backstage di un concerto Cohen gli aveva confidato di aver impiegato circa due anni per completare la scrittura di Hallelujah.
In realtà, per ammissione dello stesso Cohen, furono impiegati ben cinque anni per scrivere un’ottantina di strofe in tutto, anzi egli stesso ha raccontato che passava notti intere a riempire le pagine del suo bloc notes, disperandosi per non riuscire a terminarla.
La prima cover del brano risale al 1991 e fu incisa da John Cale.
La reinterpretazione di maggior successo, però, rimane quella di Jeff Buckley, pubblicata nel 1994 all’interno del suo unico album Grace.
Quanto al testo di Hallelujah, esso contiene numerosi riferimenti all’Antico Testamento ed è stato oggetto di interpretazioni diverse, anche a seguito dei continui cambiamenti nei versi che lo costituiscono.
La prima strofa si apre citando Davide, secondo re d’Israele, che secondo quanto raccontato nel libro di Samuele, suonando l’arpa, riusciva a calmare lo spirito malvagio sceso sul suo predecessore Saul. I versi successivi riprendono l’episodio in cui Davide, dopo aver visto dalla terrazza del palazzo regale Betsabea, moglie di Uria l’Ittita, farsi il bagno, intraprese una relazione con lei.
La strofa successiva si riferisce invece a Sansone e al suo amore per Dalila, che lo convinse a rivelarle il segreto della sua forza, che risiedeva nei suoi capelli. Dalila, però, rivelò il segreto ai Filistei, i quali tagliarono i capelli a Sansone, portandolo verso la sua fine, che si sarebbe poi compiuta con la distruzione per vendetta di un tempio pagano nella quale lui stesso perse la vita.
Il tema religioso non è però l’unico argomento attorno al quale ruota il brano. Cercando di spiegarne il significato, Cohen una volta disse:
Questo mondo è pieno di conflitti e pieno di cose che non possono essere unite ma ci sono momenti nei quali possiamo trascendere il sistema dualistico e riunirci e abbracciare tutto il disordine, questo è quello che io intendo per alleluia. La canzone spiega che diversi tipi di alleluia esistono, e tutte le alleluia perfette e infrante hanno lo stesso valore. È un desiderio di affermazione della vita, non in un qualche significato religioso formale, ma con entusiasmo, con emozione. So che c’è un occhio che ci sta guardando tutti. C’è un giudizio che valuta ogni cosa che facciamo
Buckley, invece, dichiarò in un’intervista quanto segue:
Chiunque ascolti chiaramente Hallelujah scoprirà che è una canzone che parla di sesso, di amore, della vita sulla terra. L’alleluia non è un omaggio a una persona adorata, a un idolo o a Dio, ma è l’alleluia dell’orgasmo. È un’ode alla vita e all’amore.
Fonte immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Leonard_Cohen_5_2013.jpg