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“Like a Rolling Stone”, la canzone di Bob Dylan ispirata a Edie Sedgwick

“Like a Rolling Stone”, la canzone di Bob Dylan ispirata a Edie Sedgwick

When you go nothing, you got nothing to lose
You’re invisible now, you got no secrets to conceal

30 agosto 1965: esce Highway 61 Revisited di Bob Dylan, tra gli album fondamentali del rock, fulcro della “trilogia elettrica” iniziata con Bringing It All Back Home e proseguita con Blonde On Blonde.

La copertina di Highway 61 Revisited, con Bob Dylan fotografato da Daniel Kramer.

Nel video seguente, il menestrello di Duluth esegue Like a Rolling Stone, canzone di apertura dell’album che nel 2015 ha compiuto 50 anni: fu registrata tra il 15 e il 16 giugno del 1965 negli studi della Columbia Records di Tom Wilson e pubblicata su 45 giri a luglio dello stesso anno schizzando subito ai primi posti delle classifiche, ove ci rimase per ben tre mesi sorpassata solo da Help! dei Beatles.

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  • Quando Bruce Springsteen, di otto anni più giovane di Dylan, sentì per la prima volta Like a Rolling Stone, sua madre, niente affatto digiuna della musica che piaceva a suo figlio, già alla fine della prima strofa sentenziò: “Questo qui non sa cantare”. Il giovane Bruce invece capì subito che quella di Dylan era la voce più dura che avesse mai sentito (“the toughest voice”, disse), giovane e adulta, eccitante e paurosa, l’invenzione di un modo nuovo di cantare… (Alessandro Carrera – Rolling Stone)

Dal testo originale di Like a Rolling Stone, lungo quasi 20 pagine, Bob Dylan estrapolò una canzone di 4 strofe e ritornello della durata di 6 min e 6 sec.

Se mi chiedi quale fu il punto di svolta per me, direi Like a Rolling Stone…“, disse poi in un’intervista.

Ma qual è il  significato della “più grande canzone di tutti i tempi”?

Dylan la dedicò a Edie Sedgwick, attrice, modella e musa ispiratrice di Andy Warhol, morta a soli 28 anni a causa di un’overdose di barbiturici.

La Sedgwick proveniva da una ricca famiglia originaria della East Coast trasferitasi poi a Santa Barbara, in California. Suo padre, Francis Sedgwick, le fece passare parte dell’adolescenza tra cliniche psichiatriche, essendole state diagnosticate delle psicosi maniaco-depressive oltre ad una serie di “esaurimenti nervosi”. Tale condizione influì non poco sullo sviluppo della futura Factory Girl, che non solo dovette convivere con seri problemi di anoressia e bulimia, ma soffriva anche di depressione, sebbene allo stesso tempo amasse condurre uno stile di vita eccentrico e forsennato, fatto di divertimenti e glamour, rifuggendo integrità e onestà, e tutti quegli “pseudo-valori” appannaggio di qualsiasi famiglia borghese che si rispetti.

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https://www.flickr.com/photos/likeabalalaika/3726679943

Grazie alla sua bellezza e al suo eccezionale fascino, non le fu difficile entrare nell’entourage di Andy Warhol, l’incontrastato re della Pop Art dei Fabulous Sixties, il quale subito ne fu ammaliato, colpito e conquistato, ritenendola una Femme Fatale cui era impossibile resistere e affidandole finanche ruoli delle parti in alcuni suoi film dell’epoca.

Di seguito, un video-tributo a Edie Sedgwick con la canzone Femme Fatale di Lou Reed and The Velvet Underground cantata da Nico e facente parte del mitico album con la banana disegnata sulla copertina da Warhol.

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Ma il contesto della Factory era tanto luccicante quanto, a suo modo, pericoloso: emanava una “White Light” (Lou Reed and The Velvet Underground docent) capace di esaltare e allo stesso tempo di accecare e bruciare chiunque l’avesse guardata (e magari provata sotto forma di speed, “il carburante per missili, l’unico modo per stare al passo, la grande tentazione della Factory“). I lustrini di quel mondo sfavillante e incantato cominciarono a strozzare e stroncare la personalità già tanto fragile di Edie, e il tutto fu certamente esasperato dai poliabusi – affatto estranei al microcosmo di Warhol & co., per cui “la principessa caduta in disgrazia” cominciò ad ondeggiare e a perdere il suo già precario equilibrio e ad essere a poco a poco risucchiata dalle dipendenze per poi essere definitivamente allontanata ed esclusa.

  • Qualunque cosa ti sia successa, non hai scuse, te la sei cercata. E non stava parlando di molestie, sia chiaro, ma di una superbia punita, di un “privilegio di classe” che gli dei avevano deciso di umiliare. Il messaggio che arrivava per primo però non era la strofa ma il ritornello. Era “How does it feel?”, seguito da quelle quattro note dell’organo di Al Kooper che non riuscivi a toglierti di mente. Era quello lo hook, il gancio che ti teneva legato, la domanda rivolta non soltanto alla principessa caduta in disgrazia ma proprio a te, lì dov’eri in quel momento: come ti senti, cosa si prova, che effetto fa, come ti trovi in quest’America, in questo mondo, qui e ora, con il tuo uomo, con la tua donna, la tua famiglia, la tua scuola, la tua chiesa, i tuoi amici, la carriera che ti aspetta – se ce l’hai – tuo padre che ti guarda come se tu fossi un marziano e l’esercito che ti vuole? (Alessandro Carrera – Rolling Stone)

Alla fine dei giochi, Edie la femme fatale – colei che aveva fatto perdere la testa anche a Bob Dylan, non aveva neanche più una famiglia da cui tornare… anche la sua famiglia l’aveva abbandonata… per cui divenne “invisibile”, senza più un “segreto da nascondere”, “senza una casa, come una sconosciuta, come un sasso che rotola via”.

Bocche che vomitano, parole che rotolano

Fu come un lungo conato di vomito. Tutto il mio persistente odio era talmente diretto da essere sincero. Alla fine non era odio. Vendetta era il termine più appropriato. Non avevo scritto niente di simile prima, e all’improvviso compresi che era quello che dovevo fare. Dopo averla scritta non mi interessava più scrivere un romanzo o un dramma. Perché era una categoria completamente nuova. Voglio dire che nessuno prima aveva veramente mai scritto delle canzoni… (Bob Dylan)

Il Testo originale di Like a rolling stone di Bob Dylan

Once upon a time you dressed so fine
You threw the bums a dime in your prime, didn’t you?
People’d call, say “Beware doll, you’re bound to fall”
You thought they were all kiddin’ you
You used to laugh about
Everybody that was hanging’ out
Now you don’t talk so loud
Now you don’t seem so proud
About having to be scrounging your next meal

How does it feel,
how does it feel
To be without a home
Like a complete unknown,
like a rolling stone?

You’ve gone to the finest schools, all right Miss Lonely
But you know you only used to get juiced in it
And nobody has ever taught you how to live out on the street
And now you find out you’re gonna have to get used to it
You say you’d never compromise
With the mystery tramp, but now you realize
He’s not selling any alibis
As you stare into the vacuum of his eyes
And ask him do you want to make a deal?

How does it feel,
how does it feel
To be on your own
with no direction home
Like a complete unknown
like a rolling stone?

You never turned around to see the frowns on the jugglers and the clowns
when they all come down and did tricks for you
You never understood that it ain’t no good
You shouldn’t let other people get your kicks for you
You used to ride on the chrome horse with your diplomat
Who carried on his shoulder a Siamese cat
Ain’t it hard when you discovered that
He really wasn’t where it’s at
After he took from you everything he could steal

How does it feel,
how does it feel
To be on your own
with no direction home
Like a complete unknown
like a rolling stone?

Princess on a steeple and all the pretty people
They’re all drinkin’, thinkin’ that they got it made
Exchanging all kinds of precious gifts and things
But you’d better lift your diamond ring, you’d better pawn it babe
You used to be so amused
At Napoleon in rags and the language that he used
Go to him now, he calls you, you can’t refuse
When you go nothing, you got nothing to lose
You’re invisible now, you got no secrets to conceal

How does it feel,
how does it feel
To be on your own
with no direction home
Like a complete unknown
like a rolling stone?

Traduzione in italiano: Come un sasso che rotola via

Una volta eri sempre così agghindata
gettavi centesimi ai barboni nel fiore dei tuoi anni, ricordi?
La gente ti gridava dietro, come a dire: “Sta’ attenta, bellezza, che qui finisci male”,
Ma tu niente, convinta che era tutto uno scherzo,
e come te la ridevi
di quelli che stavano nel giro.
Adesso non parli più con quel tuo tono,
adesso non sei più tanto spocchiosa
di doverti rimediare qualche cosa da mangiare.

Che effetto fa,
che effetto fa,
senza un posto dove stare,
che nessuno ti conosce,
come un sasso che rotola via?

Hai fatto buone scuole, come no, Miss Malinconia,
ma diciamo la verità, non facevi che sbronzarti.
Nessuno t’ha mai detto come vivere per strada
e adesso te ne accorgi, che ci devi fare il callo.
Dicevi che mai saresti scesa a patti
col vagabondo misterioso, ma adesso l’hai capito
che lui di alibi non ne vende mica
quando lo fissi nel vuoto degli occhi
e gli fai ci mettiamo d’accordo?

Che effetto fa,
che effetto fa,
cavartela da sola,
non poter tornare a casa,
che nessuno ti conosce,
come un sasso che rotola via?

Non ti sei mai voltata alle smorfiacce di pagliacci e giocolieri
che venivano a far numeri per te.
Non ti sei mai messa in testa che così non funzionava,
che quello che ti piace nella vita gli altri non lo possono vivere per te.
Salivi sul cavallo cromato col tuo diplomatico,
quello col siamese appollaiato su una spalla.
Brutto colpo, vero, scoprire che poi
non era neanche poi così scafato,
dopo che t’ha preso tutto quello che poteva rubare

Che effetto fa,
che effetto fa,
cavartela da sola,
non poter tornare a casa,
che nessuno ti conosce,
come un sasso che rotola via?

Principessa in cima al campanile e quanta bella gente
che beve convinta di andare alla grande
e si scambia regali preziosi e ogni sorta di cose,
ma tu pensa a toglierti l’anello di diamanti e a portarlo al Monte di Pietà
Ti faceva tanto divertire
quello con addosso gli stracci da Napoleone e il suo modo di parlare.
Va’ da lui adesso, che ti chiama, non puoi mica rifiutare.
Se non hai niente, non hai niente da perdere,
sei invisibile ormai, non hai segreti da nascondere.

Che effetto fa,
che effetto fa,
cavartela da sola,
non poter tornare a casa,
che nessuno ti conosce,
come un sasso che rotola via?


Fonte immagine in evidenza https://www.flickr.com/photos/likeabalalaika/3720171074


 

Pubblicato il: 13/10/2024 da Skatèna