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Lou Reed: “All’epoca Berlin fu frainteso e non apprezzato: fu la mia più grande delusione”

Lou Reed: “All’epoca Berlin fu frainteso e non apprezzato: fu la mia più grande delusione”

Caroline says that I’m just a toy
She wants a man, not just a boy

Nell’ottobre del 1973 Lou Reed pubblica Berlin, una delle vette più alte della sua carriera nonché una delle più grandi opere della storia del rock.

  • Berlin fu letteralmente massacrato dalla critica e snobbato dal grande pubblico; cosa che spinse il suo autore ad affermare, qualche anno dopo: “Il fatto che l’album fosse stato frainteso e non apprezzato fu la più grande delusione della mia vita.” [Loudd]

Berlin è un disco fondamentalmente cupo, oscuro, struggente e malinconico.

Uscito dopo Transformer (l’album prodotto da Bowie che catapultò Reed in cima alle classifiche), Berlin è un concept drammatico, ma anche introspettivo, perché attraverso la narrazione delle vicende di Jim e Caroline, una coppia di tossici a cui vengono sottratti i figli dai servizi sociali (storia che culmina tragicamente col suicidio della ragazza), Reed in realtà esce allo scoperto e vuole parlarci di sé, mostrandosi candidamente per quel che era in quel periodo di inizi anni Settanta, quando era fagocitato dall’angoscia e impegnato sul fronte degli abusi di alcool e sostanze, e con una vita sentimentale che non era certo delle più serene.

Non è un caso che il grande cantautore newyorkese abbia pensato di ambientare la storia di Jim e Caroline proprio nella capitale tedesca, città simbolo della divisione, dell’incomunicabilità e della ‘decadenza’, nonché luogo emblema della Guerra Fredda, città per anni tristemente nota soprattutto per la presenza ingombrante di un Muro, simbolo assurdo – quest’ultimo – di una ancora più assurda divisione/separazione.

  • Musicalmente tutto il lavoro rispecchia l’angoscia e la teatralità dell’opera, come la colonna sonora di un film, che procede lentamente e con incedere funereo. Il disco presenta diversi brani che vivono di luce propria a se stanti ma è da apprezzare nella sua totalità, appunto come un film, con le note e la voce di Lou Reed che proiettano immagini decadenti e narrano una storia di violenza, morte e droga. (Metallized)

Berlino è stata una città decisiva ed essenziale per un certo tipo di rock: oltre Lou Reed, mi sovvengono artisti come Nick Cave e David Bowie

Se qualcuno di voi ha visto il film di culto di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino, sicuramente ricorderà che il regista ha scelto l’ambiente del circo per descrivere la Berlino antecedente alla caduta del Muro , la cui colonna sonora portante è rappresentata dalla canzone The Carny di Nick Cave, mentre nel sequel Così Lontano Così Vicino, sarà la musica di Lou Reed ad essere protagonista, in particolare alcune note dell’album Berlin.

Anche David Bowie fu affascinato e catturato dalle atmosfere decadenti di Berlino: fu proprio nella capitale tedesca che vide la luce la sua celebre Trilogia, con perle del calibro di Warszawa ed Heroes.


Fonte immagine in evidenza: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Lou_Reed_at_the_Hop_Farm_Music_Festival.jpg


 

Pubblicato il: 14/07/2024 da Skatèna