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DRIVE IN SATURDAY con ALESSANDRO SGRITTA ed EUGENIO STEFANIZZI

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Marky Ramone non suona al Baraonda per una bandiera palestinese. Il centro: «Non ci siamo piegati»

Marky Ramone non suona al Baraonda per una bandiera palestinese. Il centro: «Non ci siamo piegati»

Sabato scorso 18 novembre 2023, al CSA Baraonda di Segrate, Milano, avrebbe dovuto esibirsi Marky Ramone, batterista dei Ramones dal 1978 al 1983 e poi dal 1987 al 1996.

Poco prima dell’orario previsto per il suo concerto, l’ex batterista dei Ramones ha annunciato che non avrebbe più suonato a causa della presenza di una bandiera della Palestina appesa alle sue spalle, sopra il palco. Eppure, sia Marky Ramone che il suo management erano ben a conoscenza del fatto che il CSA Baraonda sostiene il cessate il fuoco e la causa palestinese…

Di seguito, il comunicato del CSA Baraonda, in cui spiega le proprie posizioni.

“A volte ci vuole poco per trasformare una serata che sembra improvvisamente precipitare in una riaffermazione di ciò che sei e che fai come comunità.

Ieri Marky Ramones al CSA Baraonda non ha suonato a causa del nostro sostegno alla causa P4l3st1n3s3. Ma andiamo con ordine.

Lo storico batterista con la sua band si presenta al CSA verso le 15. Girano per lo spazio, osservano le molte prese di posizione politiche che trasuda ogni angolo, i murales sulla P4l3st1n4 e sulle molte altre cause, le bandiere, i comunicati. Girano, osservano, esprimono persino apprezzamento.

Non sembrano esserci problemi poi mentre gli Infiltrados suonano con un megaschermo alle spalle raffigurante la bandiera della P4l3st1n4 e recante il messeggio: “Cessate il fuoco”. Nulla da segnalare durante lo show dei Lizi And The Kids, che si esibiscono con il vessillo p4l3stin3s3 appeso alle spalle.

Arriva il momento di Marky Ramones, improvvisamente la stoccata: con la bandiera p4l3st1n3s3 sul palco si rifiuta di suonare. Una posizione ignava e indifferente a quanto sta accadendo a G4z4 e tanto più assurda perché espressa proprio al momento di salire sul palco, non 1 minuto prima.

Lui e il suo entourage sapevano da mesi in che luogo si sarebbe svolto il concerto e la sua connotazione politica, avevano avuto modo di vederlo giorni prima della data, Marky stesso era presente nello spazio dal pomeriggio ed era stato avvisato della bandiera, accettandone la presenza.

Come Collettivo non potevamo ovviamente accettare una tale arroganza e provocazione. La bandiera lì sarebbe rimasta. La rock star poteva tranquillamente tornarsene da dove era venuta.

Il regalo più bello ci è venuto dal pubblico che, alla notizia della nostra decisione di non rimuovere la bandiera e quindi dell’annullamento del concerto, ci ha omaggiati con applausi e apprezzamenti, condividendo in pieno ciò che stavamo facendo.

Grazie a tutte le persone presenti, molte delle quali sono venute da lontano e che nonostante ciò ci hanno sommerso di calore, grazie alle band che si sono esibite e grazie al fan club dei Ramones che, nonostante la delusione, ha capito la situazione e, gestendo gli ingressi, ha rimborsato tutti coloro lo desiderassero.
Non abbiamo piegato la testa in luoghi e situazioni ben peggiori, non lo faremo di certo per assecondare le volontà reazionarie di un pavido artista.
Con la Palestina.
Contro ogni imperialismo.
Le compagne e i compagni del CSA Baraonda”.


Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram @markyramoneofficial


 

Pubblicato il: 20/11/2023 da Skatèna