NEUROTIC VIBES / NECROTIC MINDS UKHC – War In My Head”
Scritto da Ale -Kola
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Siamo ancora in Inghilterra, ed è passato soltanto qualche anno dalla scena Anarcho-Peace-Punk, affrontata nello scorso capitolo *.
A cavallo della metà degli anni ’80, la situazione mondiale era ancora molto incasinata, la guerra fredda da ormai decenni aveva eroso la fiducia nell’umanità, il disastro di Chernobyl, in quel 26 aprile del 1986, aveva reso reale la minaccia nucleare, i diversi conflitti nel mondo minavano la stabilità politica e sociale di intere arie geografiche. La situazione in UK non era migliore, con la Thatcher, che continuava a fare danni enormi con le sue politiche, “Poll Tax” in primis, ma anche con lo sfaldo e il licenziamento in massa dei lavoratori delle miniere,
o con la repressione che ci fu al “The Battle Of The Bean Field”, che mise fine, nel 1985, al festival di “Stonehenge”, per come era stato concepito fino ad allora, ossia, un evento libero e gratuito. Questo e molto altro portò all’esasperazione un numero considerevole di giovani, che, come avevano fatto i Punx della prima ora, risposero mettendo su delle bands, suonando una musica così aggressiva, che non si era mai ascoltata fino a quel momento. L’etica era la stessa della scena Peace-Punk. Il DIY, Do-It-Yourself, il fallo da solo, era il comune denominatore che smuoveva questi nuovi Kids, nell’imbracciare strumenti e buttando giù testi, dove dare sfogo alla loro rabbia, alla loro “non” comprensione del mondo circostante, al rifiuto della politica dei palazzi e, per urlare e gridare, di essere distanti anni luce, dal carrozzone circense che imperava in quegli anni nelle classifiche. Ricordiamoci che era il decennio “cotonato” degli “eigthies”, dove tutto era pomposo e artificiale, almeno a livello Mainstream e di facciata. Anche la solidarietà era divenuta spettacolo, pensate ad un evento come il “Live-Aid”, al quale, inevitabilmente, seguirono polemiche infinite.
Tutto questo e molto altro portò dunque alla nascita di una nuova scena, più esasperata, più diretta, più rabbiosa, dove alle sonorità divenute estreme si accompagnavano Lyrics di denuncia sociale, drammi esistenziali, brutalità della polizia, insomma, si era alzata notevolmente l’asticella riguardo l’attacco al sistema. Un ruolo importantissimo nella diffusione delle bands che fecero parte di questa nuova ondata, lo ebbe il grandissimo Dj radiofonico, che lavorava alla BBC, John Peel, con il suo programma Radio One, le sue fantastiche “Peel Sessions”, che uscirono anche in vinili da 12”. Bands come “NAPALM DEATH”, “HERESY”, “CONCRETE SOX”, “SORE THROAT”, “ELECTRO HIPPIES”, “ENT”, “SACRILEGE”, “INTENSE DEGREE”, “RIPCORD”, “DEVIATED INSTINCT”, “GENERIC”, “STUPIDS”, solo per citare i nomi più importanti e significativi, contribuirono a fecondare la scena che, musicalmente parlando, diede vita a diverse ramificazioni nel mondo underground estremo, come per esempio la nascita del “Grind-Core”, del “Death-Metal”, del “Doom”, ecc. Questa estremizzazione, energia e velocità inaudita, arrivò da band seminali, nate qualche anno prima, della così detta “UKHC”, la scena che affrontiamo qui, che a loro volta, spostarono l’asticella, di quello che, fino a quel momento, era esistito in ambito musicale. Mi riferisco a bands come “DISCHARGE”, inglesi anche loro, “RATTUS”, dalla Finlandia, “LÄRM”, dall’olanda, e poi tanti gruppi da oltreoceano, come i “SIEGE”, “DEEP WOUND”, dei quali 2 componenti, negli anni a venire, formarono, i, decisamente, più tranquilli e melodici “DINOSAUR Jr.”, i “SEPTIC DEATH”, del nostro amato “PUSHEAD”.
Tutte queste bands, insieme, ovviamente, al nascente Thrash&Speed-Metal, e band che sarebbero state in prima linea riguardo il Crossover tra Metal e Punk, come “D.R.I.”, “S.T.”, ma anche la primissima scena HC di Boston e di Washington D.C., contribuirono a fecondare la scena della quale sto per scrivere, inasprendo e velocizzando la loro musica.
- NAPALM DEATH
Non credo hanno bisogno di presentazioni i “NAPALM DEATH”, formatisi a Birmingham, nel lontano 1981, ed ancora in attività. Forse però, non tutti sanno che, prima del nome che li avrebbe fatti conoscere in tutto il mondo, si chiamavano “Civil Defences”, che il loro primo brano ad essere prodotto fu, “The Crucifixion Of Possessions”, nella famigerata compilations dei “Crass”, denominata, “Bullshit Detector Vol.3”, già nel lontano 1984. Tanto per sottolineare il continuum, con i loro predecessori.
Tra le varie Line-Up che nei primi anni caratterizzarono la band, con continui cambi di formazione, passò anche un certo Justin Broadrick, il quale, qualche anno più tardi, dopo aver suonato per gli “HEAD OF DAVID”,
si fece conoscere per aver dato vita ad uno dei progetti più interessanti e atipici di quegli anni, tra i primi ad accostare sonorità Metal con Drum-Machine, diventando così pionieri dell’Industrial Metal, i “GODFLESH”.
Nella line-up dei “Napalm” annoveriamo anche un giovanissimo Bill Steer, chitarrista e co-fondatore dei grandiosi “CARCASS”, ed al tempo un giovane punk, che rispondeva al nome di Lee Dorian, alla voce. Più tardi negli anni avrebbe formato una tra le più annoverate band del panorama “Doom-Metal”, i “CATHEDRAL”, ed una propria label, vero e proprio riferimento per il genere, la “Rise-Above-Records”. Grazie ad un visionario e allo stesso tempo, pragmatico, Digby Pearson, il fondatore della “Earache”, label fondamentale nel diffondere quelle sonorità “Extreme”, i Napalm, riuscirono a fare uscire, seppur registrato in diverso tempo, sessioni, e line-up, tra il Side-A e il Side-B, il loro primo Full-Length, al giorno d’oggi considerato un classico del genere, dal titolo “SCUM” (1987).
https://www.youtube.com/watch?v=VCWcOTajUGk
Al primo tour in Europe, insieme agli amici “RIPCORD”, girando tutti dentro lo stesso Van, suonando in Squats e Venue malmesse, Lee, ricorda, le infinite quantità alcoliche che scorrevano a fiumi in quei giorni, intervallate soltanto da lenticchie in scatola acquistate in ogni supermercato dove si fermavano, e i fantastici giorni in svizzera, con i ragazzi dei “FEAR OF GOD”, visto che, essendo questi già Vegan, rifocillarono i Napalm con leccornie mai assaggiate prima. Riporto esattamente il suo ricordo: “The Guys (FOG) were Vegan, and they bought the most amazing, luxurious tofu and soya products for us during our stay”.
Già dalla registrazione di “Scum”, era entrato in pianta stabile Mick Harris, entità che ebbe un’influenza enorme nella scena, non solo perché fu lui a coniare il termine “GRINDCORE”, ma anche, perché viene considerato il più accreditato ad aver impresso il groove di batteria “Blast-Beat”, che poi si diffuse a macchia d’olio per vari generi, non solo nel Grind ma anche, nel “Death” e “Black Metal”. Se non è stato il primo, visto che già nei primi anni ’80 ci sono segnali di parti di “Blast-Beat” in varie bands, Harris, è stato sicuramente colui dal quale, questo tempo di batteria, è stato riconosciuto come caratteristico per certi generi, ossia, quelli appena menzionati. Mick Harris suonerà, tra gli altri, anche con gli “E.N.T – EXTREME-NOISE-TERROR” e con i “DOOM”, prima di virare per l’elettronica, lenta ed oscura, con il suo progetto, ancora attivo ad oggi, nel 2021, denominato “SCORN”.
Con l’arrivo di Shane Embury al basso, già con gli “UNSEEN TERROR”, i Napalm, già considerati la band più veloce del pianeta, e supportati dall’onnipresente John Peel, si apprestarono a registrare il loro secondo album, “FETO / From Enslavement To Obliteration” (1988), un altro tassello fondamentale. Mick Harris a tal proposito disse: “If there’d been no John Peel, there’d have been no Napalm Death”.
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Schizzato direttamente in Top.1 della Indie-Charts, in UK, i ragazzi di Birmingham, furono pronti per l’assalto al Giappone, dove condivisero i palchi del Sol-levante con le bands asiatiche più estreme in circolazione in quegli anni. In primis con i “S.O.B.”, con i quali avevano condiviso gli stages d’Europa poco prima, e poi, direttamente dall’arcipelago giapponese, con “OUTO”, “LIP CREAM”, “GAUZE”, “DEATH SIDE”.
Al ritorno dal tour, nonostante questo fu andato benissimo riguardo risposta del pubblico e feelings tra le bands, tra i Napalm invece, prevalsero diverse vedute, riguardo il futuro del gruppo. Questo portò sia Bill Steer che Lee Dorian a lasciare il gruppo, per poi essere rimpiazzati, oltre dalla voce di Barney Greenway, un “local metaller”, da ben due chitarristi americani, Jesse Pintado, già nei seminali “TERRORRIZER”, e Mitch Harris, che già militava nei “RIGHTEOUS PIGS”, oltre ad aver formato da pochissimo, con il suo quasi omonimo, Mick Harris, i “DEFECATION”. Con questa line-up, i “NAPLAM DEATH”, si indirizzarono più sul genere “Death-Metal”, dei quali, almeno per diversi anni, furono padri indiscussi. Ma questa è già storia recente e conosciuta, dunque, con i ND, ci fermiamo qui.
- HERESY
A contendere la velocità, la furia, e la rabbia dei “Napalm” in quegli anni, c’erano gli “HERESY”, da Nottingham. Responsabili di un crossover tra “Crusty-Metal-High-Speed-Hc”, la band si formò come “PLASMID”, nel lontano 1983, i quali fecero soltanto un gig, ad una festa di compleanno di amici. In anni recenti, la “Short Fuse Records”, ha fatto uscire la loro unica testimonianza su vinile, un 7” dal titolo omonimo. Steve Charlesworth, ricorda che il trio, gli altri due componenti erano, alla chitarra e voce, suo cugino Reevesy, e al basso, Garn, aka Timothy Garner, per i primi 6 mesi di prove, non accordò mai gli strumenti. Grazie all’amicizia con Dig, della “Earache-Records”, sembrava che dovessero suonare varie volte, nell’area di Nottingham, insieme alle bands che più affini al trio, come gli “AMEBIX” * e “ANTISECT” , anche se questo alla fine , per un motivo o un altro, non accadde mai. Grazie al “Tape-Trading”, ossia lo scambio di musicassette tra gente coinvolta nella scena, nonostante non ci fosse ancora la comunicazione globale e digitale di oggi, si era connessi, grazie a questa pratica underground, con bands, fanzines, demos, di tutto il mondo. E fu così che, ai ragazzi di Notthingam, nei quali nel frattempo era entrato Kalv Piper al basso, sostituendo Garn, poco dopo la registrazione del primo demo-tape, arrivarono le sonorità alle quali si volevano ispirare, come le bands estreme scandinave, ad esempio i “RATTUS” dalla Finlandia e i “MOB 47”, dalla Svezia. Poco dopo il nome della band cambiò in “HERESY”, termine che fu trovato nel vocabolario e non, come si pensa, dal brano degli “ANTISECT. Arrivati nel 1985, i Notthingam Boys, entrarono ai “Pavilion Studios” il 15 di settembre, dove con i loro concittadini “CONCRETE SOX”, condivisero le sessioni, e questi ultimi, registrarono il loro primo album, “You Turn Next”.
Dopo qualche giorno dalle registrazioni in studio, vennero chiamati a suonare a Birmingham, insieme a “VARUKERS”, “CONCRETE SOX” e “NAPALM DEATH”. Nonostante quel concerto fu tecnicamente primordiale, si capì subito il potenziale della band. Questi poco dopo, tornarono di nuovo in sala di registrazione per incidere l’Ep 7” con 6 brani, “Never Healed”, che uscì come Flexi.
Alle prove, le influenze musicali erano, tra i primi “SLAYER,” i primi “D.R.I.”, e le bands della scena di Boston. Il 7” che uscì, siamo nel 1986, fu il primo con la scritta “Earache” sul centrino, anche se, Dig e Karl, che al tempo collaboravano insieme con questa neonata e sconosciuta label, avevano fatto uscire precedentemente, la compilation “Putrid Evil E.P.”,
con bands come “SEPTIC DEATH”, “STUPIDS” e gli australiani “CIVIL DISSIDENT”. Questa uscita è stata la prima vera incarnazione della futura e gloriosa “EARACHE-RECORDS”, divenuta negli anni a seguire un vero e proprio riferimento per la scena Extreme inglese e mondiale, anche se, come già detto, non era presente nessun credit. Uscì come autoproduzione, senza nessun nome di label. Fu anche l’ultima volta che i due collaborarono. Da quel momento in poi, fu solo Dig Pearson a gestire l’etichetta.
Gli “HERESY” sono presenti anche nel primo ufficiale Full-length uscito su “Earache”, lo split con i “CONCRETE SOX” , registrato a maggio del 1986, ma che vide luce soltanto l’anno seguente, quando, ormai divenuti “A Four-Piece” band, vennero ri-registrate le parti vocali dal nuovo singer, John March, il batterista dei “CONCRETE SOX”.
Da questo incesto si proseguì con il primo “European-Tour”, ovviamente con entrambe le due bands. L’ esordio di John dal vivo, avvenne il 5 settembre del 1986 a Brema, in quella che allora era ancora la Germania dell’Ovest, insieme ai tedeschi “INFERNO”. Al rientro dal giro europeo, Reevesey, che era stato un punto fermo della band, sin dalle origini, quando ancora avevano come Moniker “PLASMID”, era in procinto di lasciare. Il fatto avvenne in modo abbastanza buffo, non altro perché gli “HERESY” al tempo, erano una delle bands più brutali in circolazione. Avevano un Live a Newcastle, e quando gli altri componenti della band andarono a casa di Reevesey a prenderlo per partire, la mamma, incazzatissima, urlò senza remore che suo figlio doveva smettere di suonare, che non poteva farlo, avrebbe dovuto cercarsi un lavoro e smettere con il gruppo, che chissà, alle orecchie e, soprattutto ai timpani, della madre, come recepiva le songs che il figlio contribuiva a far nascere. A sostituire Reeves, arrivò un certo Mitch Dickinson, che suonava già con gli “UNSEEN TERROR”, insieme ad un altro ragazzo che a breve farà parlare molto di se, Shane Embury. Anche se Mitch rimase soltanto un anno, quei 12 mesi furono tra i più intensi e pieni che il ragazzo ricorda. Gli “HERESY” tornarono in Europa continentale per ben 4 altre volte, e di seguito registrarono la loro prima Session con l’immancabile John Peel. Dopo soltanto 11 mesi, Mitch dovette abbandonare, e purtroppo, per questo motivo, saltò un tour insieme ai torinesi “NEGAZIONE”. Venne sostituito da Baz, già con i “RIPCORD”, e con lui in formazione esordirono live il primo ottobre del 1987 al Nottingham Garage, insieme a “D.R.I.”, “HOLY TERROR” e “NAPALM DEATH”. Il giorno dopo tornarono di nuovo in Europa, questa volta con gli Anarcho-Situazionisti “CHUMBAWAMBA”. Poi fu la volta della seconda Session con John Peel, e arrivati a gennaio del 1988, entrarono nei “Rich Bitch Studios” per registrare il nuovo Lp “Face Up To It”, per il debutto della label fondata dai due dei quattro componenti della band, John e Kalv, chiamata “In Your Face Records”.
Le aspettative erano altissime, visto il riscontro che la band di Nottingham si era creata nel circuito dei Lives. Purtroppo invece, queste, vennero deluse, da una errata registrazione in studio. Non avendo budget a disposizione per ri-registrare il materiale, l’album usci con il suono della chitarra super compresso e con uno sconcertante rullante campionato. Nonostante questo, fu il disco che venne distribuito e venduto maggiormente nella discografia della band. In Europa licenziato dall’olandese “Konkurrel”,
in Canada dalla “Still Thinking Label”, e in Giappone dalla “Dogma”, la quale ri-titolò l’album “Voice Your Opionion”, ed inserendo diverse bonus-track, le quali, in alcune copie, furono aggiunte in un Flexi, insieme all’album. Per dimostrare che erano ancora validi e feroci non rimaneva che tornare “On The Road”. Un nuovo Tour in Germania e Austria insieme agli olandesi “LARM” e ai compaesani “RIPCORD”. Fecero anche due date con i “FUGAZI”, alla loro prima volta in Europe. Il loro ultimo show fu il 14 dicembre del 1988 insieme ai canadesi “SNFU”, e agli olandesi “NEUROOT”, in quel di Leeds. Ironicamente, le uscite migliori come produzione e registrazione furono tutte postume, come l’Ep “Whose Generation?”, il quale fu una parodia di “My Generation” degli “WHO”, e di nuovo, ancora con John Peel, per la loro terza session con lui. Postumo fu anche l’LP “13 Rocking Anthems”, dove, sostanzialmente, erano presenti le prime 2 “John Peel-Sessions”.
Li ricordiamo con la nota nell’ultima intervista che fecero, nel luglio del ’87, riportata dal magazine di musica inglese “NME”: “…Fearsome Sound, Good Politics, Nice People….Surely They Can’t Last…”. E difatti, si sciolsero l’anno dopo.
- CONCRETE SOX
Sempre da Nottingham, vero e proprio epicentro in quegli anni per quanto riguarda la nuova scena “Extreme”, che stava nascendo in UK, i “CONCRETE SOX” sono stati un’altra band di primo piano, nel fondere “Punk&Metal”. Con i loro album, divenuti negli anni, veri e propri Masterpiece del genere. Avendo registrato un demo con il Moniker “Concrete Evidence” nei primissimi anni, John, ricorda che, dopo aver cominciato ad acquistare dischi Punk nel 1977, quando era ancora un giovane studente, ed essere completamente preso sia dalle bands del circuito Anarcho-Punk, sia dal filone Post-New-Wave-Gothic, come ad esempio, “THEATRE OF HATE”, “BAUHAUS”, “JOY DIVISION” etc., venne completamente folgorato, quando ascoltò sia il primo Ep dei “DISCHARGE”, sia la compilation edita dalla “Alternative Tentacles”, di “Jello Biafra”, intitolata “Let Them Eat Jellybeans!”.
Questo perché i “DISCHARGE” hanno fatto da vero e proprio ponte, musicalmente parlando, portando l’etica e la politica del Peace-Punk , a livello di contenuti, in un genere che non si era ancora mai ascoltato prima. Più veloce, più sporco, più cattivo, e soprattutto, più “Metal”, nello specifico, “Speed-Thrash”. Mentre la compilation americana, fece conoscere in Europa, quello che stava succedendo dall’altra parte dell’oceano in quegli anni. Anche in questo caso, John ricorda che ascoltare nel 1981 bands come “BLACK FLAG”, “DOA”, “BAD BRAINS”, “CIRCLE JERKS”, fu una vera e propria scintilla, un getto esplosivo, il neonato “American Hardcore”.
Con questo Background, i “CONCRETE SOX” debuttarono dal vivo all’Old–Vic di Nottingham, nel settembre del 1984, insieme ai Thrashers di Leicester “DIRGE”, i quali, in pieno spirito DIY, soltanto una settima dopo, ricambiarono il favore ai “SOX”, suonando di nuovo insieme, questa volta a Leicester. Con gli amici e compari “HERESY”, dividevano, non solo John March alla batteria, ma anche la stessa sala prove, gli stessi amici, gli stessi giri insomma, ed era diventato un appuntamento fisso, ogni venerdì in sala prove, radunarsi tutti insieme e fare baldoria fino a notte fonda. Digby Pearson, il fondatore della “Earache-Records”, anche lui di Nottingham, aiutò tantissimo le due Bands, dapprima nel far conoscere i gruppi più estremi e veloci che c’erano a quei tempi in giro per il pianeta. Dig aveva uno scambio continuo di tape-trading, fanzines, e materiale underground da tutto il mondo. Poi, con l’organizzare Gigs nell’area delle Midlands, facendo da collante con le varie bands sparse in giro il gioco era fatto. Ed infine, con la sua Label, producendo album, 7”, “Flexi”, insomma, era il vero e proprio centro propulsivo dietro alla scena “UKHC”. Ricordiamo il già citato, nel paragrafo precedente, split “HERESY/CONCRETE SOX” del 1987, uscito proprio su “Earache”.
Il debutto in Full-Length, uscì invece l’anno prima, nel 1986, tramite la “Children Of The Revolution Records/COR” di Bristol, che al tempo, aveva già fatto uscire materiale dei “DEPRAVED” e degli “STUPIDS”. Un altro capitolo pro-animalista, l’album dal titolo “Your Turn Next”, raffigurava nell’ artwork, una volpe vendicativa, dove, nei suoi occhi, era riflesso un cacciatore spaventato e rabbrividito, e si capiva ancora meglio il perché di questa paura nel retro, dove il cacciatore era a terra, circondato da ratti, e dalle volpi-mostri- aggredito senza pietà. Anche i testi riflettevano quello che si capiva benissimo dalla grafica, con titoli come, oltre all’omonima Title-Track, brani come “Eminent Scum”, “Civilised?” o “Sadists”, che non davano scampo, a chi torturava, mangiava e uccideva animali. Partirono così con il Tour Europeo per promuovere l’album, insieme a “SACRILEGE” e “A.Y.S.”. Fu anche il tour dove John March, dopo aver condiviso le due bands come drummer, lasciò i “SOX” e scelse gli “HERESY”.
Una caratteristica dei “CONCRETE SOX”, che si portarono dietro per anni, fu quella di deridere, sempre tramite le loro songs, altre bands, che, per vari motivi, non consideravano degne di rispetto. Esempi in questo caso sono i brani “Speak Siberian Or Die”, parodia di “Speak English Or Die” dei “S.O.D.” *. “At War With Satan” dei “VENOM”, divenuta “A Tea With Satan”. Anche i “METALLICA” vennero parodiati ed invece che “Whiplash”, il brano divenne, “Moustache, anybody?”.
John March fu rimpiazzato da Andy Sewell, che suonava la batteria con i “CITY INDIANS”, una band che era stata in olanda in tour con i “CONFLICT”. Debuttò dal vivo verso la fine del 1986, in uno show al Mardi-Gras di Nottingham, insieme agli “ANTISECT”. Dopo un nuovo tour che li vide suonare sia in UK, che in Europa continentale, insieme ai “CHAOS UK”, fu proprio grazie a questi che arrivarono alla “Manic-Ears-Records”, etichetta di Bristol, fondata da Shane Dabinett, per registrare il nuovo album, “Whoops, Sorry Vicar!” nel 1987.
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L’artwork, fu eseguito sempre da Stapes, così come l’album precedente “Your Turn Next”, che aveva suonato insieme a John March, nella band precedente i “COX”, in una formazione chiamata “BLOODSUCKER”. La copertina rappresentava un’immagine con Ronald Reagan e Margaret Thatcher mostruosi, mentre rosicchiavano le ossa, di diversi corpi mutilati. Mentre l’album successivo, “Swerside”,
uscì per la label “Big Kiss”, di Colin Latter, dei “FLUX OF PINK INDIANS” . Grazie a questo sodalizio, questa volta le registrazioni vennero fatte ai famigerati “Southern Studios”, dove i “CRASS” erano di casa. Il successivo tour vide “CONCRETE SOX” e “DOOM” insieme. Suonarono in mezza Europa, compresa l’allora Yugoslavia, Polonia, e Italia, non prima però, di essere stati respinti dalle frontiere italiche, per ben 3 volte. Il tour si interruppe quando Les, il bassista, subito dopo un concerto in Olanda, completamente ubriaco, decise di rubare un trattore ed andarci in giro nelle strade cittadine. Arrestato, passò una notte in cella, prima di essere rispedito dal resto della band.
Si arrivò agli anni ’90, dove i “COX”, parteciparono ad una compilation 7” per omaggiare i “DISCHARGE”, dal titolo: “Discharged: A Tribute To Discharge”.
Registrarono anche un altro Ep, uscito per la giapponese “MCR”, dal titolo “Nightmare”, al quale seguì un tour di 6 date nella terra del Sol Levante. Tre live a Tokyo, poi Osaka, Hiroshima, e Nagoya. Come ricordano i componenti della band di quel periodo, dopo aver ascoltato per anni brani come “Nagasaki Nightmare” dei “CRASS”, suonare ad Hiroshima, e visitare l’“Hiroshima Peace Park”, fu come la chiusura di un cerchio.
Al ritorno registrarono il loro successivo e ultimo album, “No World Order”, (1993), per la tedesca “Lost And Found”. Purtroppo Les, il bassista, aveva problemi seri di alcolismo, e questo, lo faceva essere come “Doctor Jekyll” e “Mr. Hyde”. Passava da essere la persona più cara e simpatica al mondo, a quella di avere atteggiamenti violenti, autodistruttivi, e che mettevano in pericolo sia gli altri ragazzi del gruppo, sia la band stessa. Questo fece si che la fine arrivò dopo un disastroso, ultimo tour europeo. Varie vicissitudini sono successe negli anni ai componenti della band, tra problemi di dipendenze tra droghe, alcool, inspirazioni religiose e altro. Questo però non ha portato lontana la musica, con vari progetti che si sono susseguiti in seguito allo scioglimento dei “COX”, tra cui anche una reunion verso al fine degli anni ’90. Guardando indietro, i “CONCRETE SOX” hanno creato un sound unico, fondendo, a modo loro, il “Thrash-Metal”, con l’”Hardcore-Punk”, prima che nessun altro lo fece.
- ELECTRO HIPPIES
Un’altra band “Thrash-Core” che personalmente ho sempre amato sono gli “ELECTRO-HIPPIES”. Nei primi anni di Line-Up, alla voce, ci fu un certo Jeff Walker, che poi ritroveremo in una delle band più conosciute della galassia “Grind-Death” inglese, ossia i “CARCASS”. Essendosi conosciuti con gli altri componenti del gruppo attraverso le azioni dirette per sabotare la caccia, liberare gli animali dai centri di detenzione come laboratori e allevamenti, e in generale nell’attività dell’ALF, si capisce sin da subito perché questa band fu sempre molto attenta alle tematiche animaliste. Il bassista Bruno fu colui che coniò il moniker “ELECTRO-HIPPIES”, spiegando con le seguenti parole la sua teoria: “After Hippy Music came Electronic Music, so people that listened to both should surely be referred to as “Electro Hippies”.
Dopo aver esordito dal vivo in un concerto a Liverpool insieme a “INSTIGATORS”, “GENERIC” e ANARKA&POPPY AND CYCLIC AMP” , il 3 marzo del 1986 entrarono nei “Dead Fly Studios” a St. Helens, dove registrarono il loro primo demo, e fu chiaro, fin da subito, che amavano mescolare l’attitudine Punk/HC, con sonorità “Speed/Thrash”. Dopo il secondo Demo, si instaurò uno stretto legame con gli amici dei “GENERIC”, e questo connubio oltre a far condividere diverse volte lo stesso stage, portò alla realizzazione di uno Split 12”, e ben due Tour Europei insieme.
Uscito per la “Flat Earth”, la label del batterista dei “GENERIC” Sned, fu stampato in sole 997 copie, con il marchio del prezzo impresso a 3.00£ per copia, le quali andarono tutte sold-out in pochissimi giorni.
Qualche anno dopo Jeff Walker fece uscire una ristampa per la sua label, la “Necrosis”, dal titolo, “Play Fast Or Die”. Aneddoto: lo “Scratch” che si sente subito prima del brano “Am I Punk Yet?”, è fatto dal chitarrista Andy, che in studio di registrazione, aveva trovato a terra un disco di “Madonna”.
Dopo alcuni cambi di Line-Up, furono la prima band a registrare più delle solite 4 songs per John Peel, difatti questi, chiese agli Hippies elettronici di registrarne ben 9. E’ stato anche il primo vinile della serie “John Peel Sessions” ad avere l’inserto con i testi.
Poi registrarono 4 brani per la Compilation della “Peaceville”, chiamata “A Vile Peace”,
considerata uno dei migliori documenti riguardante la scena “UKHC”. E sempre con la “Peaceville” uscì il Full-Lenght con ben 20 brani, registrato in 2 giorni in quel di Leeds, “The Only Good Punk…Is A Dead One”.
Ancora 2 altri brani per la seguente compilation denominata “Hiatus”,
sempre stessa label, ed infine, l’ultimo concerto, il 15 aprile del 1989, al “Planet X”, di Liverpool. Di questo gig uscì l’album “Electro Hippies-Live”.
Simon, al riguardo di quegli dice di non rimpiangerli, visto che la situazione politica inglese, con l’odiata “Iron Lady”, che quella mondiale, era “abbastanza pessima”. Però ricorda con piacere quanto era legata la scena, quanto ognuno che c’era dentro contribuiva, editando fanzines, suonando in bands, organizzando concerti, in sostanza, sbattersi per una causa. E quanta gente scriveva alla band. Per questo, tende a specificare, “è sempre molto importante inserire i testi dei brani presenti sui dischi, così, chi ascolta, può leggere e capire fino in fondo quello che viene urlato al microfono. Se anche una sola persona al mondo, ma ce ne sono state in realtà parecchie, smette di mangiare carne per via dei nostri testi, vuol dire che siamo riusciti nell’intento”. E poi ricorda con piacere l’aver condiviso insieme ai “NAPALM DEATH” il 7” split con il singolo più breva al mondo, uscito su “Earache”, nel 1989. Lato “Napalm”, il pezzo “You Suffer”, lato “ELECTRO HIPPIES”, il brano “Mega-Armagedon-Death Part.3”. Ci vuole più tempo a scriverlo che ad ascoltarlo.
- SORE THROAT
Coloro che hanno aggiunto altro rumore e velocità, a quello già esistente, per quanto riguarda l’estremizzazione, sia della musica, sia dei testi, sono stati sicuramente i “SORE THROAT”. Non a caso ci si riferisce alla loro musica, anche con il termine “Noise-Core”. La loro prima regola, è che non avrebbero mai dovuto fare delle prove, né per i concerti, né, tantomeno, in studio di registrazione. Credo che già da questa premessa, si capisce il livello estremo della band. Rich “Militia” Walker, il vocalist e fondatore del gruppo (SORE THROAT tradotto significa “Mal Di Gola”), ricorda come, dopo un’infatuazione da piccolissimo per i soliti “PISTOLS”, “CLASH”, e “DAMNED”, capì che il Punk era ciò che faceva per lui, quando ascoltò i “DISCHARGE. Anche perché, quello che ascoltava nei testi, Rich, lo aveva vissuto direttamente. Ricorda perfettamente la brutalità della polizia contro lo sciopero dei minatori, sua madre piangere perché sotto sfratto, suo padre senza lavoro, e tutte le brutture dell’era Thatcher. Non rimaneva altro fa dare che “Fight Back”, tornare a combattere, come cantavano proprio i “DISCHARGE. Andando spesso a Birmingham, dove al “Mermaid” si riuniva tutta la scena “UKHC” del tempo, la band prese forma, nella prima line-up, con due futuri “DOOM”, ossia Brian Talbot e John Pickering, più Hammy, il fondatore della “Peace-Ville Records”, e Johnny Humpleby, fondatore della “Deaf-Records”. Influenzati dalle bands scandinave del tempo, come i “MELAKKA”, “ANTI-CIMEX”, “TAMPERE SS”, così come dai “LARM” dall’Olanda, dagli americani “SIEGE”, dalla scena brasiliana, “OLHO SECO”, “COLERA”, e dai compaesani “RUDIMENTARY PENI”*, “CHAOS UK” e “DISORDER”. Oltre ad apprezzare gruppi provenienti dalla scena estrema dell’intero globo, amavano anche bands come “COIL”, “CURRENT 93” e “SWANS”.
I ragazzi ricordano che amavano usare un registratore a cassetta dove ri-registravano “Hell-Awaits” degli “SLAYER” a 45rpm, e poi se ne andavano in giro in macchina, sparandolo a tutto volume, cercando di infastidire più persone possibili. Al tempo, i “NAPALM DEATH”, erano il top per quanto riguardava la velocità, ma loro volevano portare il tutto ad un livello ancora più estremo, ossia azzerando completamente la melodia. Anche questo era frutto dei loro ascolti sul versante “Noise”, soprattutto da bands australiane come, i “SEVEN MINUTES OF NAUSEA” o i “THUG”. Per un breve periodo nella line-up ci fu anche l’onnipresente Mick Harris.
Altra caratteristica peculiare di questa band, erano i loro attacchi a chi consideravano un traditore della scena e dell’attitudine Punx/Hc. Non venne risparmiato nessuno, dai “D.R.I.”, colpevoli di aver rinnegato le loro radici “DIY”, per approdare all’appariscente mondo “Metal”, fino al sempre bistrattato Billy Milano. Il tutto condito dal solito umorismo inglese e quantità di alcool infinite. Il debutto dal vivo avvenne nel luglio del 1987 al solito, manco a dirlo, “Mermaid” di Birmingham, di supporto a “EXTREME NLOISE TERROR”, “ELECTRO HIPPIES” e “BOLT THROWER”*. Ma se siete rimasti ad occhi aperto per questa intensa scaletta di bands da vedere in un solo colpo dal vivo, rimarrete a bocca aperta riguardo l’accordo che stilarono i “SORE THROAT”, con gli organizzatori. L’accordo fu il seguente: lo staff del bar promise ai ragazzi 10! litri di “Scrumpy”, un tipo di “Cider/Sidro”, bevanda molto amata in Inghilterra, se questi, suonando, riuscivano a far svuotare la sala del concerto, per far andare tutti a bere al bancone. Su circa 200 persone, ne rimasero soltanto una trentina ad assistere al live, così che, la scommessa fu vinta. Poi arrivò il tempo di incidere del materiale sonoro, e questo fu il primo demo, di ben 27 brani, dal titolo “Aural Butchery”, mentre il primo Ep, di ben 44! track, si chiamò “Death To Capitalist Hardcore”. Al ricordo in studio, Nick, il batterista, dice che lui e la batteria erano letteralmente al piano sotto a dove c’era la sala principale, e con un microfono chiedeva: “Ok, quanto dura la prossima canzone?”. Le risposte potevano essere le seguenti: “10 Seconds Fast Noise”, oppure “30 Seconds D-Beat” o anche “40 Seconds Epic Frost”. Questi erano i riferimenti, non c’era nessun altro accordo, ricordate quanto scritto all’inizio, zero prove. Per dare credito alla famosa teoria d’urto, pensate che Nick, il batterista, dopo queste registrazioni lasciò la band e fu uno dei pionieri per la nascita del movimento “Straight-Edge” inglese, formando band “Positive Attitude” come i “Withstand”, “Intouch” e “No Way Out”. Nick afferma che lasciò perché lo scopo per il quale vennero formati i “SORE THROAT” era stato esaudito. Non fare prove, dare fastidio a più gente possibile e registrare un Ep con il più alto numero di brani assurdi dentro. Quando invece per la band si stavano aprendo più porte, di quelle che loro stessi pensavano si sarebbero aperte, avendo quell’approccio di cui sopra, lui abbandonò. Così con Hammy dietro la batteria, la band registrò il primo Full-Length “Unhindered By Talent”, per la “MeanTime-Records”, nel 1988.
E dopo questo anche chi era contro tutto e tutti, ossia loro stessi, firmarono per la “Earache”, che nonostante fosse nata dall’underground, si stava velocemente trasformando in una label, di quelle che proprio i “SORE THROAT” odiavano. Il disco che uscì nel 1989 conteneva ben 101!!! Songs, “Disgrace To The Corpse Of Sid”.
E per un sincronismo che definire incredibile è un eufemismo, con la “Earache” tutto quello che poteva andare storto, ci andò. Gli accordi con Dig erano che il prezzo dell’album sarebbe stato soltanto di 99p., un centesimo per brano. Il che, alla band, andava più che bene. Questo non solo non avvenne, ma, i proventi ricavati dalle vendite, che dovevano essere destinati come supporto ad un Venue, il “1 in 12” Club, una sorta di “Mermaid”, ma collocato a Bradford, non arrivarono mai a destinazione.
Nel totale della loro esistenza i “SORE-THROAT” suonarono circa 5 concerti, dei quali il 99% delle volte, da ubriachi completi. Nei loro confusi ricordi, quello di Ipswich per John Peel, insieme a “CARCASS”, “ENT “e “DOOM”, fu il più bello e coinvolgente. Anche perché Peel, portò con se in quella bolgia infernale, i suoi figli.
In quel gig, Rich, ricorda, che incontrò anche Shane della “Manic-Ears Records”, un incontro dal quale scaturì l’uscita del loro successivo album, “Inde$troy”, a nome, in questa occasione, “SAW THROAT”. A parer suo, il loro miglior lavoro, anche perché cercarono di suonare come “MELVINS”, “SAINT VITUS” e “SWANS”, lenti, pesanti e particolari.
Il 1989 si chiuse con l’uscita di “Never Mind The Napalm…”,
Qui si riprende la grafica di Pistoliana Memoria
il quale, sostanzialmente, presentava gli stessi brani degli Ep’s usciti precedentemente, “Death To Capitalist Hardcore” e “Soar Throat”. Al ricordo degli anni che furono, loro stessi si dicono sorpresi, del perché c’è ancora tanto parlare di questa band, visto che nacquero con l’obiettivo di dar fastidio a più gente possibile, andare contro tutti, e musicalmente creare vero e proprio chaos. Come ancora ricorda Rich, uno dei momenti più appaganti, fu quando nella rubrica di “Pushead”*, la “Puszone”, sul magazine americano “Thrasher”, apparve il loro Ep d’esordio, tra i “Top 100 Hardcore/Punk records ever”, i migliori 100 dischi di Punk/Hardcore di sempre.
Siamo giunti alla fine del primo viaggio per quanto riguarda la “UKHC”.
(Tutte le foto che vedete all’interno dell’articolo sono prese dal mio archivio personale).
Note:
– * “S.O.D.” , Stormtroopers Of Death, furono una super band composta da Charlie Benante, Scott “NOT” Ian e Danny Lilker, che al tempo suonavano insieme negli Anthrax, (questa volta sì, i Thrashers di NYC), più Billy Milano, che, poco dopo, avrebbe formato gli “M.O.D.” Method Of Destruction”. Questi, fecero uscire il loro primo album, appunto, con il dissacrante e provocatorio titolo “Speak English Or Die”, considerato un disco seminale per il Crossover tra “METAL/HC”, ma, come il titolo, c’erano altre diverse songs, nelle quali la provocazione fu considerata eccessiva. Titoli come “Fuck Middle East”, “Pre-Mestrual Princess Blues”, “Anti-Procastination Song”, “Kill Yourself”, solo per citarne alcune, fecero scoppiare un terremoto che ha degli strascichi ancora oggi nelle comunità Metal/Punx-HC.
Pubblicato il: 18/05/2021 da Alessandro Cola