Nick Cave racconta quando incontrò Nico: “Conosco un cantante che era come te, si chiamava Nick (Drake)”
Nick Cave sul suo blog personale Red Hand Files ha raccontato un aneddoto risalente agli anni Ottanta e riguardante il suo inaspettato incontro con l’incantevole Nico, “Nostra Signora del gothic rock” che fu anche chanteuse dei Velvet Underground.
La miccia del racconto è stata accesa da Pamela e Raghav, due sue fan che credono in una connessione tra lui e Nick Drake, l’esile cantore della “Pink Moon” morto suicida nel 1974.
- All’inizio degli anni ’80, mi trovavo a Portobello Road e mi si fa avanti un uomo che voleva scattarmi delle foto. Pensava avessi un look “interessante”. Mi diede il suo indirizzo e mi disse di recarmi nel suo appartamento il giorno seguente. Questo è stato prima che sviluppassi la mia nota e acuta avversione per questo tipo di cose, ma allora ero abbastanza stupido da pensare che andare a casa di uno sconosciuto per qualche scatto fosse una buona idea. Anyway, il giorno dopo ero lì. Il posto si trovava dalle parti di Ladbroke Grove. Il fotografo mi disse che doveva mettere a punto la sua camera e mi chiese di aspettare seduto su un divano che si trovava in questo scuro salotto. Ricordo che c’era un’atmosfera piuttosto inquietante, l’aria era pesante, ma mi ci son seduto ugualmente. Dopo un po’ sento una presenza dietro di me. Questa lentamente gira attorno al divano e mi si siede accanto. C’è voluto un attimo affinché realizzassi che quella donna era Nico… …La stessa Nico che aveva cantato nei Velvet Underground e aveva prodotto dei classici anche da solista. In pratica un idolo, seduto accanto a me, molto silenziosamente. Indossava degli stivali di gomma verde che le arrivavano al ginocchio [i Wellingtons ndr.] ed è stata lì in silenzio per un bel po’. Poi con il suo accento tedesco mi fa: “conoscevo un ragazzo che era proprio come te”, E io: “ah sì?”. “Era un cantante e il suo nome era Nick”. “Beh è strano anch’io mi chiamo Nick”. E lei, con molta lentezza: “Lo so”. Seguono altri lunghi attimi di pausa in cui io mi ripeto “Cazzo sono seduto accanto a Nico! Cazzo sono seduto accanto a Nico!”, silenzio rotto da un “è morto”. “Ma chi, Nick Drake?”. E Nico: “Si è ucciso con le sue stesse mani”. Io: “beh è qui che le nostre storie divergono” …pausa interminabile. “Questo è quello che pensi tu”, replica, prima di alzarsi e abbandonarmi con una camminata come al ralenti. Il fotografo amava fotografare i soggetti mentre guardavano in uno specchio. In questo caso quello del suo bagno. Fotografava il tuo riflesso. Mentre stava mettendo a fuoco il mio viso nello specchio, alla fine del corridoio dietro di me apparve Nico, come un fantasma, muta, in silenzio, guardando nello stesso specchio. Il fotografo scatta e io gli faccio: “voglio quella foto”. Sfortunatamente non so che fine abbiano fatto quelle foto. Non sono neppure sicuro di averle mai viste… …e così, quel giorno, la cantante che cantò I’ll be Your Mirror divenne il mio specchio. Già, quel giorno, con indosso i suoi wellington, le sue movenze lentissime, il giorno in cui profetizzò (sbagliando) la mia autodistruzione, non mi ha assolutamente deluso. Le mando tutto il mio amore, ovunque lei sia, e anche a Nick Drake, tutto quello che ho.
Articolo a cura di Skatèna.
Crediti immagine: David Shankbone
Pubblicato il: 24/07/2021 da Skatèna