Patty Pravo canta Emma Bovary
Non avrei nemmeno partecipato a “Canzonissima” e ad altre manifestazioni del genere se non fossi stata costretta da un contratto. Io non canto canzoni destinate a vincere.
di Skatèna
Oggi spegne 73 candeline Patty Pravo, nome d’arte di Nicoletta Strambelli (Venezia, 9 aprile 1948), una delle più grandi interpreti della musica italiana: vanta una lunga carriera che l’ha vista attraversare svariati stili musicali, dal beat nei sixties alla canzone d’autore, fino ad arrivare al rock nelle sue varie sfaccettature.
Con “Biafra”, album del 1976, l’ex ragazza del Piper ha portato in Italia generi allora poco conosciuti, quali la new wave e il funk.
I numeri parlano per lei: 110 milioni di dischi venduti, 5 matrimoni, una popolarità senza fine alimentata da comportamenti e scelte controcorrente. Arrivata 9 volte in finale al Festival di Sanremo, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti sia nazionali che internazionali, Patty è un’icona elegante e trasgressiva, simbolo di classe e di talento inarrivabili.
Numerosi i soprannomi che le sono stati affibbiati nel corso degli anni, da “La civetta di Venezia” a “La Divina“, ma forse quello più azzeccato dovrebbe essere La Bambola, come il suo più grande successo, una hit da 40 milioni di copie.
Oggi voglio renderle omaggio proponendovi l’ascolto di Emma Bovary, canzone scritta da Franco Battiato e Manlio Sgalambro (l’arrangiamento è di Mauro Paoluzzi).
Il brano fu inserito in uno dei migliori album dell’intera produzione discografica della Pravo, Notti, guai e libertà del 1998.
Testo Emma Bovary
Alla fine di settembre
Carico d’umidità
Io mi abbandono ai miei pensieri
Nè pentimenti nè verità
La mia mente si scioglie nella tua bocca di bugie
Lo sdegno per la tua violenza
io reclamo pietà
E dicevi a me
Parle moi d’amour
Settembre mi ascolta
Piovoso e instabile
Aspetto ancora il mio momento
Che presto verrà
Un luogo nel mondo
Giusto per ingannare
La freccia che mi ucciderà
Mio capitano andiamo avanti
L’ardore dei miei sensi
Eternamente ritorna
Con severo disordine
La febbre per le membra
La voluttà finale della verità
O di un colpo di pistola
Alla fine di settembre
Carico di umidità
Io mi abbandono ai miei pensieri
Nè pentimenti nè verità
Il mio io si riprende
La sua monotonia
La luce s’illumina
In fondo ai viali
Aspetto ancora il mio momento
Aspettando l’inverno
Qui, invece, la terza parte di un bellissimo live tenuto da Patty a Roma nel 1999:
Pubblicato il: 09/04/2021 da Skatèna