Musica

Pippo Pollina e il coraggio dell’utopia: live report, Auditorium di Roma, 1 dicembre 2022

Serata particolare quella del 1° dicembre 2022 alla Sala Petrassi dell’Auditorium parco della musica di Roma: il cantautore Pippo Pollina, palermitano cosmopolita trapiantato da lungo tempo in Svizzera, ha presentato al pubblico della Capitale il suo ultimo lavoro Canzoni segrete, album uscito a gennaio 2022 e presentato in un fortunato tour europeo di oltre cento date. Del resto “Le canzoni le fai vivere veramente solo quando le suoni dal vivo”, sostiene Pollina nel corso del concerto. Concerto che è qualcosa di più che una sequenza di brani, pur perfettamente eseguiti dall’affiatatissimo Palermo Acoustic Quintet composto da Fabrizio Giambanco alla batteria, Mario Rivera al basso e contrabbasso, Gianvito Di Maio alle tastiere e alla fisarmonica, Roberto Petroli al sax e clarinetto ed Edoardo Musumeci alle chitarre: quello che si crea infatti è un sentito dialogo tra il cantautore e il pubblico – e probabilmente non è un caso che le luci in sala non si spengano quasi mai completamente, eccezion fatta per un paio di brani.

Foto di Alberto Marchetti

E’ evidente che Pollina ci tiene moltissimo a parlare con il suo pubblico: racconta con passione le storie delle canzoni ovviamente intrecciate a quelle della sua vita, parla senza remore di guerra e pace, memoria e attualità, come è giusto che sia per un artista il cui percorso è da sempre all’insegna dell’impegno e della coscienza civile. I concerti italiani sono stati infatti preceduti da una serie di convegni sul trentennale delle stragi di mafia: pagine buie della storia del nostro paese, una storia irrisolta che spesso purtroppo si tende a lasciare indietro senza volerla comprendere a fondo.
In prima fila ad assistere al concerto troviamo quindi Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo (“Ma se ancora tutti ti chiamano sindaco ci sarà una ragione”, scherza Pollina evocando il forte legame di Orlando con la città siciliana) e intorno a metà concerto viene invitata sul palco Margherita Asta, che perse tragicamente la madre e i due fratellini gemelli nell’attentato mafioso contro il magistrato Carlo Palermo, il 2 aprile 1985 a Pizzolungo: proprio a lei il cantautore ha dedicato la canzone “Pizzolungo”, così come a Peppino Impastato ha dedicato il brano “Centopassi”.

C’è anche spazio per momenti più personali, dedicati al passato di artista di strada di Pippo: un lungo viaggio iniziato più di trent’anni fa grazie a un Interrail – il moderno “grand tour” in treno per l’Europa con uno zaino e una chitarra, autentico percorso di iniziazione di tanti giovani negli anni ’70 e ’80. E sentiamo proprio la nostalgia per gli anni ’70 nell’omonimo, giocoso brano che afferma “rivoglio Pasolini e uno straccio d’ideale”.

Il viaggio musicale di Pippo Pollina si snoda così nel solco del miglior cantautorato italiano, riecheggiando l’eleganza di un Paolo Conte e la grinta di un Edoardo Bennato o di un Ivano Fossati, senza pretendere mai di essere qualcosa che non è. Cosa non da poco in un’epoca di canzoni irrimediabilmente vuote di significato e di originalità, confezionate ad arte per esser consumate nei pochi secondi di un video su tiktok.

Foto di Alberto Marchetti

Il live termina con un bis breve ma assai coinvolgente, “Versi per la libertà” con sola voce e chitarra. Ci si saluta velocemente sottopalco, una foto di gruppo con gli amici presenti al concerto e domani la band sarà di nuovo in viaggio verso l’Abruzzo, ultima data del tour: ma la storia non finisce qui, c’è tanta strada davanti a chi ha ancora “il coraggio dell’utopia”… o meglio “il fuoco sacro” come preferisce dire Pippo. E noi ci auguriamo che quel fuoco non si spenga mai.