RADIOHEAD: “Karma Police” e spleen da fine millennio
For a minute there
I lost myself
C’è stato un periodo negli anni Novanta in cui regnava il britpop, i fratelli Gallagher e Damon Albarn si sfidavano a colpi di Wonderwall e Song 2, mentre Freddie Mercury ci aveva già lasciato da tempo la sua straordinaria eredità in musica tra le note di Innuendo.
Arrivò poi OK Computer dei Radiohead, pubblicato il 21 maggio 1997, il loro primo lavoro autoprodotto con l’aiuto di Nigel Godrich, “un impossibile sonoro costruito nell’isolamento di una casa di Bath in cui la band si era rinchiusa registrando tutto dal vivo” (Rolling Stone).
L’album, “uno dei più emotivi e sofferti di tutti i tempi” (Storia della Musica), trasudante malinconia, sogni, paura, tristezza e voglia di alienarsi e di chiudersi in una stanza depressi, venne registrato nell’Oxfordshire e a Bath, e completato per la maggior parte nella storica mansione di St. Catherine’s Court.
- Ok Computer lascia stupefatti perché sembra essere stato scritto nel futuro (qualcosa anche nei testi sembra un’analisi di un futuro prossimo), e per questo viene spesso definito come il Dark Side of The Moon dei nostri giorni. (Impatto Sonoro)
Ok Computer ottenne da subito un enorme successo e venne unanimemente considerato dalla critica come uno dei migliori album degli anni Novanta, tenuto conto che i Radiohead avevano già “sfondato” negli USA, dapprima con il singolo Creep, poi con le sonorità meste e inquiete di The Bends.
Non c’è un significato dietro a OK Computer. L’unico messaggio è il caos. Thom Yorke
Ma mentre The Bends era stato costruito principalmente su chitarra e testi introspettivi, Ok Computer si direzionava verso lyrics astratte e musica sperimentale, con melodie che, come dirà qualcuno, parevano “giungere da uno spazio lontano, ma scavano la contemporaneità“, ponendo così le basi per tutti i lavori successivi della band di Oxfordshire.
- […] un album rock visionario e psichedelico, dedicato alla fantascienza. Un lavoro in cui svettano brani melodici di grande impatto emotivo (“Karma Police”, “Exit music”, “Lucky”), ma anche un singolo dichiaratamente anti-commerciale come “Paranoid Android”: una suite di 7 minuti, con un videoclip alienato e completamente sganciato dalla musica. (Onda Rock)
Ok computer segnò dunque un punto di svolta, nel senso che determinò un cambio di rotta dal britpop a un rock alternativo più nubiloso, stile che avrebbe poi dettato legge negli anni 2000.
Quanto al brano Karma Police, secondo singolo estratto da Ok Computer, esso riscosse un discreto successo commerciale, piazzandosi all’ottavo posto nella Official Singles Chart e al quarantunesimo nella Modern Rock Tracks.
Sulle origini di Karma Police Ed O’Brien si è più volte espresso raccontando che quando qualcuno della band si comportava da stronzo, gli altri usavano poi prenderlo di mira, ovviamente scherzando, dicendo che sarebbe arrivata la “polizia del karma” a punirlo.
Di seguito il videoclip di Karma Police girato da Jonathan Glazer, già noto per i suoi lavori con Jamiroquai (Virtual Insanity) e Massive Attack (Karmacoma).
La clip, girata a Cambridgeshire, che vede l’attore ungherese Lajos Kovács nei panni dell’uomo inseguito dall’auto (si narra che durante i numerosi ciak per la scena in cui dà fuoco alla scia di benzina sparsa sul manto stradale, si fosse bruciato il pollice), fu trasmessa per la prima volta in televisione nell’agosto del 1997, e grazie ad essa il regista Glazer vinse diversi premi, fra cui l’MTV Director of the Year 1997 Award.
Dalle prime scene si capisce subito che il video si rifà al celebre film Strade perdute di David Lynch: viene mostrata una macchina intenta a inseguire un uomo che corre su una strada deserta.
Sul sedile posteriore dell’auto – una Chrysler New Yorker del 1976 – c’è Thom Yorke, mentre non si vede mai chi è alla guida. L’uomo all’esterno corre, ma a un certo punto si accascia al suolo stremato. A quel punto la Chrysler indietreggia e quell’uomo si rende conto che per terra è rimasta una scia di benzina. Senza farsi vedere, con le mani nascoste dietro la schiena, accende un fiammifero e dà fuoco all’auto.
Sapevate che Glazer aveva realizzato il video per Marilyn Manson? Il regista aveva collaborato già con i Radiohead per “Street Spirit (Fade out)” e propose loro questo lavoro, nato proprio dopo aver visto il film di Lynch. Marilyn Manson era alla ricerca di un video adatto a “Long Hard Road Out of Hell”, ma la storia di Glazer non lo convinse, mentre ai Radiohead invece piacque molto.
Sono felice che il karma esista, mi fa sorridere. Karma Police è dedicata a tutti coloro che lavorano per una grande impresa. È una canzone contro i padroni. (Thom York)
Il concetto di karma, che affonda le radici nella cultura induista ed è stato assorbito anche dal pensiero occidentale, racchiude in pratica questo significato: fai del bene e ti sarà riconosciuto; fai del male e la pagherai perché esso ti tornerà indietro. O meglio, per dirla con i Radiohead, “questo è quello che vi succede quando ve la prendete con noi”.
This is what you’ll get
When you mess with us…
Questo verso, scritto al plurale, ha offerto numerosi spunti per varie interpretazioni, per esempio a quella per cui Karma Police sarebbe ricollegabile al romanzo “1984” di Orwell e alla psico-polizia: se hai pensieri cattivi o comunque un karma negativo, sarai arrestato. [Fonte: Melodicamente]
Ma la Polizia del Karma non è sempre giusta e a sua volta sbaglia anch’essa, perché “si limita ad applicare una legge che non ha creato, punendo le persone per dei reati di cui non sono a conoscenza. Quando si subiscono una serie di sofferenze reiterate, non si può far altro che dare la colpa a qualcuno al di sopra di noi: Dio, Fato, o perché no, il Karma“. (La Scimmia Pensa)
Articolo a cura di Karol Lapadula.
L’immagine in evidenza è uno screenshot del video di Karma Police.
Pubblicato il: 21/05/2024 da Skatèna