Ricordando Adam MCA Yauch a 9 anni dalla sua scomparsa
I like Batman, I like Crass
Robin’s got a new bus pass
Holy piss, holy crappers
Jill Kuniff, holy snappers
di Skatèna
Che io ami alla follia i Beastie Boys, quegli splendidi ragazzacci “che entrano in stati anarchici per ottenere la perfezione interiore” – come suggerito dall’acronimo della parola BEASTIE – non è un segreto: basta farsi un giro sui miei canali social per rendersene conto, da me spesso tappezzati con materiale audio e video che li riguarda, operazione che svolgo ben volentieri e con una certa dose di quasi compiaciuto impegno “certosino”.
Quando il 4 maggio 2012, all’età di 47 anni, ci ha lasciati Adam MCA Yauch, uno dei cofondatori della band, con lui se ne è andato un pezzo del mio cuore, oltre che un tassello fondamentale della storia della musica, per gli amanti del genere hip hop e non solo.
Yauch, a cui era stato diagnosticato un tumore alle ghiandole salivari nel 2009, non si presentò alla cerimonia della Rock and Roll of Fame il mese precedente la sua morte.
Dei Beasties era quello con la voce più interessante, molto ruvida, sporca e roca, che ben si distingueva da quella gioiosa e “da mocciosi” dei suoi compagni, e col suo stile inconfondibile contribuì a creare uno dei sound più indimenticabili a partire dagli anni Ottanta: anarchico, festoso e, al contempo, sapiente.
Fu anche regista dei più famosi videoclip della band, sotto lo pseudonimo di Nathanial Hörnblowér.
Eccone alcuni:
1. “Make Some Noise” (2011), in cui i Beastie Boys non appaiono. Il film Fight For Your Right Revisited, da cui il video è stato estratto, dura mezz’ora e vede la partecipazione delle celebrità Danny McBride, Elijah Wood e Seth Rogen nei panni dei giovani membri della band.
2. “Intergalactic” (1998), una sorta di parodia in stile B-movie, con robot spaziali e mostri giganteschi tra le strade della città e sui trasporti pubblici.
3. “So What Cha Want” (1992), ultrapsichedelico, con colori in “ipersaturazione” e una foresta che sembra non finire mai.
4. “Shake Your Rump” (1989), prodotto con un budget minimo ma pieno di energia ad alti livelli, rappresenta una delle canzoni più schizzate dell’album “Paul’s Boutique”.
5. “Holy Snappers” (1982), quando i Beastie Boys picchiavano duro a suon di hardcore punk.
MCA era nato a New York il 5 agosto 1964, ma non veniva dal ghetto come la maggior parte degli altri rappers: la sua famiglia apparteneva alla borghesia bianca newyorchese e, come i suoi compagni di band, da giovanissimo fu un grande appassionato di hardcore punk prima di scoprire il mondo dell’hip hop.
Questo accadeva tantissimi anni fa, quando in Italia il rap era un genere ancora sconosciuto (o quasi).
Jovanotti, qualche anno dopo, cercò di importare nel nostro Paese lo stile dei Beastie Boys di “Licensed to Ill” (una delle prime musicassette che mi furono regalate quando ero bambina è proprio Jovanotti For President).
Ma la cosa figa dei Beasties è che durante la loro lunga e fortunatissima carriera, costellata di numerosi successi e con milioni di dischi venduti, sono sempre rimasti, fondamentalmente, come erano agli inizi, divertenti ed ironici, prendendo in giro se stessi prima di tutto, ma anche chiunque capitasse loro sotto tiro, compresi colleghi, discografici e addetti ai lavori.
Di seguito, i 3 videoclip dei Beastie Boys che preferisco. Nell’ordine:
- Sabotage
- Fight For Your Right To Party
- No Sleep Till Brooklyn
Immancabile, la mia “videochicca” finale: i Muppets che reinterpretano Sabotage in memoria di MCA.
Pubblicato il: 04/05/2021 da Skatèna