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ROSSO MALPELO con SANTIGNA

RCA - Radio città aperta

ROSSO MALPELO con SANTIGNA

RIOT GRRRL! La Rivoluzione è Femmina! NEUROTIC VIBES / NECROTIC MINDS

RIOT GRRRL! La Rivoluzione è Femmina! NEUROTIC VIBES / NECROTIC MINDS

Ci troviamo intorno agli anni ’90, anzi, esattamente nel 1990, proprio all’inizio di quel decennio pieno di input, nuovi assetti geopolitici (era appena crollato il muro di Berlino e come un risiko mastodontico tutti i paesi del blocco sovietico si ritrovarono senza i loro regimi, implosi nel peggiore dei modi), nuove forme di comunicazione, nuovi generi musicali, tanti ibridi nati da scene già esistenti e mescolati insieme, il così detto Cross-Over, la musica elettronica che (finalmente) arrivava ovunque, i capannoni invasi di tantissime metropoli occidentali con il movimento Rave/Free-Party che si apprestava a vivere la sua Golden Age, il Punk (la variante più melodica, per non dire quella “Pop”) che veniva fagocitato dal sistema a causa dei video trasmessi in Heavy-Rotation da MTV,  e poi nuove istanze, nuove forme di lotta, nuove sostanze, nuovi colori, insomma, ci apprestavamo a vivere un decennio ricco di spunti, energia e fomento.

E oltre a tutto questo, da una piccola cittadina denominata Olimpya, nello stato americano di Washington, emerge una scena che in breve tempo raggiungerà divesi centri degli Stati Uniti d’America, per poi svilupparsi anche nel resto del mondo occidentale. Questo movimento, chiamato RIOT GRRRL!, si rifà all’attitudine Punk della prima ondata, e proprio grazie a questo, rabbia, indignazione, frustazione, potevano essere messe nero su bianco dall’ondata di queste ragazze, che consapevolmente, decidono di formare una band per portare le proprie istanze, finalmente, davanti agli occhi di tutti.

Certamente c’erano state già prima di loro, sia Bands interamente al femminile, che ragazze/donne che sul palco non avevano nè freni inibitori, nè problemi a dire quello che pensavano. E difatti sono proprio queste alle quali aspirano e si rifanno le giovani di Olympia. Band come The SlitsX-Ray Spex, The Raincoats, tutti gruppi che erano stati attivi nella fine degli anni ’70, partendo dal movimento Punk per poi prendere anche derive diverse, musicalmente parlando. Altri riferimenti sono sicuro quelle donne che da sempre hanno portato la loro forza, il loro messaggio e attitudine sia sui palchi ovunque si esibivano, sia nella vita quotidiana. Mi riferisco a figure del calibro di Janis Joplin, Beki Bond, Susan Janet Balion, Joan Jett, Kim Gordon.

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Janis Joplin, sicuramente una donna che ha tracciato un sentiero nel mondo della musica e dello show-biz, per tutte le donne arrivate dopo di lei.

 

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I due 7″ delle “The Slits”, entrambi usciti nel 1980.

 

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I primi due 7″ (1980-1981) dei
Vice Squad, capitanati dalla Punk Rocker della prima ora, Beky Bond.

 

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L’autobiografia di Kim Gordon.

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Con dedica al sottoscritto 🙂

 

Un altro aspetto che caratterizza questa nuova scena, è sicuramente il Do It Yoursefl (DIY), sempre di matrice Punk. Sono difatti innumerevoli sia le Fanzine (auto) prodotte in quel periodo, sia le Label indipendenti, molte volte create dalle stesse ragazze delle bands, per far uscire i loro lavori.

 

  •  BIKINI KILL :

 

Cominciamo questa panorama dalla band portavoce dell’intero movimento, nata esattamente nel 1990 e proprio in quel di Olympia.                Kathleen Hanna alla chitarra e voce, Kathi Wilcox al Basso, Tobi Vail alla batteria e Billy Karren alla chitarra. Pionere del genere, Hanna pubblicava anche la Fanzine omonima della band, “Bikini Kill“, che fece uscire nel loro primo tour del 1991. Anche Tobi Vail curava una fanzine già dal 1989, chiamata Jigsaw, prettamente femminista, e fu proprio lei a coniare il termine “GRRRL“. Uno dei primi articoli scritti da tutte e 3 componenti della band, quindi anche con la Wilcox, fu proprio nel primo numero di “Bikini Kill#1″, dove parlarono del fattore Yoko, in inglese “Yoko Factor“. Ossia quando un musicista da la colpa alla sua ragazza per aver fatto sciogliere la band, fatto che sotto intende, che le ragazze non sono mai al pari dei maschi. Questi aspetti, approfonditi in ogni articolo curato dalle Bikini Kill, faceva emergere come anche nella scena Punk e in quella Hardcore, il problema era sempre lo stesso. Ossia che anche questi movimenti erano dominati per lo più da maschi, bianchi, etero, e di conseguenza, le dinamiche che si creavano in questi circuiti, erano spesso pregiudiziali nei confronti di chi non era allineato, e che c’era una certa misoginia nei confronti delle donne. Proprio per questo, un altro punto molto importante che fecero emergere, fu di far assistere in prima fila le ragazze ai loro show, contrastando la violenza del “Pit“, dove erano sempre i maschi-Alpha a farla da padroni.

Tutto questo non vuol dire eliminare gli uomini, il movimento non era assolutamente separatista, anzi, come avete letto, addirittura, nella prima formazione delle Bikini Kill c’era anche un uomo, Billy Karen.

Vail fu molto amica di Kurt Cobain, conosciuto quando giravano insieme ai Melvins nella metà degli anni ’80, e per un periodo uscirono anche insieme. Registrarono anche dei brani per un progetto che però non vide mai luce. Quei brani finirono poi per diventare delle canzoni dei Nirvana. Kathleen Hanna una volta scrisse sul muro della camera da letto di Cobain,Kurt Smells Like Teen Spirit“, riferendosi al deodorante che usava Vail, appunto il “Teen Spirit“, un modo simpatico per sottolineare che erano stati insieme, e Kurt, che non consoceva la marca del deodorante, trovò invece in questa frase, un significato molto profondo. Il resto è storia.

Vail è stata anche con Tim Armstrong dei Rancid, e proprio questa relazione, ispirò la song “Olympia , WA“, che si trova nell’album        “…And Out Come The Wolves” (1995).

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L’album dei Rancid dove è pubblicata la song dedicata a Tobi Vail.

 

Dopo il demo Revolution Girl Style Now,                                                                                                                                                                  debuttarono su vinile con il 12″ omonimo, uscito per l’indipendente Kill Rock Stars, con la quale etichetta, crearono un sodalizio che accompagnò la band per tutti gli anni (e le uscite) della loro attività. Questo Ep 12″ fu prodotto da Ian MacKaye e dai Fugazi.

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L’esordio su vinile con questo 12″ omonimo (1992).

 

 

In seguito, sempre nel 1992, fecero un tour in Inghilterra e qui collaborarono con la band Huggy Bear, con i quali fecero uscire lo split          Our Troubled Youth.

 

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Lo split Bikini Kill/Huggy Bear

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Insert

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Il loro primo Full-Lenght vide luce nel 1993, intitolato Pussy Whipped.

 

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Il primo album uscito nel 1993.

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Insert

 

Nel 1996 diedero luce al loro ultimo album, Reject All American.

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Nel 1997 si sciolsero per poi riformarsi nel 2019. Ad oggi, sono ancora attive, principalmente suonando live in giro per il mondo.

 

Kathleen Hanna, nel 1998 fece il suo debutto da solista, usando l’alter-ego di JULIE RUIN, virando su generi che si discostano dalla ruvidezza Punk/Hc che caratterizzava la sua band precedente, generi come il Synth-Pop, Electro, Low-Fi etc. che poi ritroveremo in modalità molto più ben sviluppata nel suo progetto più duraturo, denominato LE TIGRE.

 

  • LE TIGRE :

 

Il trio formato nel 1998 dopo che Hanna si era trasferita a NYC, farà il suo esordio su vinile l’anno seguente, nel 1999, con l’omonimo album, LE TIGRE, che uscirà su una piccola label indipendente di San Francisco, molto orientata su tematiche politiche e femministe, la Mr.Lady.

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L’esordio di LE TIGRE, datato 1999, un misto di Electronic, Jazz, Pop, Rock e Lo-Fi.

 

 

Seguirono altri 2 album, Femenist Sweepstakes, del 2001, e This Island, nel 2004, con il quale riuscirono a firmare per una major, la Strummer, che era una sussidaria della Universal, arrivando a vendere 90.000 copie solo sul mercato statunitense.

 

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“This Island”.
L’esordio su Major nel 2004.
Poi successivamente ristampato sulla propria label “Le Tigre Records”.

 

 

Dopo un lungo tour per promuovere questo album si presero una pausa durata qualche anno, e tornarono sulle scene soltanto nel 2010, producendo il brano “My Girls“, di Christina Aguilera, dove c’è anche un featuring di Peaches.

Tra questi, vari remix, alcuni con artisti eccellenti e molto conosciuti nel panorama Lo-Fi, Electro ecc. come ad esempio le                            Chicks On Speed, Adult, Miss Kittin, solo per citarne alcuni.

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Le Tigre finirono al centro di polemiche e critiche per aver partecipato in ben 2 occasioni, 2001 e 2005, al                                           “Michigan’s Womyn’s Music Festival“. Questo festival viene criticato perchè presenta una forte componente di “Womyn-Born Womyn”, (viene tolta la parte “man” al termine wo/man, per rifiutare la normativa uomo centrica nella cultura dominante, e la dicitura indica donne nate donne, femmine, cresciute come ragazze e che si identificano come donne ),                                                                                                                               una corrente nata durante la seconda ondata femminista (1978), la quale prevede l’esclusione di donne Trans, difatti queste, non vengono accettate.                                                                                                                                                                                                                                                                     “Eventi e organizzazioni che hanno politiche per sole nate donne vietano l’accesso a chiunque sia stato assegnato maschio alla nascita: uomini cis, donne trans e bambini maschi di età superiore a una determinata età”.                                                                                                                                                  Tutto questo portò serissimi problemi alla band e alla loro label, la Mr.Lady, inclusi assalti verbali durante i loro concerti, minacce di morte e un boicottaggio attivo.     

Nel 2014 ci fu un boicotaggio del festival da parte dell’associazione “Equality Michigan, e un gruppo di fans, si presentò alla show di        Julie Ruin con il banner “Apologise For Michigan“. Questo portò le ragazze del gruppo a fare uno “statement”  nel quale si dichiararono fermamente contrarie a questa politica di esclusione e che avrebbero boicottato il festival finchè ogni tipo di “self-idientified woman”, non sarebbe stata ammessa. Il festival cessò di esistere nel 2015.

Le Tigre hanno anche collaborato con le Pussy Riot in più occasioni, come il concerto del 2014 organizzato da Vice (magazine), e l’anno successivo, nel 2015, per registrare un brano insieme alle ragazze russe, per la serie di Netflix, House Of Cards.

Nel 2016 si riunirono nuovamente per registrare una “special song“. Composero il brano e il video di “I’m With Her“, per dare supporto alla campagna politica per le presidenziali americane del 2016 di Hillary Clinton.

 

 

  • TEAM DRESCH :

 

Un’ altra band di primo piano della scena RIOT GRRRL! sono le TEAM DRESCH. Anche se fecero uscire soltanto 2 Full-Lenghts, godono di rispetto e considerazione e vengono sempre menzionate quando si parla di questo movimento. Anche loro provenienti da Olympia, e anche loro con un etica totalmente Do-It-Yourself (DIY). Donna Dresch, voce e basso, fondatrice e mente dietro al progetto, oltre a collaborare con diverse Fanzine dell’epoca, come J.D.s e OutPunk, ne aveva una propria, chiamata Chainsaw. Con questo stesso nome darò vita anche ad una Label, che poi sarà l’etichetta per la quale uscirono i 2 album, co-prodotti anche dalla “Candy-Ass Records”, di Jody Bleylem, sempre facente parte delle Team Dresch, chitarra e voce. A loro ci si riferisce anche con il termine “Queer-Core“, avendo delle sonorità più dure, più   Hard-Core, e per questo il termine “Core”, mentre “Queer”, ovviamente sia per le tematiche trattate nei testi, sia per i loro orientamenti sessuali.

 

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Il primo lavoro delle
Team Dresch!
Titolo e immagine di copertina si riferiscono al film del 1982 con tematiche Lesbo, chiamato appunto “Personal Best”.

 

 

I testi delle songs presenti in questo album sono molto politici, diversi a tema LGBTQ+, brani dai titoli come “Fagetarian And Dyke”, “Hate The Christian Right” rendono bene quello che sto scrivendo. Chris Richards del Washington Post scrisse a proposito di questo lavoro,           “A Fiery All-But-Forgotten Punk Masterpiece”.

 

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Il secondo e ultimo album,
“Captain My Captain” 1996.

 

I testi questa volta sono orientati sulla difesa personale, visto che sempre nello stesso periodo, Jody Bleyle, aveva prodotto, sempre con la sua label, la compilation doppio album, solo band e artiste donne, denominata “Free To Fight”, con allegato un booklet di 75 pag., con testi, articoli, fumetti, grafica. E fecero anche un tour di 8 settimane per supportare questo progetto.

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Doppio Album con booklet di 76 pag.

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Una sfilza infinita di nomi e nella grafica, i punti cruciali dove colpire il maschio.

 

 

Sempre negli anni ’90, le TEAM DRESCH, presero parte al documentario “She’s Real (Worse Than Queer)”, di Lucy Thane, la stessa che fece il documentario anche sulle BIKINI KILL, “It Changed My life: Bikini Kill in the UK”.

Nel 1998 le Team cessarono la propria attività, per dedicarsi ognuna a vari progetti solisti. Negli anni a seguire tornarono insieme più volte, e l’ultimo loro singolo, uscito solamente sulle piattaforme digitali, nel 2020, è “Story Of The Earth”, scritta in realtà nel 2007, riguardo l’aumentare del “CCD”( Colony Collapse Disorder), un anomalia che colpisce gli alveali per produrre miele. E consiste in uno spopolamento di massa delle api lavoratrici, lasciando l’ape regina e il cibo, prodotto, fino a quel momento.

 

  •  TRIBE 8 :

 

Un’altra band fondamentale del movimento Queer-Core/Riot Grrrl, provenienti da San Francisco. Il loro nome viene dalla pratica sessuale del Tribadism, a volte conosciuta anche come Scissoring, con il gioco tra le parole “Tribe Eight” e “Tribade” (in inglese la pronuncia è praticamente la stessa).

Attive dal 1991 al 2005, nei loro testi spesso si parla di tematiche “S/M”, Transgender, nudity, Fellatio etc. Dal vivo la Lead Singer, Lynn Breedlove, spesso si presenta a seni scoperti e indossando un “Strap-On-Dildo”.

L’esordio su Full-Lenght arriva nel 1993, uscito tramite la label e magazine indipendente, specializzata su tematiche Queer-Core,       “OutPunk-Records”.

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Il primo album, 1993.

 

Mentre dal secondo album in poi, ci sarà il sodalizio con la famigerata “Alternative-Tentacles”.

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“Fist-City”, secondo lavoro datato 1995.

 

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Retro

 

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Lyrics

 

 

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Il 7″, uscito nel 1994, dal titolo “Allen’s Mom”.

 

 

L’ultimo album uscirà nel 1998, dal titolo “Role Models For Amerika”.

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La versione in CD, sempre su Alternative-Tentacles.

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Retro

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Immagini prese dal Booklet interno.

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Nel 2000, in concomitanza del World-Pride che si tenne a Roma, location scelta perchè nello stesso anno si celebrava il giubileo cattolico nella città eterna, le TRIBE 8, vennero a Roma qualche giorno, e oltre a suonare al Forte Prenestino, parteciparono al Pride, insieme sul nostro camion (Forte/KK), per tutto il percorso. Partimmo da centocelle, il quartire dove si trova il Forte, e ci facemmo largo per mezza Roma, prima di arrivare a Piramide, dove era prevista la partenza per questo immensa, colorata, divertentissima, importantissima, parade.

Su quel carro c’erano una varietà di essere umani davvero strepitosa. Oltre a tanta gente del Forte, dei Kernel, c’era Sylvia Rivera, il transgender che la storia ricorda come colei che abbia dato vita alla rivolta di Stonewall, il gay-bar a NYC, dove avvenne, a seguito dell’ennesimo blitz da parte della polizia, usando modi brutali, finchè la Rivera, si ribellò per prima, stanca dei continui soprusi. Era il giugno del 1969, ed è proprio questa la ricorrenza per il quale ogni anno, a giugno, si svolgono Gay-Pride ovunque nel mondo. Sylvia da sopra il carro, fece anche un intervento a dir poco emozionante, ricordando questo fatto storico. Immaginate sentirlo da chi, non solo lo aveva vissuto in prima persona, ma ne era stata la principale fautrice. Poi erano presenti tutte le Tribe-8, che fecero anche un concerto al Forte, non ricordo se prima o dopo il pride. La compianta Betty23, attivista radicale, punk della prima ora, da sempre con la sua telecamera a riprendere scene di vita della controcultura, e dagli anni ’90, Dj e figura di spicco del movimento dei Free-Party.

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La piramide umana sul nostro carro al World-Pride 2000. Io sono quello al centro, tutto vestito di nero, con i lunghi Dread-locks. Quelle che vedete in Topless sono proprio le Tribe-8.

 

Le Tribe 8 debuttarono sullo schermo nel 1996, nel film “A Gun For Jennifer”. Poi nel 1998 si esibiscono in un live nel documentario       “She’s Real, Worse Than Queer”, sempre di Lucy Thane, la stessa del documentario sulle Bikini Kill. Mentre nel 2003 uscì un doc. proprio su di loro, dal titolo ” Rise Above: A Tribe 8 Documentary”.

 

Ci sono molte altre bands che sono state parte del movimento Riot Grrrl!, seppur con un livello di produzione minori, nel senso specifico di uscite prodotto. Mi riferisco a gruppi come 7 Year Bitch, Bratmobile, Slant 6, Heavens To Betsy, Emily’s Sassy Lime, Excuse 17.

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Il 10″ Picture delle
“7 Year Bitch”.

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Ci sono anche band tutte al femminile, con sonorità simili, che nonostante l’attitudine sia sempre quella Punk-Rock, quella del mostrarsi fiere e senza tabù, quella di rivendicarsi di scegliere il proprio destino e non accettare lo status-quo, rifiutano di schierarsi nel movimento, anche perchè nei loro testi i temi trattati sono altri, ma l’attitudine è la stessa, come dire, è un femminismo di default, come dovrebbe essere a priori.

 

Mi riferisco a band molto importanti, sia per gli anni in nei quali si sono formate, sia per la mole di produzioni fatte uscire, i live in giro poer il mondo, e tanto altro. Gruppi come le L7, Lunachicks, Babes In Toyland.

 

  • L7 :

 

Le L7 si formarono addirittura nel lontano 1985,  da Donita Sparks e Suzi Gardner, al tempo molto attive nella comunità “Art-Punk” di Echo park. Si sciolesero una prima volta, nel 2001, per poi riformarsi nel 2014. Sono attualmente in tour.

Suzi nel 1984 fece le backing vocals per il brano Split-In dei Black Flag.

Il loro nome, deriva da il termine slang Square, e viene usato per definire una persona convenzionale, antiquata, obsoleta. Lo scelsero deliberatamente perchè è un termine “Gender Neutral”.

Debuttarono su vinile nel 1988, con l’omonimo L7, che uscì per la Epitaph, la label di Brett Gurewitz, chitarrista dei Bad Religion.

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L’esordio su Epitaph – 1988.

Nel 1990 passarono alla Sub-pop, facendo uscire il mini-album 12″, Smell The Magic. E nel tour seguente questa uscita, andarono in UK, dove aprirono diversi concerti per i loro amici con i quali condividevano la stessa label, Nirvana.

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Il mini-album su Sub-Pop.

Nel 1991, fondarono, insieme ad associazioni di donne “Pro-Choice”, il festival “Rock For Choice”, un format, che prevedeva un serie di concerti per supportare le spese contro gli attacchi e attenati alle cliniche dove si praticava l’aborto. Nei 2 anni che seguirono, riuscirono a fare ben 37 concerti in giro per tutti gli Stati Uniti, inseme a Hole, Nirvana, Mudhoney, RHCP, Pearl Jam, X, RATM, e diverse altre band.

Mentre dal secondo album, Bricks Are Heavy, del 1992, approdarono alla Slash-Records. Questi sono gli anni in cui il combo proveniente da Los Angeles, ebbe una discreta visibilità, aiutate anche dal passaggio in Heavy-Rotation, dei loro video, per i singoli estratti dall’album, su MTV. Questi furono “Pretend We’re Dead”, “Everglade” e “Monster”.

Questo album è stato inserito dal magazine americano Rolling Stone,  nella lista delle “registrazioni essenziali prodotte negli anni ’90”.

Quando Donita Sparks, cantante e chitarrista delle L7, contattò Yoko Ono, per chiderle il permesso di usare un sample delle sue urla per la traccia Wargasm, Ono, oltre ovviamente ad accettare, mandò alla band i migliori auguri, e incrociò le dita, sperando che raggiungessero più popolarità possibile.

 

Al festival di Reading, nel 1992, la band fu costretta ad interrompere il proprio live, per seri problemi audio-tecnici. Il pubblico cominciò a lanciare oggetti sul palco, fango e ad inveire contro di loro. In risposta Donita Sparks, si tolse il suo assorbente, ovviamente usato, e lo lanciò tra il pubblico, al grido nel microfono “Eat My Used Tampon, Fuckers!”. Se non è RIOT GRRRL! questo…

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L’abum più acclamato tra critica e fans.

 

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Il 12″ singolo picture ” Pretend We’re Dead”.

 

 

 

Nel 1994 fu la volta dell’album “Hungry For Stink”, sempre su Slash-Records, il quale, arrivò al n.117 della classifica Billboard 200, il loro migliore piazzamento.

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Il terzo album, 1994.

Questa grande esposizione, portò ad una grande richiesta per avere le ragazze nei festival più in voga in quel periodo. Fu così che si esibirono al Lollapalooza del 1994, condividendo il palco con artisti del calibro di Nick Cave, Smashing Pumpkins, Beastie Boys, A Tribe Called Quest, e tanti altri.

 

Nel 1995, furono una delle 4 bands presenti nel documentario “Not Bad For A Girl“, al quale fu assegnato il premio come “Best Documentary”, al New York Underground Film Festival del 1996.

Nel 1998, il bassista e co-fondatore dei Nirvana, Kris Noselic, girò un documentario su di loro, chiamato “L7: The Beauty Process“.

Nel 1997, i The Prodigy fecero la cover di “Fuel My Fire”, brano presente in “Hungry For Stink”, inserendola nel loro “The Fat Of The Land”.

In questi anni però, l’interesse e le vendite degli album, stavano scemando, e dopo un paio di lavori dove la promozione non fu all’altezza, le L7, si sciolsero.

Tornarono nel 2014, e quello che vedete in foto è il loro ultimo lavoro, uscito nel 2019, tramite l’etichetta di Joan Jett, la “BlackHeart Records”.

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Il loro ultimo Full-Length, 2019.

 

 

  •  LUNACHICKS :

Questa volta invece ci spostiamo sulla East-Coast, infatti è da NYC che arrivano queste 4 ragazze. La band nacque nel 1987 per fermarsi nel 2000, e poi riprendere, nel 2019.

Fecero il loro primo concerto nel 1988, e ad assistere a questo esordio, c’erano Kim Gordon e Thurston Moore, dei Sonic Youth. Rimasero entrambi molto impressionati dall’energia sprigionata sul palco e si fecero dare un demo che spedirono Paul Smith, fondatore della Blast-First, label indipendnete inglese. E quest’ultimo fece subito firmare il contratto per portare le ragazze americane nel proprio roster.

 

Il primo album, dal geniale titolo di “BabySitters On Acid”, esce nel 1990, ovviamente su “Blast-First”.

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Copertina iconica.

 

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Retro.

A seguire diverse foto prese dal Booklet allegato all’album:

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La band però non rimase contenta della produzione, ed in seguito dichiaraono anche che non presero mai un soldo dalla label.

Nonostante vari disguidi con la loro etichetta, partirono in un tour per la promozione del loro primo album, insieme ai “The Dictators“, nel 1991.

Nel 1992 uscì il loro secondo lavoro, “Binge and Purge”, questa volta su “Safe-House Records”, sempre una label indipendente, questa volta, americana. In questo periodo, la batterista Becky Wreck, ebbe molta popolarità, in quanto partecipò al programma televisivo Lesbian Dating Game. Poco dopo però lasciò la band, e venne sostituita per un breve periodo da Kate Schellenbach, la prima batterista fondatrice dei Beasty Boys e poi con le Luscious Jackson.

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Sempre spavalde e divertenti, anche su questo secondo lavoro.

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Retro

 

 

Dopo questi 2 primi album, per quelli successivi, passarono alla “Go-Kart Records”, con la quale pubblicarono altri 3 album, tra i quali il loro primo e unico live, “Drop Dead Live”, del 1998.

Mentre nel 1997, l’album in studio “Pretty Ugly”, vide alla produzione, Fat Mike, dei NOFX.

In questi anni l’attività live della band era è molto prolifica, difatti si esibiscono un pò ovunque tra Usa, Europa e Giappone, aprendo per Buzzcocks, Rancid, No Doubt, solo per citarne alcuni. Inoltre, saranno nel carozzone del “Vans Warped Tour” nel 1999.

 

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Diversi 7″. Sempre molto curati, alcuni sono Gatefold, altri doppio disco, e come insert poster, testi e grafiche.

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Posters all’interno del 7″

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Nel settembre del 2021, la casa editrice “Hachette Books”, ha pubblicato la loro biografia, “Fallopian Rhapsody: The Story of the Lunachicks”.

Da quello che si legge in alcuni commenti di personaggi celebri che lo hanno letto, questo libro, sembra qualcosa di veramente incredibile. Riporto soltanto due testimonianze originali, una di  Debby Harry, e l’altra di Kathleen Hanna:

– “Their name alone is a stroke of genius, and bless them for keeping the faith in Rock alive. Now Fallopian Rhapsody confirms the myth, and after I read the book, I lost weight, my hair got thicker, my nails grew strong enough to climb trees, and my sex life soared to unbelievable heights.”―Debbie Harry /Blondie.

– “This book contains the realest, funniest, most heart-wrenching writing about being in a band I’ve ever read. The first Lunachicks record, Babysitters on Acid, gave me permission to be my full self as a singer (though NO ONE can touch Theo Kogan’s voice EVER), and now this book has confirmed what I already knew. The Lunachicks, as people, are as hilarious, complicated, and undeniable as their songs.”―Kathleen Hanna of The Julie Ruin, Le Tigre, and Bikini Kill.

 

 

 

  •   BABES IN TOYLAND :

 

Sempre nel 1987, in questo caso a Minneapolis, nasceva un altra “All-Female-Band”, un trio. Musicalmente molto più Alternative/Grunge oriented.

La batterista e co-fondatrice Lori Barbero, al tempo viveva insieme a Courtney Love e questa più di una volta fece qualche prova con loro, nel basement della loro abitazione. Alcuni testi e versi dei primi singoli delle Hole, la band di Love, come “Retarded Girl” e “DickNail”, sono gli stessi che si trovano in alcuni brani dell’esordio delle Babes In Toyland.

 

Nel 1990 esce il loro primo lavoro, “Spanking Machine”, registrato e prodotto da Jack Endino (Nirvana, Screaming Trees, Mudhoney, Tad, Soundgarden, L7…).

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Anche in questo caso, l’album cattura l’attenzione di Thurston Moore, il quale le invita ad unirsi con la sua band, i Sonic Youth, nel tour di “Goo”, e nel 1991 si trovarono insieme al Reading Festival, dove le due band, Sonic Youth e Babes In Toyland, verranno entrambe immortalate nel documentario    “1991: The Year Punk Broke”.

Guardatelo questo doc., perchè ci sono scene e riprese davvero emozionanti. L’inizio, dove Kurt Cobain e Kim Gordon giocano e ballano insieme, sui binari dei treni, fa venire i brividi.

 

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L’unica uscita del trio su Sub-Pop. Con il 7″ “House b/w Arriba” – 1990.

 

 

La band era anche tra le favorite di John Peel, il grande conduttore radiofonico, nonchè massimo esperto di sottoculture. E proprio per lui, le ragazze americane, registrarono diversi brani, per le famigerate “Peel Session”.

 

Dopo il tour svolto nel 1991, l’anno seguente, nel 1992, la band entrò di nuovo in studio per preparare il secondo album. Purtroppo la bassista Michelle Leon, lasciò la band, dopo che il suo partner, Joe Cole, venne ucciso durante una rapina davanti la porta di casa. Si trovava insieme ad Henry Rollins, tornando da un concerto delle Hole, che si era tenuto al “Whisky a Go-Go”. Due ragazzi sui vent’anni, gli puntarono le pistole ad entrambi chiedendo a loro soldi. I due gli diedero 50 dollari, quello che avevano in tasca. Al che, delusi dalla poca grana raccolta, intimarono Rollins di entrare in casa per prendere altre banconote, e mentre era dentro,  si sentì uno sparo. Avevano appena sparato in pieno viso, al suo amico di sempre, nonchè roadie dei Black Flag, Rollins Band e Hole.  Henry Rollins in seguito disse che questo episodio, potrebbe essere scaturito dal fatto che qualche giorno prima, Rick Rubin, il famoso produttore, arrivò davanti la loro casa, con la sua Rolls Royce, e si mise a fare una telefonata, dal suo celluare, rimanend0 in macchina. Ricordiamo che era il 1992, e avere un telefono portatile in macchina, anzi, averlo dentro una Rolls Royce, era ovviamente uno status da super ricchi. Visto che la casa di Rollins e Cole, si trovava in un quartiere popolare e povero, molto probabilmente, chi vide questa scena, chissà quanti soldi pensava ci potessero essere in quella abitazione dove vivevano i due ragazzi. Il delitto è tutt’ora rimasto irrisolto.                                                                                                                                                                                                                                               Sia il primo album dei Rollins Band, omonimo, sia Live Through This delle Hole, oltre ai brani “JC” e “100%”, presenti nell’album “Dirt”, dei Sonic Youth, sono dedicati a Joe Cole.

 

Leon venne coì rimpiazzata da Maureen Herman. Con questa nuova line-up, si apprestarono a registrare quello fu il seguito di “Spanking Machine”, questa volta su major, la “Reprise-Records” (Warner Bros), e alla produzione, Lee Ranaldo dei Sonic Youth. Nel 1992, uscì “Fontanelle”. La foto usata per la copertina è dell’artista americana Cindy Sherman.

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Nel 1993 prendono parte anche loro al Lollapalooza Festival, nel quale condivideranno il palco con, tra gli altri, Alice In Chains, Dinosaur Jr., Primus e RATM. E proprio durante le date del festival, la band lavora all’Ep, “Painkillers”. Anche per questo lavoro, la foto scelta per la copertina del disco, è della talentuosa Cindy Sherman.

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L’EP “Painkillers” – 1993.
Foto copertina di Cindy Sherman

 

L’8 aprile del 1994, le Babes In Toyland parteciparono ad un concerto benefico, “Rock Against Domestic Violence”,  insieme alle 7 Year Bitch e alle Jack Off Jill, lo stesso giorno che Kurt Cobain fu trovato morto nella sua casa di Seattle.

L’ultimo album delle ragazze provenienti da Minneapolis, è uscito nel 1995, “Nemestisters”, dove sia per tipo di suoni usati, sia per modalità in cui venne registrato questo album, troviamo sonortià molto diverse rispetto ai precedenti lavori.

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L’album, gatefold.

 

Negli anni a seguire si riformarono e disunirono diverse volte, senza mai produrre nuovo materiale. Il più importante locale della loro città, il Nightclub chiamato “First Avenue”, ha dedicato una stella con il loro nome, come quelle che si trovano a terra su Hollywood Boulevard, in questo caso però, la stella è un murales, nella parte esterna del locale. Questo riconoscimento viene dato dai gestori del club, a chi ha fatto sold-out durante i live e/o chi, ha contribuito in modo importante, suonandoci, dando prestigio culturale, quindi band di un certo spessore, in questo iconico venue.

Chiudo il capitolo Babes In Toyland, con un contributo di Kathleen Hanna delle Bikini Kill:

Babes in Toyland was a band that was hugely important to us and we were like, God if only we could play awesome shows like Babes in Toyland“.

 

  • SPITBOY :

 

Una band che non si riconosce nel movimento RIOT GRRRL ma è assolutamente Queer-core, sono le Spitboy.

Provenienti da San Francisco, sono state attive dal 1990 al 1995. Band Anarcho-Punk, nei loro testi si parla spesso di patriarcato e problematiche gender. Sono uscite su diverse label molto importanti nella scena Punk/Hc underground americana, come la “Ebullition”, “Look-Out” e “Allied Recordings”.  Attive anche riguardo il pubblicare materiale informativo tramite fanzine e magazine, come “Heartattack” e “Profane Existence”. Negli anni seguenti il loro scioglimento, la singer Adrienne/Adrian, militò per qualche anno negli Aus-Rotten, mentre le altre 3 formarono le Instant Girl.

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Tutta la produzione delle Spitboy.
In alto a destra lo split con i Los Crudos.

 

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Il libro scritto da Michelle Cruz Gonzales.

 

  • LIMP WRIST :

 

Sempre nella scena Queer-Core, ma questa volta maschietti, ci sono i Limp Wrist. Abbiamo visto nelle foto dei lavori delle Spitboy, lo split con i Los Crudos. Il cantante dei Crudos, Martin, dopo lo scioglimento di questi, nel 1998, darà vita a questo combo, dove nei testi si parla della comunità gay, dell’essere Queer all’interno della scena Punk, delle problematiche omofobiche, ma anche della bellezza di pogare in mezzo a tantissimi maschi sudati e mezzi nudi, come ad esempio, nel testo del brano “I Love Hard-Core Boys”.

Martin prese parte anche al documentario, realizzato da Scott Treleaven, “Queercore: A Punk-u-mentary”.

 

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I 2 album, la compilation con tutti i singoli e gli Ep, e il primo 7″.

Seguono diverse foto prese dal booklet allegato alla raccolta dei singoli e degli Ep.

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Ho selezionato solo alcune foto da questo fantastico allegato.

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Me&Martin 🙂

 

E siamo giunti alla fine di questo altro grande viaggio.

 

Questo articolo è dedicato a MIA ZAPATA, singer dei The Gits, brutalmente violentata e assassinata, il 7 luglio, 1993.

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Nel 2005 Kerri O’ Kane, ha realizzato il documentario “The Gits Movie”, dove potete ammirare Mia in tutta la sua forza e bellezza.

 

Un saluto speciale a Mauro- Lips, il primo ragazzo Queer-Core nella scena punk/hc di Roma.

 

Pubblicato il: 01/02/2023 da Alessandro Cola