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Rock Levante: Acid Mothers Temple

Rock Levante: Acid Mothers Temple

Di Matteo Giacchè

 

Quando si parla di progressive, rock psichedelico e, piû in generale, di sperimentazione, in Giappone è impossibile non fare il nome degli Acid Mothers Temple & the Melting Paraiso U.F.O., spesso abbreviati come Acid Mothers Temple.

La band formatasi nel 1995 vanta una discografia vastissima, e un periodo di attività che prosegue ancora oggi, con tour anche in Europa (talvolta passando anche per l’Italia).
Il loro nome fornisce già qualche suggerimento sulle sonorità che li caratterizzano, a parte il leader Kawabata Makoto, il tastierista Higashi Hiroshi – che si occupa anche dei sintetizzatori – e il batterista Satoshima Nani, più di quindici musicisti si sono alternati negli anni a completare la line-up di questo gruppo molto navigato.

Il loro primo album, che prende il titolo dal nome completo della band, è un misto di progressive, hard rock, elettronica e noise music. Ma ci sono anche influenze più esotiche, con sonorità che richiamano alle meditazioni dei templi tibetani, e luoghi lontani.

Acid Mothers Temple & the Melting Paraiso U.F.O. – Prayer/Speed Guru
https://www.youtube.com/watch?v=-rRUeq9PpOY

 

Il primo album è seguito da una serie di LP dallo stesso titolo seguiti dai numeri 1, 2 e 3. Fino ad arrivare all’autoprodotto Wild Gals A Go-Go, un esperimento interessante che in copertina viene presentato come la colonna sonora di un film pornografico russo.
Le sonorità si fanno un po’ più soft e sognanti, ma l’elemento sperimentale rimane preponderante, con la band che esce leggermente dalla proprio comfort zone, cosa che farà poi spesso in futuro, per poi ritornarci con intermezzi acidi e perfettamente disordinati.

Acid Mothers Temple & the Melting Paraiso U.F.O. – Space Bambino/Interstellar Over Dope
https://www.youtube.com/watch?v=edwkB1UYVNI

 

Se c’è una cosa certa, gli Acid Mothers Temple non hanno mai nascosto le loro ispirazioni. E per un gruppo così è facile immaginare che molto del materiale sia venuto fuori ascoltando King Crimson. A rirpova di ciò, nel 2002 esce 41st Century Splendid Man.
In questo lavoro, la band introduce altri strumenti, rendendo il proprio chaos organizzato ancora più ricco e variegato, con strumenti come il sarangi (sitar ad arco), il sitar elettrico e lo zurna (strumento a fiato molto utilizzato nei paesi musulmani), tutti suonati dal leader Kawabata Makoto.

Acid Mothers Temple & the Melting Paraiso U.F.O. – 41st Century Splendid Man
https://www.youtube.com/watch?v=5uWlsk2l-OY

 

Ma a conferma delle loro ispirazioni c’è anche Dark Side of the Black Moon: What Planet Are We On?, che si ispira chiaramente ai Pink Floyd ed è preceduto dall’interessantissimo Are We Experimental?, entrambi usciti nel 2009.
Come se qualcuno avesse messo in discussione la loro natura, gli AMT sfornano un album sempre carico di ispirazioni orientali con la confermata presenza del sitar, introducendo anche l’organo e l’Ukulele.

Acid Mothers Temple & the Melting Paraiso U.F.O. – Are We Experimental?
https://www.youtube.com/watch?v=x4Kcz_mP0Cg

 

Insomma, vedere questo gruppo dal vivo significa assistere ad un vero e proprio marasma musicale, con continui cambi di strumenti e tanti virtuosismi.
Per gli amanti del tecnicismo sono sicuramente un must da recuperare, e magari anche da vedere dal vivo, visto che sono ancora attivi.

Acid Mothers Temple & the Melting Paraiso U.F.O. – Live @ Terminus Rennes 17/10/2013
https://www.youtube.com/watch?v=KTyFs2HZuqM

 

Per i meno esperti, ma curiosi ascoltatori che per la prima volta si affacciano al genere, potrebbero risultare un po’ difficili da comprendere, ma la bravura di questi musicisti provenienti dalla terra del Sol Levante è indiscussa.

Fino alla prossima… Sayonara

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Pubblicato il: 08/10/2021 da Matteo Giacchè