ROTOTOM SUNSPLASH 2024 | DAY SIX | REPORTAGE DI NARRADOR CALLEJERO
THE POWER OF UTOPIA
I sogni attraversano le nostre menti e le idee prendono forma. Passo dopo passo, giorno dopo giorno. Il Rototom Susnplash è tutto questo. È movimento, è dinamica, è utopia che si fa realtà. I giorni volano in quel di Beniccassim e questo reportage è arrivato all’ultimo capitolo. Un delirio di emozioni che bisogna interiorizzare per incanalarle in un potentsissmo raggio di luce. Quello che tutti i presenti hanno vissuto in questa 29esima edizione. Tanti gruppi musicali da tutto il mondo hanno dato il ritmo al festival, con la cornice delle attività coscienti a coniugare posti, scenari e persone. Giamaica, Nigeria, Venezuela, Brasile, Italia, Inghilterra sono alcuni dei posti che abbiamo vissuto per musica, parole e cibo. La Rototom City è tutto in uno. Si campeggia, si cucina, si fanno attività culturali e ricreative (molte volte le due cose si sposano benissimo) e si balla. Tanto. Tanto da non fermarsi mai. Dalle otto di sera alle sei di mattina, per chi ce la fa. I due palchi principali Main Stage e Lion Stage hanno ospitato numersissimi concerti e fatto riflettere e divertire migliaia di persone. Viva qiundi il potere dell’utopia, viva la magia, viva le persone, la musica e il Rototom Sunsplash!
Day Six
Siamo arrivati tutti insieme all’ultimo giorno. Si, tutti insieme. Organizzatori, artisti, giornalisti, pubblico e lavoratori del festival.
Giorno intensissimo che inizia alle 16h con un bellissimo documentario sull’Afrobeat alla Reggae University. Molto formativo e istruttivo che parte da Fela Kuti per spiegare tutta l’evoluzione del beat africano fino al giorno d’oggi. Ci proviamo (Io e Noemi) a rilassare e visualizzare la serata che da lì a poco inzierà. Alle 18h beviamo caffè e chiacchieriamo. Inzia ad entrare gente. Inzia a riempirsi per le varie attivitá il Rototom. E noi adesso siamo lì che pensiamo alle giornate precedenti e a tutte le emozioni vissute. Ma ce ne sono ancora tante da vivere. E tra un incontro e un’altro si avvicina il momento dell’inizio dell’ultima serata.
Ore 20h salgono sul palco del Main Stage i Twinkle Brothers, leggendaria band giamaicana fondata negli anni sessanta, capitanata dal fantastico Norman Grant. Il suono e la voce sono così belli che non rimane altro che cantare e ballare. Ballare e cantare. Con quel senso di felicità che abbraccia tutti.
Alle 21&45, sempre al Main Stage, mezzora dopo la fine del concerto dei Twinkle, inzia il ritmo africano. Esce sul palco Flavour, cantante nigeriano. Il documentario raccontato prima da i suoi frutti. Possiamo capire l’evoluzione dall’afrobeat all’afrobeats. Si una sola “s” di differenza, puó spiegare molte cose.
E via! Si fanno subito le 22&30 e c’è Naomi Cowan, cantante giamaicana, sul palco del Lion Stage. Un’ora di bellissima voce unita ad uno show impeccabile!
23&30 e si cammina velocemente verso il Main Stage. Ci sono i Green Valley, band famosissima in Spagna, che festeggiano al Rototom i loro venti anni insieme. Luci accese tra il pubblico. E restano accese per quasi tutto il concerto dove le persone cantano senza sosta!
La musica no para, si dice in spagnolo. Non si ferma, continua! Sul Lion Stage arriva direttamente dal Brasile una ragazza fenomenale dal nome Bia Ferreira. Potenza allo stato puro. Voce, testi e varietà musicale. Tutto incredibile! Poco prima del concerto l’abbiamo intervistata ed è stata una conoscienza meravigliosa. Subito dopo il concerto siamo suoi accaniti fan.
Dopo un’ora di Bia si torna al Main Stage. Ore 00&45. La Dancehall inzia. C’è Beenie Man sul palco! Gente che si dimena allo sfinimento e il cantante giamaicano che festeggia il suo compleanno, spegnendo candeline tra una canzone e l’altra. Grande Beenie!
Ora si, tutti lo sappiamo. I concerti stanno per finire. Una settimana di musica ce ha deliziato tutti i presenti sta per volgere al termine. C’è l’ultimo concerto dei grandi palchi. Si vola al Lion Stage! Ci sono gli O.B.F. con Iration Steppas che hanno tutte le intenzioni di far saltare tutto il pubblico fino alla fine. E ci riescono in maniera sublime! Delirio. The Power of Utopia ha preso forma. Che bellezza. Grazie!
