The Byrds: 58 anni di “Eight Miles High”, canzone simbolo dell’era psichedelica
And when you touch down
You’ll find that it’s
Stranger than known
14 marzo 1966: i Byrds danno alle stampe “Eight Miles High“, uno dei più grandi singoli di tutti i tempi e non solo dell’era psichedelica, in cui forti sono le influenze di Ravi Shankar e John Coltrane.
Di questo pezzo Clark scrisse l’indimenticabile melodia e gran parte delle liriche, integrate dal notevole lavoro della mitica Rickenbacker 12 corde di Mc Guinn che, parole sue, “venne usata come fosse il sassofono di John Coltrane“.
Il brano viene poi incluso in quel capolavoro spaziale che è l’album “Fifth Dimension“, uscito il 18 luglio di quello stesso anno.
Di seguito, un raro video dei Byrds che eseguono Eight Miles High nel 1967, durante un’apparizione nel programma televisivo American Bandstand (all’epoca ci stava ancora Crosby, mentre Gene era uscito fuori dal gruppo).
Le registrazioni di Eight Miles High ebbero luogo a gennaio del 1966, presso i Columbia Studios di Hollywood, sotto l’egida del produttore Allen Stanton.
Nel testo si parla del viaggio in aereo verso Londra intrapreso dai Byrds nell’agosto del 1965 in occasione del loro primo tour britannico. Gli aerei di linea volano solitamente ad altitudini di non più 6 o 7 miglia, ma la band pensò che Eight Miles High suonasse meglio come titolo, anche perché richiamava la celebre Eight Days a Week dei Beatles.
Chiari sono i riferimenti ai viaggi sotto effetto dell’LSD, sostanza psichedelica che fa volare alto di 8 miglia e decisamente in voga all’epoca. E pensare che Gene Clark, che ne faceva grande uso, aveva una fottuta paura dei viaggi in aereo, cosa che tra l’altro gli causò non pochi problemi con i restanti compagni di band.
Fonte immagine in evidenza: https://it.wikipedia.org/wiki/The_Byrds#/media/File:The_Byrds_1965.png