The Clash, 14 dicembre 1979: “Qui è Londra che trasmette”
A nuclear era, but I have no fear
‘Cause London is drowning I, I live by the river
London Calling è il terzo album in studio dei Clash (Joe Strummer; Mick Jones; Paul Simonon; Topper Headon). È stato pubblicato come doppio nel Regno Unito il 14 dicembre 1979 e negli Stati Uniti nel gennaio 1980.
- Superata l’esplosione dei Sex Pistols, la band scrive il suo primo vero “disco corale”: tutti contribuiscono alla scrittura dei pezzi, e ci si scambiano persino gli strumenti. (Rolling Stone)
Di seguito, la clip ufficiale di London Calling, brano estratto dall’album e pubblicato come singolo il 7 dicembre 1979.
La canzone è stata reinterpretata da molti artisti, fra i quali:
- The Pogues, nel Live at The Town & Country Club St Patricks Day del 1988.
- Bob Dylan nel 2005.
- Bruce Springsteen & the E Street Band all’Hard Rock Calling del 2009.
- I Red Hot Chili Peppers, in alcuni live, hanno utilizzato l’inizio di London Calling come introduzione di Right On Time.
Ma quanti di voi conoscono il reale significato di London Calling?
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’espressione “London Calling” veniva usata all’inizio delle trasmissioni radiofoniche della BBC:
“Qui è Londra che trasmette: ecco le notizie dalla Gran Bretagna aggiornate fino a questo momento”.
Quindi i Clash, nel momento in cui composero questo pezzo, si sono riferiti al terribile periodo della guerra, ma non solo. Quando London Calling uscì nel dicembre del 1979, in quell’anno era accaduto veramente di tutto: tra il reattore della centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, che si era fuso provocando il rilascio di gas radioattivi nell’area, e il Tamigi a Londra che aveva rischiato di straripare minacciando un’alluvione, i mass media non facevano altro che parlare di catastrofi imminenti.
Infatti Joe Strummer canta
A nuclear era, but I have no fear
‘Cause London is drowning I, I live by the river
rivolgendosi ai più giovani, che dovrebbero prender coscienza di tutto ciò che sta accadendo intorno a loro e reagire, lasciandosi alle spalle il passato e ciò che significava.
Guardavamo agli artisti del passato con grande ammirazione ma molti dei problemi che la gente stava affrontando in quel periodo erano nuovi e spaventosi. Il nostro messaggio era più urgente perché tutto stava andando in pezzi. (Joe Strummer)
- In sostanza, i Clash con questo brano invitavano tutti ad abbandonare l’idea di Londra diffusa negli anni ’60, ossia quella di una città turistica e in un certo senso frivola, per concentrarsi sui problemi reali e attuali. (Virgin Radio)
L’iconica copertina del disco ritrae Paul Simonon che spacca il suo basso Fender contro il palco del Palladium di New York il 20 settembre 1979 durante il Clash Take the Fifth Tour negli USA, accompagnato da una grafica che vuole essere un omaggio al primo album di Elvis Presley e decretare da subito il riavvicinamento della band alle radici del rock.
La foto fu scattata da Pennie Smith. La versione finale della copertina venne disegnata da Ray Lowry. Inizialmente la Smith non acconsentì all’uso della sua foto, sostenendo che fosse sfocata, ma Lowry la convinse che ciò in realtà rendeva lo scatto più autentico.
Quanto al gesto di Simonon immortalato dalla Smith, in un’intervista egli spiegò che lo fece dopo aver saputo che i buttafuori al concerto non avrebbero permesso alle persone tra il pubblico di alzarsi dai loro posti.
La copertina di London Calling è stata citata anche dal famoso street artist Banksy.
Il personaggio ritratto da Banksy tiene in mano una sedia da ufficio al posto della chitarra. Come potremmo interpretarle tale rappresentazione? Forse Banksy ci vuole dire che passiamo troppo tempo davanti ai computer? O forse ci incoraggia a ribellarci e dovremmo alzarci e fare qualcosa invece di stare a guardare?
Articolo a cura di Skatèna
Crediti immagine in evidenza: Ian Burt
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Pubblicato il: 14/12/2023 da Skatèna