The Pogues: perché “Fairytale Of New York” è la canzone di Natale più irriverente di sempre
You’re a bum
You’re a punk
You’re an old slut on junk
Lying there almost dead on a drip in that bed
You scumbag, you maggot
You cheap lousy faggot
Happy Christmas your arse
I pray God it’s our last
Si avvicina il Natale, e io sono tipo il Grinch: lo odio, così come tutte le “feste comandate”, in cui ci si sente in obbligo di formulare auguri e fare presenti a gente che magari non si vede né si frequenta per il resto dell’anno. Diversamente la pensavo quando ero fanciulla: le vacanze di questo periodo erano più che piacevoli, duravano a lungo finché non si riprendeva con gli obblighi scolastici, e si stava volentieri e spensierati tra una moltitudine confusa e affettuosa di nonni, zii e cugini.
Per queste “feste” ho pensato di proporvi l’ascolto di Fairytale of New York (il titolo è stato ripreso dal romanzo A Fairy Tale of New York dello scrittore James Patrick Donleavy), una canzone natalizia degli irlandesi Pogues, pubblicata nel 1987 e cantata dal loro frontman Shane MacGowan insieme a Kirsty MacColl: indimenticabile il contrasto tra le loro voci, quella di MacGowan al solito sbiascicante e rauca, quella di Kirsty dolce e soave.
La scelta è ricaduta su questa canzone perché sono sempre stata una grande fan dei Pogues: come non amare un gruppo che non solo fa un genere che adoro e che definirei punk celtico, ma che quando nacque a King’s Cross a Londra, nel 1982, si faceva chiamare Pogue Mahone, anglicizzazione dell’irriverente espressione gaelica irlandese póg mo thóin che tradotto vuol dire “baciami il culo”?
Di seguito, il video ufficiale di Fairytale of New York, cui ha preso parte l’attore Matt Dillon nel ruolo del poliziotto che arresta lo sbronzo – tanto per cambiare – MacGowan:
Spassoso uno dei commenti al video, in cui un tale afferma: “Its not Christmas unless your family are drunk and killing eachother while this song plays in the backround. The most Irish Christmas song ever…“.
- Ad eccezione di The Dead di James Joyce o Advent di Patrick Kavanagh, nessuna opera dell’immaginazione irlandese del Ventesimo secolo è riuscita a illuminare un particolare significato del Natale così come ha fatto quella canzone… È una canzone d’amore contorta, una ballata di emigranti e un inno alla capitale del Ventesimo secolo. Ed è forse per questo motivo che è l’unico classico di Natale che si può sentire senza sobbalzare anche a luglio.
Il brano, una ballata in stile folk irlandese, è stato scritto da Jem Finer e Shane MacGowan e fa parte dell’album dei Pogues If I Should Fall from Grace with God.
In vari sondaggi radio-televisivi effettuati nel Regno Unito e in Irlanda, è stata votata come migliore canzone natalizia di tutti i tempi.
Fairytale of New York è la storia di due innamorati irlandesi emigrati a New York che la sera di Natale litigano pesantemente insultandosi e prendendosi a parolacce, ma alla fine si riappacificano, mentre la banda della polizia di New York suona un classico natalizio irlandese. É infatti anche una canzone sull’emigrazione, che parla della sensazione di sconbussolamento di chi è costretto ad andare all’estero per far quadrare i conti.
- Shane MacGowan e Kristy MacColl interpretano una coppia d’immigrati irlandesi reietti e falliti, un ubriacone e un’eroinomane che vagabondano per le strade di New York e se ne dicono di tutti i colori: “sei una vecchia puttana drogata”, “tu feccia, tu verme, tu disgustoso frocio taccagno”. È una grande canzone di Natale. Anzi, è una delle migliori canzoni natalizie di sempre per vie dell’effetto creato dal verismo dei dialoghi, dalla melodia struggente, dall’arrangiamento assieme dolce e amaro e pure dalla storia d’immigrazione che s’intravede. (Rolling Stone Italia)
- La canzone descrive una sorta di sogno ad occhi aperti di un immigrato irlandese che sta passando la vigilia di Natale smaltendo una sbornia chiuso in una cella da ubriachi a New York. Quando un altro ubriaco chiuso con lui nella cella si mette a cantare una strofa della ballata irlandese The Rare Auld Mountain Dew il narratore (MacGowan) inizia a sognare il personaggio femminile del brano. Il resto della canzone (che può essere interpretato come un monologo interiore) prende la forma di un botta e risposta tra la coppia, che la vigilia di Natale, litigando, parla delle proprie speranze giovanili distrutte dall’alcolismo e dalla dipendenza dalla droga. (Dorian Lynskey, Fairytale of New York: the story behind the Pogues’ classic Christmas anthem, in The Guardian, 6 dicembre 2012)
Il 18 dicembre del 2007 la BBC Radio 1 censurò, ritenendole offensive, e coprendole dunque con un suono, le parole “faggot” (it. frocio) e “slut” (it. puttana) presenti in Fairytale of New York per “evitare di commettere un reato“. La madre della MacColl definì la censura “ridicola“, mentre i Pogues la trovarono “divertente“.
La censura durò poco, infatti la stessa sera, l’emittente radiofonica mandò in onda la versione integrale della canzone.
Di seguito, il video in cui i Pogues e la MacColl eseguono il brano durante il St.Patrick’s Day nel 1988:
Nel 2011 Angelo Branduardi scrisse una versione in italiano del brano intitolandola Favola di Natale a New York ed inserendola nell’album Così è se mi pare:
L’immagine in evidenza è uno screenshot del primo video postato.
Pubblicato il: 17/12/2020 da Skatèna