The Police: “Message in a Bottle” e il senso di alienazione e solitudine che ci accomuna

Love can mend your life
Or love can break your heart

Message in a Bottle, singolo dei Police pubblicato il 21 settembre 1979 come primo estratto dal loro secondo album Reggatta de Blanc, fu anche il primo singolo del gruppo a posizionarsi al numero uno in Gran Bretagna e ad ottenere il disco d’oro, oltre che nella terra natia, anche da noi in Italia e in vari Paesi europei.

Il brano, dalle sonorità reggae e post punk, venne scritto da Sting, ed è caratterizzato dall’arpeggio costante della chitarra di Summers, considerato ad oggi uno dei migliori della storia secondo la rivista Rolling Stone.

Il testo parla di un uomo sopravvissuto a un naufragio che si trova su un’isola deserta e che affida tutte le sue speranze a una bottiglia con una richiesta di soccorso al suo interno. Un anno dopo, egli comprende che è rimasto solo e che non è l’amore, che può “riparare la tua vita, ma anche spezzarti il cuore“, a poterlo salvare, ma la speranza di essere trovato. In seguito, vede lungo la riva “cento miliardi di bottiglie“, per cui comprende che ci sono altre persone come lui in attesa di una risposta  e che provano il suo stesso senso di alienazione.

Message in a Bottle è una buona canzone, che mi commuove ancora. Mi piace l’idea che mentre si parla di solitudine e alienazione, si tratta anche di trovare conforto e di altre persone che affrontano la stessa cosa. Il ragazzo è su un’isola deserta e lancia una bottiglia in mare lamentando di essere solo, ma vede milioni di bottiglie che tornano a riva dicendo ‘Anch’io sono solo!’ – Sting

Di seguito, la band esegue Message in a Bottle al Baseball Stadium “Tokyo Dome” nel 2008:

Articolo a cura di Skatèna. 

L’immagine in evidenza è uno screenshot del primo videoclip presente nell’articolo.