Tommy dei The Who compie 50 anni
So che non mi crederà nessuno, ma io sto davvero pensando di scrivere un’opera rock che abbia per protagonista un giocatore di flipper sordo, muto e cieco. Non sto scherzando, anche se per ora è solo un’idea che ho in testa.
(Pete Townshend alla rivista Rolling Stone nel 1968)
If your child ain’t all he should be now
This girl could put him right
I’ll show him what he could be now
Just give me one night
I’m the Gypsy – the Acid Queen
Pay before we start
I’m the Gypsy – I’m guaranteed
To tear your soul apart
(The Acid Queen)
Compie 50 anni il 23 maggio 2019 Tommy, il quarto album (per la precisione un concept album), nonchè grande opera rock di carattere teatrale elaborata in forma complessa e multimediale (seguita nel 1973 da Quadrophenia), dei londinesi The Who, una delle band più influenti della storia del rock (il loro stile musicale ha dettato legge, tra gli altri, a gruppi quali Led Zeppelin, Queen e The Clash), e portabandiera, sebbene solo nel primo periodo, del movimento Mod (in questo molto devono loro i The Jam).
Il 9 dicembre del 1969, Tommy debuttò al Rainbow Theatre di Londra.
Tommy non è però la prima opera rock: uscito nel 1969, fu preceduto da “Arthur” dei Kinks e da “S.F. Sorrow” dei Pretty Things. Nelle 24 tracce pubblicate su doppio LP, i The Who svilupparono la storia di Tommy attraverso canzoni, cantate da Daltrey ma raccontate da più personaggi.
Tommy è la storia, ambientata alla fine della I guerra mondiale (nel film, invece, la storia si svolge alla fine della II guerra mondiale), di un ragazzo che diviene “deaf dumb and blind ”, sordo, cieco e muto (ma dotato di una forte capacità di sentire al di là dei sensi) dopo aver assistito, stando dietro a uno specchio, all’omicidio da parte del padre, un aviatore britannico della RAF e dato erroneamente per disperso, dell’amante della madre (nel film è il padre, invece, ad essere ucciso dall’amante). I genitori di Tommy, dunque, dicono al bambino di non dire, vedere e sentire nulla. Infatti, la canzone See Me, Feel Me, Touch Me, Heal Me sarà il leitmotiv del disco.
Ecco la stupenda performance dei The Who che cantano See Me, Feel Me, Touch Me, Heal Me a Woodstock nel 1969.
Tommy è poi abusato dalla famiglia, costretto a subire le violenze sessuali da parte dello zio e gli atti di bullismo da parte del cugino Kevin (interpretato dal batterista Keith Moon), che approfittano del fatto che egli non può parlare.
Tommy viene curato e si tenta in ogni modo, anche se inutilmente, di fargli riacquistare i sensi, quando, improvvisamente, egli si scopre “un genietto del flipper” e per questo diventa ricco e famoso. Oltrepassando lo specchio, Tommy diventa una sorta di “guru” in grado di guarire gli altri facendo loro seguire il suo stesso percorso. Un dottore si accorge che l’unico modo per comunicare con Tommy è attraverso uno specchio; la madre, però, non gli crede e distrugge gli specchi di casa (Smash The Mirror). Questo gesto dal sapore catartico rende Tommy libero (I’m free) e gli fa riacquisire quasi miracolosamente il contatto col mondo da cui si era estraniato, facendogli riacquistare i sensi perduti.
In una celebre intervista rilasciata al magazine Rolling Stone, Pete Townshend spiegò la genesi di Tommy: «Il ragazzo cieco, sordo e muto, è interpretato dagli Who, l’entità musicale. Egli viene rappresentato musicalmente, rappresentato da un tema che suoniamo noi, che apre e chiude l’opera stessa, e poi c’è una canzone specifica che descrive il suo essere sordomuto e cieco. Ma la cosa principale è che, essendo menomato in quel modo, il ragazzo percepisce le cose sotto forma di vibrazioni che trasforma in musica. »
Pete Townshend ha cercato di rappresentare in musica l’alienazione in cui è costretto a vivere e a rifugiarsi chi rifiuta questo mondo fatto di violenze e soprusi. Alla fine, dopo un lungo e travagliato percorso, Tommy “guarisce”, ritorna libero e ridiviene “normale” riacquistando i sensi perduti, accettando il mondo circostante grazie al suo talento naturale di campione di flipper, e stessa cosa fa Townshend grazie al potere della musica.
La copertina dell’album Tommy è stata realizzata da Mike McInnerney (membro attivo della controcultura nella Londra degli anni Sessanta, noto per i suoi poster psichedelici, i murales e i lavori per la stampa alternativa che hanno contribuito a promuovere la musica, le arti, la politica e gli eventi dell’epoca), che ha raffigurato una sfera azzurra, con nuvole e colombe bianche, dotata di tante finestrelle che la rendono simile ad una gabbia in cui sono imprigionati i componenti del gruppo. Sul retro le colombe, che rappresentano la liberazione di Tommy dal suo isolamento sensoriale e dunque sociale dal mondo circostante, vanno a riempire in stormo il fondo nero squarciato da un pugno.
IL FILM TOMMY DIRETTO DA KEN RUSSELL
Dall’album Tommy è stato poi tratto il film omonimo del 1975 diretto da Ken Russell, che vede la partecipazione, oltre che degli stessi The Who, di Jack Nicholson, Tina Turner, Elton John, Robert Powell ed Eric Clapton.
Ecco il trailer:
Nel film, quando la madre e il patrigno di Tommy provano inutilmente a curarlo e a farlo guarire dal suo autismo, si affidano a discutibili personaggi: Hawker, un predicatore che lo introduce nella sua setta religiosa che idolatra Marilyn Monroe; Acid Queen (nel film interpretata da una fantastica Tina Turner), una prostituta che usa l’LSD come stimolo sensoriale; Kevin, un cugino sadico, ed infine il pervertito zio Ernie.
Un giorno Tommy si riscatta scoprendosi campione del flipper e diventandone star incontrastata, arrivando a sconfiggere The Pinball Wizard (nel film interpretato da Elton John), il campione in carica.
Tommy diviene dunque ricco e famoso, e viene sottoposto alle cure di un celebre specialista, il quale, diffidando della terapia e confidando unicamente sulla volontà di Tommy, cerca di far riavvicinare Tommy alla madre Nora. Quest’ultima, in un momento di disperazione, distrugge lo specchio di fronte al quale Tommy si posiziona quando non gioca a flipper (Smash the mirror).
Tommy, da nuova “Star del Flipper”, diviene un predicatore e crea una setta con un santuario in memoria del villaggio vacanze dove sua madre incontrò il patrigno, e nel quale gli adepti possano raggiungere un nuovo livello di conoscenza seguendo l’esempio del maestro: giocare a flipper senza vedere, sentire e parlare per poi liberarsi attraversando lo stesso shock da lui subito.
L’esperimento di Tommy, però, fallisce, e i suoi seguaci, disillusi, gli si rivoltano contro, uccidendo i genitori ed incendiando il santuario (We’re Not Gonna Take It).
Tommy, malconcio e disorientato, si ritrova a fuggire nella campagna, fino ad arrivare ad una montagna (la stessa dove i genitori, all’inizio del film, avevano trascorso una romantica giornata e, presumibilmente, l’avevano concepito), che scalerà, mani e piedi nudi, invocando: See Me, Feel Me, Touch Me, Heal Me, finchè, giunto sulla cima, di fronte al sole che sta sorgendo, raggiunge la libertà e la definitiva elevazione spirituale (Listening to You).
Links utili:
Official website degli Who:
Pagina ufficiale fb degli Who:
https://www.facebook.com/thewho/
Pubblicato il: 15/03/2019 da Skatèna