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18/4/25 “Canto di primavera per Paolo”, “I fascisti tradirono l’Italia” e rassegna “Herencias” a Valori in Corso con Ludovica Valori

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Solidarietà, cultura e impegno politico e sociale nella nuova puntata di Valori in Corso di venerdì 18 aprile con Ludovica Valori.

Si parte con l’evento Canto di primavera per Paolo, evento collettivo che si terrà al Teatro San Giustino di Roma sabato 26 aprile a sostegno dei progetti di Arcs Arci Culture Solidali APS. A seguire Italo Poma, presidente dell’AICVAS (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna) ha presentato il suo nuovo libro I fascisti tradirono l’Italia (DeriveApprodi, 2025) e in chiusura il professor Simone Trecca ha parlato di Herencias, quarta edizione della Rassegna di Teatro e Cultura Ispanica al Teatro Palladium di Roma.

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Massimo Cerbini, che presenterà la serata Canto di primavera per Paolo assieme all’attore Paolo Pesce Nanna, e il baritono Pietro Spagnoli, ospite dell’evento con altri artisti, sono stati nostri ospiti in studio per presentare l’iniziativa, giunta alla nona edizione.

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Paolo Senni era un bravo musicista, che all’inizio della primavera di qualche anno fa purtroppo ci ha lasciati prematuramente. Dopo qualche tempo è nata l’esigenza di ricordarlo con qualcosa che potesse lasciare un segno, quindi niente di meglio che attraverso la solidarietà e la musica. Per iniziativa dei suoi amici più stretti, è nato così “Canto di Primavera”, uno spettacolo musicale annuale per mantenere sempre vivo il suo ricordo facendo del bene.
Dalle prime edizioni alquanto modeste, l’iniziativa è arrivata così alla sua nona edizione, acquisendo di anno in anno sempre più importanza, con grandi ospiti e con una partecipazione di pubblico sempre maggiore, amici di Paolo vecchi e nuovi.
Quest’anno il ricavato sarà devoluto all’Arcs Arci Culture Solidali APS, che si occupa di solidarietà e cooperazione internazionale, volontariato ed educazione alla cittadinanza globale, aiuto umanitario e accoglienza.

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Pietro Spagnoli

Pietro Spagnoli è, da oltre un trentennio, uno dei piu affermati baritoni /bass-baritoni del repertorio rossiniano, donizettiano e mozartiano, apprezzato per le spiccate doti di recitazione ed interpretazioni oltre vocali, ma negli ultimi pochi anni si è altrettanto affermato con grande successo in un repertorio diverso, come protagonista di ‘Falstaff’, come Fra ‘Melitone’/La Forza del Destino, ‘Sharpless’/Madame Butterfly’ cosi come ‘Michonnet’ in Adriana Lecouvreur, mentre è in attesa di debuttare ‘Gianni Schicchi’ nel 2025 a Tokyo.

E’ ed è stato ospite della maggior parte dei teatri europei ed oltreoceano, quali il Teatro alla Scala di Milano, la Staatsoper di Vienna , Opera di Zurigo, Staatsoper Amburgo, Royal Opera House Covent Garden di Londra, Teatro Liceo Barcelona, Teatro Real Madrid, Théatre La Monnaie di Bruxelles, Metropolitan Opera di New York, Festival Rossini di Pesaro, Festival di Aix-en-provence, Tokyo National Theatre, per citarne solo alcuni.

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Il libro I fascisti tradirono l’Italia nasce dalla testimonianza rilasciata dal comandante Italo, ossia Anello Poma, che prese parte alla Guerra civile spagnola nelle fila delle Brigate internazionali, fu poi internato in Francia e confinato a Ventotene, si distinse come uno dei principali protagonisti della Resistenza in Italia ed è stato interprete autorevole di quel «vento del Nord» che, nel Pci, dovette soccombere al cospetto della ragion di Stato togliattiana. L’anno della testimonianza è il 1996, quando l’allora presidente della Camera Luciano Violante disse che bisognava sforzarsi di capire i ragazzi che si schierarono dalla parte di Salò. Per il comandante Italo fu l’occasione di ricostruire il suo dissenso, che risale al periodo della Resistenza e del dopoguerra. Nella sua indignazione rispetto alle dichiarazioni di Violante, dunque, Poma incarna l’eredità delle vecchie generazioni di comunisti, di antifascisti e di partigiani.

«Se il mio paese è in guerra, in questo caso contro la Germania, e io mi arruolo in una unità militare che combatte al servizio dei tedeschi, io combatto contro il mio paese e quindi io compio un atto di alto tradimento. Non c’è da capire niente. L’unica cosa da fare: o lo fucili, perché ha compiuto atto di alto tradimento, oppure – come si è fatto immediatamente dopo la Liberazione – il governo emana un provvedimento di amnistia e questi vengono perdonati, quindi c’è il perdono, punto e basta. Non c’è da capire niente. Dopodiché la partita è chiusa e l’aprirla è una follia, è un qualcosa che noi non comprendiamo».

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Un’immersione nella cultura ispanica e una riflessione collettiva sui processi di liberazione e di resistenza, mettendo a confronto i traumi del passato con un presente di discriminazione, violenza, emarginazione. Questi i temi di Herencias – scritture di memoria e identità, che vede la sua quarta edizione dal 17 marzo al Teatro Palladium – Università Roma Tre. Un programma di incontri con autori ed esperti e allestimenti teatrali di testi ispanici tradotti in italiano, curato da Simone Trecca e organizzato dal Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre e Fondazione Teatro Palladium, in collaborazione con l’Accademia di Spagna.

Il prof. Simone Trecca ci ha parlato in particolar modo dell’evento del 6 maggio, la prima nazionale di ¡Ay Carmela! 
Aprirà l’appuntamento di martedì 6 maggio alle 18:30, una riflessione sugli Atti di resistenza, sulla contraddizione tra la leggerezza dello spettacolo e l’orrore della guerra, esplorando il sottile confine tra vita e morte, realtà e finzione. L’incontro sarà l’occasione per far emergere l’arte come strumento di resistenza, riflessione e sopravvivenza in un contesto segnato dalla violenza e dalla repressione. Ascanio Celestini, attore e drammaturgo, ne discuterà con Ferdinando Ceriani. Moderano Paolo Carusi e Simone Trecca.
A seguire, alle 20 (con repliche anche il 7 e 8 maggio), lo spettacolo ¡Ay Carmela! di José Sanchis Sinisterra, in collaborazione con Società per Attori e la regia di Ferdinando Ceriani. Sul palco Elisa Di Eusanio e Andrea Lolli.
¡Ay Carmela! è la storia di due guitti-artisti di varietà: Carmela, danzatrice di flamenco, e Paulino, cantante e cabarettista. Durante la guerra civile spagnola, cadono prigionieri dei falangisti e sono costretti, loro malgrado, ad improvvisare per le truppe uno scalcinato ma esilarante spettacolo di varietà dall’esito tragico al quale assisterà anche un gruppo di soldati repubblicani che saranno fucilati il giorno dopo. Tutta l’azione si svolge all’interno di un teatro, più precisamente su un palcoscenico vuoto e dismesso, quello del teatro Goya di Belchite. E in questo spazio che sembra essere al di fuori del tempo, con l’eco di una guerra civile ancora in atto, le regole della realtà vengono sovvertite: il confine tra la morte e la vita si assottiglia; i morti e la loro memoria tornano ad incontrare i vivi; il passato e il presente si mescolano, fino a sovrapporsi, creando un mondo irreale in cui tutto è possibile come, per esempio, che lo spettro di Carmela torni a far visita a Paulino risvegliando in lui quei ricordi che magicamente si materializzano sul palco.

La scaletta
Waterboys – Hopper’s On Top (Genius)
The Beatles – Blackbird
Intervista a Max Cerbini e Pietro Spagnoli
Banco del Mutuo Soccorso – Canto di Primavera
Pink Floyd – Comfortably Numb
Lana Del Rey – Henry, Come on
Tortoise – Oganesson
El violinista del amor – Canciòn de soldados
Intervista a Italo Poma per “I fascisti tradirono l’Italia”
Frente Popular – Hijos del pueblo
El violinista del amor – El Paso del Ebro
Intervista al prof. Simone Trecca per “Herencias”
Ascanio Celestini – Poveri partigiani

VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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