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7/2/25 Arriva “Brainrottigan”, intervista ai Brautigan

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I Brautigan ospiti in studio hanno presentato il loro album di debutto, Brainrottigan, un originale incrocio tra post-punk, jazz/noise e rock.

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Brautigan è un progetto punk jazz/noise rock nato a Marcellina (Roma) senza preavviso nell’estate del 2023, a seguito dell’incontro tra Pablo Monterisi, Martino Petrella, Andrea Pucci e Leonardo Pucci. Il quartetto comincia a suonare regolarmente nello studio dei fratelli Pucci nelle campagne marcellinesi e presto diviene un progetto consolidato. La comune passione per free jazz, new wave e ogni genere di assurdità forma l’intelaiatura dei Brautigan, che prendono il nome dallo scrittore americano Richard Brautigan, i cui scritti danno vita a scenari ideali per le loro sperimentazioni sonore. Inizialmente le prove venivano svolte in gran segreto, per motivi troppo complessi da sviscerare, ma dopo pochi mesi si presenta l’opportunità di suonare dal vivo e il quartetto esce allo scoperto, per poi ripiombare momentaneamente nel silenzio. Nella primavera del 2024 si rendono conto di avere i mezzi per registrare un disco, rimpolpati nel mentre dall’arrivo del sassofonista e polistrumentista turco Onur Yemisen. Insieme compongono e registrano accidentalmente in un pomeriggio un brano tracotante e prolisso della durata di venti minuti, che dà il via alle sessioni di registrazione del disco, proseguite a giugno e terminate a luglio. Brainrottigan è l’album di debutto del gruppo, una commistione eterogenea di alcuni tra i primi pezzi scritti dal quintetto, il risultato di cinque persone che volevano registrare un disco senza avere i mezzi per farlo. I brani hanno preso vita in inverno e sono stati incisi d’estate passando per un groviglio di cavi, apparati elettrici malfunzionanti, sudore, cimici e disperazione in due settimane roventi e surreali. Ascoltandoli si può scovare free jazz, punk, no wave ma principalmente esuberanza, insieme a una sempreverde idiozia. Tutto ciò di cui la scena musicale non aveva bisogno. La maggior parte dei pezzi è stata registrata in presa diretta, con poche sovraincisioni qui e là, al fine di catturare il più accuratamente possibile il suono della stanza in cui quel materiale è nato.

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Otto brani in cui la musica strumentale è l’assoluta protagonista per poter riportare la magia delle note al centro delle canzoni. Il nome del gruppo arriva dallo scritto Richard Brautigan, narratore dell’assurdo. È proprio questo riferimento letterario che guida la musica del gruppo in cui si respira un furore surrealista in cui si incrociano diversi generi musicali. In un panorama musicale sempre più piatto quindi una band come i Brautigan sono un’incognita destinata a lasciare il segno.[FoxyLady ascolta]

I vari Pablo MonterisiMartino PetrellaOnur YemisenAndrea e Leonardo Pucci, danno vita a un sound assai nervoso, abrasivo ma rotondo insieme, che attraversa stilemi di un’estetica lontana eppure, almeno in questa versione, assai vitale. Sedotti si direbbe dal gusto dell’improvvisazione ma abili nel montaggio di pezzi anche molto lunghi, riescono a coagulare attraverso una marca assai free sonorità mutuate dal post-punk, il jazz/noise e il rock: l’impatto è a tratti dirompente. [Alibionline]

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