Alice non abita più qui
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Alice non abita più qui di Martin Scorsese.
A seguito della morte in un incidente del marito camionista (Green Bush), Alice Hyatt (una strepitosa Ellen Burstyn, che vincerà l’Oscar) decide la lasciare Socorro, in New Mexico, per tornare con il figlio Tom (Alfred Lutter) nella natia Monterey, in California. Arriva a Phoenix, dove trova lavoro come cantante, intreccia una relazione con il più giovane Ben (Harvey Keitel), ma scoperto quanto sia violento, fugge a Tucson dove trova un impiego presso una tavola calda e successivamente l’amore, non privo di difficoltà, con l’allevatore divorziato David (Kris Kristofferson); deciderà di rimanere col figlio a Tucson, puntando a ritornare ad essere una cantante, come da sua vocazione.
Scorsese trova un buon equilibrio tra mainstream e cinema autoriale in questo solare ritratto di donna, che a suo tempo irritò le femministe, che giudicavano negativamente il fatto che la donna ammettesse che le era difficile vivere senza un uomo. Un film non privo di contraddizioni (a volte un poco stucchevole il rapporto col dispettoso figlio Tom), ma nel complesso equilibrato e scorrevole, nella sua efficace dimensione agrodolce. Il regista aveva girato oltre tre ore e mezzo di pellicola, e la prima ora umanizzava un poco la figura del marito, che nella versione fortemente tagliata dalla produzione, appare intollerante ed anaffettivo. Da segnalare la presenza di una giovanissima Jodie Foster che tornerà con Scorsese, con un ruolo predominante, nel successivo Taxi Driver.
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