“Belli dritti sulla schiena”, intervista a Emanuele Colandrea
Emanuele Colandrea – già frontman dei Cappello a Cilindro e degli Eva Mon Amour – ha presentato agli ascoltatori il nuovo album Belli dritti sulla schiena uscito lo scorso 11 marzo e il live romano previsto per il prossimo 21 aprile al MONK.
Tra gli autori più ispirati della nuova scena cantautorale romana, con una scrittura evocativa che si muove agilmente tra poesia e canzone d’autore, Emanuele Colandrea esordisce con il suo progetto solista nel 2015, dopo le fortunate esperienze con le band Cappello a Cilindro ed Eva Mon Amour. Tra gli 8 vincitori di Musicultura nel 2016, ha all’attivo due album e due Ep e giunge ora al suo terzo lavoro di inediti, in cui si affida alla preziosa produzione artistica di Pier Cortese e alla presenza di ospiti come Roberto Angelini alle chitarre e lo stesso Cortese alle incursioni elettroniche. Nei dieci brani che compongono l’album si respirano diverse influenze, da quelle polverose legate al songwriting folk-rock statunitense quasi al confine col Messico, a quelle che sono maggiormente riferite alla tradizione autoriale italiana. “Belli Dritti Sulla Schiena” è un disco scritto in prima persona senza l’intenzione di essere autobiografico. Ci sono dentro persone, pensieri e cicatrici indispensabili, sono in un certo senso canzoni promemoria, che ribadiscono, a me per primo, la differenza tra tenere e a mente e non dimenticare.
L’album è stato anticipato dal brano Ok Emanuele.
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