Chi è lo “Stranger at the Gate”? Intervista a Gabriele Caporuscio
Il polistrumentista e compositore Gabriele Caporuscio ha presentato il suo primo album solista Stranger at the Gate – un affascinante viaggio nella musica tradizionale di ispirazione irlandese e non solo. Caporuscio, polistrumentista romano nato nel 1977, dopo aver coltivato un forte interesse per l’etnomusicologia, ha intrapreso lo studio approfondito della musica classica indiana e di quella araba, specializzandosi in strumenti quali il sitar, l’oud e il saz. Ha approfondito lo studio della musica indiana con maestri di altissimo livello quali, Ustad Shahid Parvez, Pandit Manilal Nag, Ustad Sujaat Khan, Pt. Amarnath Mishra, Aki Montoya e Gianni Ricchizzi. Ha collaborato per molti anni con numerosi gruppi di musica etnica e rock della capitale come Unnaddarè, Rino Ceronti, Ogopogo e Sansura. Di recente si è impegnato nello studio del mandolino, del banjo e del bouzouki irlandese. In particolare si è soffermato sulla tradizione musicale irlandese e del centro-sud Italia, con i gruppi Red Pack e Scantu de Core (musica salentina), nonché sulla musica dell’est europa e su composizioni originali con il gruppo romano Turàn Trio. Nell’ambito della musica irlandese suona da anni con il noto violinista tradizionale Marco Fabbri, ha suonato in session e condiviso il palco con alcuni dei più importanti musicisti di questa scena musicale, tra cui Christy Leahy (North Cregg), Kevin Crawford e Cillian Vallely (Lunasa), e il flautista bretone Jean-Michel Veillon, sia come solista che come accompagnatore e cantante. Attualmente fa parte di diversi gruppi di musica irlandese, Hurry Up!, Ace & Deuce, The Tiber Banks e Sea-Change (in duo con Laura Torterolo, cantante dei Birkin Tree), di musica del centro-sud Italia, Transumanze popolari, e dell’est europa con i Turàn Gipsy Quartet. Nel 2020 ha prodotto il suo primo lavoro solista di musica tradizionale irlandese, Stranger at the Gate, che racchiude tutte le influenze finora elaborate nell’ambito dalla sua esperienza ormai pluriennale nell’ambito di questa scena musicale.
Nel corso della sua vita artistica ha suonato su numerosi palchi di prestigio nazionale e internazionale. Tra gli altri il Palace Theatre di Soho a Londra, al concerto tenutosi per celebrare il ventesimo anno della morte di John Lennon, nei principali teatri della provincia di Ragusa in un tour siciliano nel novembre 2006, per il progetto Terrarrussa che celebrava il centenario della CGIL, all’Umbria Folk Festival di Orvieto, nonchè in numerosi festival di musica tradizionale irlandese e delle aree celtiche in Italia, quali il Montelago Celtic Festival, Druidia, Matese Friend Festival, CAMPOfestival di Campo Ligure e l’Irish Music Festival di S.Margherita Ligure (GE), l’Eire! Festival di Bondeno (FE), in Irlanda tre edizioni dell’Ennis Trad Fest (2016, 2018 e 2019) e il Nyah Festival di Cavan, in Finlandia all’Irish Festival of Oulu nel 2019 e numerosi altri festival di musica tradizionale, oltre ad essere ormai da diversi anni assiduo frequentatore delle migliori session di musica irlandese in Italia (Roma, Genova, Bari, etc.) e in Irlanda (Belfast, Dublino, Ennis, Cork, Galway e oltre).
L’album Stranger at The Gate, registrato durante il primo lockdown italiano di aprile/maggio 2020, è il risultato degli ultimi dieci anni di duro lavoro per costruire il suo repertorio di brani sia strumentali che di canzoni. Protagonisti gli strumenti a corda come banjo, bouzouki, mandolino, chitarra e anche il violino, ma c’è spazio anche per il canto e altri strumenti come fisarmonica, uillean pipes, viola, whistle e flauto suonati da vari ospiti italiani e irlandesi all’interno dell’album.