Gruppo di famiglia in un interno
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti .
Un vecchio professore (uno straordinario Burt Lancaster), isolato dal mondo in una grande e splendida casa, tra quadri e libri, si trova a confronto con una famiglia della nuova borghesia romana, volgare, coinvolta forse in attività eversive, priva di tradizioni e di valori. Nonostante la enorme distanza culturale ed emotiva ne rimane e affascinato, in particolare dalla figura di Konrad (un ambiguo ed efficace Helmut Berger) ex sessantottino, ora amante mantenuto dalla marchesa Bianca Brumonti (una proterva Silvana Mangano), con il quale stabilisce un ambiguo rapporto padre/figlio. Dopo numerosi contrasti, organizza una cena di riappacificazione, con quella che confusamente percepisce come la sua nuova “Famiglia”. Finale tragico, nel quale la morte viene annunciata proustianamente dai passi di un inquilino del piano superiore, espressione della cultura della Decadenza, che il grande maestro coltivava da anni, nelle sue opere, sulla scia di Mario Praz e di Thomas Mann. Burt Lancaster si ispirò a Visconti per tratteggiare la dolente e tragica figura dell’intellettuale. Terzo episodio della sontuosa trilogia viscontiana della morte, che fa seguito a Morte a Venezia e Ludwig.
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