“Macerie”, un giallo alla milanese: intervista agli autori Erica Arosio e Giorgio Maimone
Un tuffo nella Milano del secondo dopoguerra a Radio città aperta con il giallo Macerie (Mursia, 2022) di Erica Arosio e Giorgio Maimone.
Milano, dicembre 1950. Viene uccisa una mondana. È la quinta, ma la polizia non se ne interessa. Non valgono niente, sono solo “orinali in carne”: non possono andare in chiesa, non pagano le tasse, non hanno diritti, non votano, non meritano indagini. Ancora di più se si tratta di ex operaie, che hanno scelto il mestiere per fame. Chi c’è dietro questi omicidi? Spetterà a Marlon e Greta scoprirlo, spezzando la rete di omertà che il potere stringe attorno al caso. Intanto alla Scala fervono i preparativi per il debutto dell’Otello. È l’ultima stagione in cui la Prima è a Santo Stefano. Dall’anno successivo, il 1951, sarà, come oggi, a Sant’Ambrogio. Macerie come le ferite della guerra che ancora deturpano Milano: le case crollate, i villaggi per gli sfollati, la migrazione dal Sud, la miseria delle periferie e, per converso, in centro, una città che ha fretta, che vuole crescere, una città che si libera del vecchio per costruire il nuovo, una città dove gli abitanti dei quartieri alti non si mischiano coi proletari. A meno che questo non avvenga nei bordelli.
Macerie è un prequel che si situa nel momento preciso in cui Greta, avvocato fresca di laurea, incontra Marlon, ex pugile, ex partigiano e inizia con lui un rapporto che durerà per molti anni. Anche se in ruoli secondari, fanno capolino qui tutti i personaggi che animeranno la serie nei capitoli successivi.
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