Non aprite quella porta – Sugarland express
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Sugarland Express di Steven Spielberg e di Non aprite quella porta di Tobe Hooper.
Lou Jean (Goldie Hawn) va a far visita al marito Clovis nella colonia penale dove sta scontando gli ultimi 4 mesi prima di essere liberato e lo convince ad evadere per recarsi insieme a Sugarland, dove due anziani coniugi hanno ottenuto in affido il loro bimbo. Prendono in ostaggio un poliziotto, con cui stabiliscono quasi un rapporto amicale, e vengono inseguiti da decine di auto della polizia, attraversando cittadine e campagne dove la gente li accoglie come eroi. L’epilogo sarà tragico. Un lucido e amaro saggio sulla società americana e sul consumismo nel vero esordio sul grande schermo di Spielberg, che si ispira ad un fatto realmente accaduto. Ma non è più tempo della “Nuova Hollywood “. Ottime come sempre le musiche di John Williams, fedele collaboratore di lungo corso di Spielberg.
In una zona rurale del Texas un gruppo di giovani si imbatte in una famiglia di maniaci omicidi cannibali: saranno quasi tutti atrocemente sterminati, l’unica che riuscirà a fuggire è Sally, che rimarrà segnata per sempre dalla tragica esperienza. Horror a basso costo, ispirato alla lontana ad un personaggio della cronaca, già fonte di ispirazione per Hitchcock per Psycho. Un film shock di importanza storica, che segnò il cammino del cinema orrorifico negli anni settanta ed ottanta, e che rimane opera di culto. Forsennato e visionario, è metafora dell’altra America, quella spaventosa e sconosciuta.
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