Occupazioni occasionali di una schiava
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi si occupa di Occupazioni occasionali di una schiava di Alexander Kluge.
Per mantenere gli studi di Franz, ed i loro tre figli, Roswitha Bronsky gestisce un ambulatorio di aborti clandestini.
Una lettera anonima alla polizia la costringe ad abbandonare la sua attività, ma mentre Franz riesce a trovare un impiego in una fabbrica, lei si dedica all’attività politico sociale, a fianco degli operai e degli immigrati. Scoprirà con notevole anticipo quali possano essere gli effetti della globalizzazione sui rapporti sociali.
Un lucido apologo brechtiano, proveniente da uno dei registi più politicizzati del “Nuovo Cinema Tedesco”, che nel corso degli anni settanta ottanta ci avrebbe regalato i capolavori, tra l’altro, di Wim Wenders e Werner Herzog.
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