Parla padre Alex Zanotelli: Guerra e Ambiente, i suoi appelli
articolo e podcast a cura di Massimiliano Montenz
Non più tardi di tre settimane fa, avevo rintracciato padre Alex Zanotelli. Sta vivendo a fianco ancora una volta degli ultimi, questa volta nel quartiere sanità a Napoli. Per chi non conosce la sua carriera missionaria, lo ricordiamo prima in Sudan e poi in quella che fu l’esperienza più formativa per lui ma che fece aprire gli occhi a tutti. I 12 anni trascorsi nella baraccopoli di Nairobi – Korogocho: alla scuola dei poveri.
Era logico gli chiedessi cosa pensa e cosa crede si debba fare per fermare questa guerra della Russia in Ucraina. Lo avrei visto bene a fianco di Papa Francesco che meno di due giorni fa ha incontrato il Presidente Ucraino Zelensky (che aveva già visto Mattarella e la Meloni).
foto presa dall’Avvenire.it
Ma forse l’incontro sarebbe stato meno diplomatico. Nell’intervista infatti padre Alex ci ha confermato le sue idee poco amate in questo momento in occidente. Conferma che “..Putin è caduto nella trappola .. di una guerra barbara, ma che .. dall’altra parte dobbiamo riconoscere che Biden questa guerra l’ha cercata per indebolire la Russia per poi affrontare la Cina”. Tutto questo è accaduto, prosegue padre Zanotelli, difronte una “Unione Europea assente come agente di pacificazione. Bisogna smetterla di armare l’Ucraina e adoperarsi tutti per una Non Violenza Attiva.. Ma non mi aspetto nulla dai governi, prigionieri di questo sistema.. mi aspetto invece cambiamenti dal basso..” Suggerisce ad esempio a noi italiani di utilizzare lo strumento della legge 185 che ci consente di conoscere quali banche investono nelle armi. “L’80% dei soldi investiti in armamenti vengono da tre banche: Unicredit – Intesa San Paolo e Ddeutsche Bank. Se i cittadini boicottassero queste banche ritirando i loro soldi..” ma padre Alex ancor di più si aspetta dalla Chiesa .. “è mai possibile che la Chiesa di Cristo non inviti a far questo..”
Anche sull’Ambiente padre Alex tira le orecchie al popolo italiano che dice “..non si è mai mosso seriamente scendendo in piazza per fare gesti che poi si pagano si va in tribunale e si va in prigione..” qui si tratta di vita o di morte. Difende i giovani come quelli di Ultima Generazione che fanno gesti come quelli del gesuita e poeta Daniel Derrigan che stette 44 mesi in carcere per combattere contro la guerra del Vietnam. Di fronte alla mia domanda su cosa ne pensasse anche dell’attacco simbolico contro monumenti ed istituzioni, padre Zanotelli ribadisce che “.. tocca al popolo fare gesti che scardinino il sistema.. i governi possono nulla.. chi comanda sono le banche.”
Un uomo quindi di grande conoscenza e grande saggezza, con tanti anni sulle spalle, richiama all’ordine le nuove società di giovani per ripetere le battaglie che fecero uomini come Martin Luther King o il sopracitato Derrigan perché dice “..ormai si tratta di Vita o di Morte”
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