Perché un assassinio
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Perché un assassinio di Alan J. Pakula.
Sulla torre “Space Needle” di Seattle il senatore Carroll viene assassinato durante un comizio elettorale. La commissione d’inchiesta conclude che è l’atto di un killer isolato. Nella redazione del quotidiano nel quale lavora, l’intraprendente giornalista Joe Frady (Warren Beatty) viene invitato a non insistere con inchieste che non portano a nulla. Ma la morte di una collega che aveva assistito all’omicidio e che si era rivolta a lui per chiedergli aiuto lo convincerà ad iniziare una lunga indagine. Riuscirà ad infiltrarsi in una tenebrosa organizzazione, la Parallax, che recluta persone antisociali ed inclini alla violenza, al fine di destabilizzare le istituzioni. Tenterà di sventare un altro omicidio, senza successo e finirà per essere ucciso come capro espiatorio. Per la commissione d’inchiesta il caso sarà subito risolto.
Un film lugubre, girato in ambienti spesso scuri in campi lunghi, angoscioso ed efficace, figlio della atmosfera complottista che ci fu in America a seguito degli omicidi dei Kennedy. Coraggioso e desolato cinema di impegno civile, risente solo di qualche passaggio della trama non ben chiarito. Un cult della Nuova Hollywood.
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