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PRESS CORNER del 21-01-2022 : tensioni a GERUSALEMME EST

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La Redazione Giornalistica di Radio Città Aperta presenta PRESS CORNER
Notizie a piede libero, l’edizione di oggi è a cura di Massimiliano Montenz
I principali media hanno fatto vedere le immagine della casa di Mahmoud Salhiyeh e della sua famiglia, fatta demolire dalle autorità israeliane dopo che le forze armate avevano fatto irruzione per arrestare lo stesso Salhiyeh e 6 membri della famiglia che si opponevano al sequestro.

Tutto questo è avvenuto alle 5 del mattino del 19 gennaio nel quartiere Sheikh Jarrah, diventato il simbolo della lotta contro l’occupazione a Gerusalemme Est. Il quartiere era stato occupato da Israele nel 1967 e poi annesso.  La famiglia si era appellata al tribunale israeliano proprio in virtù della presenza della loro abitazione già prima della data del 1967 sopra ricordata.

In effetti l’udienza finale del tribunale israeliano per stabilire la legalità o meno dello sfollamento di questa e altre famiglie nel quartiere, è stata fissata per il 23 gennaio e quindi ci sarebbe stato ancora tempo. I principali interlocutori anche europei, considerano lo sfollamento forzato nei territori occupati come una violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra.

I governi di Francia, Germania, Italia e Spagna hanno contestato in un comunicato congiunto l’espulsione della famiglia palestinese.

Ma le autorità israeliane hanno giustificato la demolizione per costruire una scuola di educazione speciale per i residenti del quartiere.

Volevano demolire lo spirito della famiglia di Mahmoud, ucciderne la storia ei ricordi. I genitori di Mahmoud sono stati sfollati una volta da Ein Karem, ed eccoli qui nel 2022, sono stati sfollati di nuovo, ha affermato Abu al-Hommos che poi ha ricordato come tale operazione si inserisce nel progetto più ampio di ebraizzazione di Gerusalemme. 

Se consideriamo anche le dichiarazioni delle ONG locali e i gruppi per i diritti umani, si comprende come da tempo le stesse segnalano una serie di pratiche e politiche israeliane a Gerusalemme volte ad alterare il rapporto demografico a favore degli ebrei, per mantenere una solida maggioranza ebraica nella città nel piano generale del comune del 2000.

Del resto in occidente il clamore che la demolizione dell’abitazione dei Salhiye avrebbe dovuto creare, è stato rilevato principalmente da media autorevoli come il New York Times (ma non dal governo di Biden)  e volutamente sottovalutata o ignorata da buona parte di giornali e agenzie europee e italiane. E’ comunque probabilmente servito a rimandare, forse per mesi, lo sgombero delle prime quattro delle 28 famiglie palestinesi che a Sheikh Jarrah rischiano di essere cacciate via dalle loro case su iniziativa «legale» di gruppi israeliani legati ai coloni e all’estrema destra.

Mahmoud Salhiye, uscito dal carcere dopo una notte di fermo (lui e suoi altri 4 membri della famiglia nominati Sheikh Jarrah Five) ha giurato di ricostruire un giorno la casa a Sheikh Jarrah 

Ascolta Press-Corner del 21 gennaio 2022, a cura della redazione RCA
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