Libri che raccontano la musica a Valori in Corso del 9.2.24
Ospiti della puntata Enrico Deregibus che ha presentato il nuovo libro Luigi Tenco: Lontano, Lontano (Il Saggiatore, 2024) e David Marte con il suo Parole di Baustelle – Commento ai testi di La Malavita, Amen, I Mistici dell’Occidente. Abbiamo parlato anche con Manlio Maresca della serata in programma proprio oggi al RCCB Init di Roma con Splatterpink, Gastric Juice e Tritonica.
E’ uscito il 23 gennaio Luigi Tenco. Lontano, lontano. Lettere, racconti, interviste, a cura di Enrico de Angelis e Enrico Deregibus: il volume raccoglie in 440 pagine le parole scritte e pronunciate da Luigi Tenco nel corso della sua esistenza. Un insieme di materiali in buona parte inediti – dai temi delle elementari alle lettere, dai diari agli abbozzi di racconti e sceneggiature, dalle interviste fino alle ultime dichiarazioni durante il Festival di Sanremo del 1967 – che dà forma a un’autobiografia impossibile: il racconto della sua vita, dei suoi pensieri, delle sue emozioni e dei suoi incontri attraverso la sua stessa voce.
C’è un ragazzo all’inizio di questo libro chiamato Luigi. Lo osserviamo crescere, imparare a suonare il sax, la chitarra e il pianoforte, mettere in piedi una jazz band con i suoi amici, partire per il servizio militare, avere nostalgia di casa e di sua madre. Lo guardiamo iniziare a comporre canzoni e poi provare a cantarle, con la timidezza e la trepidazione dei ventenni; riuscire nell’impresa di incidere un disco e ascoltarlo trasmesso in radio. Lo vediamo infine combattuto tra la ricerca del successo e l’intransigenza, andare in televisione, rilasciare interviste su interviste, cimentarsi come attore; innamorarsi e rinnamorarsi, ogni volta perdutamente.
Di quasi ogni fase della sua breve vita, Tenco ci ha lasciato una traccia, un testo, una dichiarazione, concedendoci così di guardare al di là delle parvenze di riottosità e malinconia con cui è stato a lungo identificato. Quest’opera ci permette di conoscere da vicino e nella sua evoluzione una figura creativa e piena di desideri, anticonformista e in anticipo sui tempi, umile e allo stesso tempo consapevole del potere delle parole e delle canzoni. Il ritratto di uno dei più grandi cantautori della storia d’Italia, nella sua essenza più sincera.
Enrico de Angelis (Bolzano, 1948) è giornalista, storico della canzone e operatore culturale. È stato attivo all’interno del Club Tenco di Sanremo dall’anno di fondazione, il 1972, e ne è stato per vent’anni il direttore artistico. Ha curato inoltre numerose altre rassegne, eventi, lezioni, dischi, programmi radiofonici, soprattutto di “canzone d’autore”, espressione da lui stesso coniata nel 1969. Ha firmato o curato innumerevoli pubblicazioni, tra cui un’antologia dei propri scritti giornalistici raccolti nel volume “Musica sulla carta”.
Enrico Deregibus (Balzola, 1967) è giornalista e direttore artistico o consulente di vari eventi musicali e culturali, come il format “Uno ad uno” a Roma a Officina Pasolini. È considerato il biografo di Francesco De Gregori, sul quale ha pubblicato vari libri. Oltre a questi, ha firmato Dizionario completo della canzone italiana (2006), Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore (2007) con Enrico de Angelis e Sergio Secondiano Sacchi, Chi se ne frega della musica? (2013). Nel 2017 ha realizzato un omaggio a Luigi Tenco con eventi in contemporanea in più di 30 località.
I Baustelle, storico gruppo della scena musicale italiana, sono diventati celebri per alcune hit come Charlie fa surf e Un romantico a Milano, ma forse non tutti sanno che i loro testi sono frutto di un affascinante mix di riferimenti e citazioni musicali, letterarie, artistiche e cinematografiche. Dai racconti di Poe ai ritratti di De André, dagli chansonnier francesi ai Beatles e Ramones, da Dante e Montale a Pasolini e Houellebecq, fino al cinema di Pietrangeli, Coppola e Kubrick, Parole di Baustelle ricostruisce in modo accurato ma accattivante le ascendenze musicali e culturali di una selezione di testi tratti da una personale “Trilogia della vita” (2005-2010), rappresentando la band in una delle fasi principali del suo lungo successo.
David Marte vive tra Padova e Pescara. Laureato in Lettere antiche e specializzato in Storia dell’Arte, si dedica ora all’insegnamento e alla ricerca. Come cantante del gruppo rock psichedelico Alice in Sexland – Aliceversa ha pubblicato due album (Alice in Sexland, Casal Gajardo/Contempo 1992 – Ore disturbate, Pick Up 1995). Con lo pseudonimo di Marte è stato DJ di musica rock in alcuni storici club veneti (Magic Bus – Venezia, Eyes Club – Padova). A nome David El Marte ha pubblicato il romanzo Primo Nome Manuel (Editrice Zona, Arezzo 2009).
Gli Splatterpink tornano a Roma dopo otto anni per presentare il nuovo album: The Best Of Italian Music. Apparentemente si tratta di un album di cover di canzoni pop italiane, edito dall’etichetta bolognese Improved Sequence e disponibile su Bandcamp . Appena parte il primo brano si capisce però che non sono affatto cover, ma l’evidenza di una dimensione parallela, una realtà distopica – o forse utopica – in cui la storia è andata diversamente, dove Lucio Dalla è il chitarrista dei Dillinger Escape Plan e Renato Zero il frontman dei Cabaret Voltaire.
Se i testi rimandano ai brani dei titoli, la musica è completamente reinventata da una visione musicale che Diego D’Agata, istigatore del gruppo fin dagli anni ’80, ha sempre sostenuto anche nei Testadeporcu, duo seminale basso e batteria attivo a Bologna dal 2004. Sono stati gli Splatterpink ad identificare, almeno in Italia, il termine jazzcore con quell’ibrido di estetica rock industriale e poetica del jazz – inteso in senso molto lato – che conosciamo, dove metriche complesse articolano un sound acido e asciutto tipico della fase no wave del rock post-punk. La parola più evocativa – attribuibile sempre a Diego – forse è punk-contemporary, un modo di pensare l’invenzione artistica quasi dadaista, che inserisce tutto nel frullatore, lo accende e poi toglie il tappo, spargendo il contenuto in stampi in realtà molto rigorosi, quegli stampi concettuali che riguardano anche la musica di Manlio Maresca, che condividerà la serata di venerdì 9 febbraio al RCCB Init – curata da Marco Di Gasbarro e Giampaolo Felici – con il suo trio Gastric Juice. Manlio è un musicista e un chitarrista come ce ne sono pochi in giro. Membro fondatore di gruppi come Neo e Squartet nei primi anni 2000 e poi autore delle varie incarnazioni di Manual For Errors, è un instancabile produttore di artefatti complessi, altamente ingegnerizzati secondo logiche assurde per il mainstream, ma pur sempre coerenti, che attraversano stili e generi, strumentazioni e media. Cosa ci porterà sul palco con il nuovo trio “gastric juice” è difficile da predire. L’unica cosa da fare è allinearci temporaneamente alla sua “ortodossia” e ricordare il motto Hope is a Trap.
Segnaliamo agli ascoltatori anche il videoclip ufficiale del brano Hanno Ucciso L’uomo Ragno, contenuto nell’album degli Splatterpink. [Vai all’evento Facebook della serata]
La scaletta
Luigi Tenco – Lontano, lontano
Luigi Tenco – Ciao, amore, ciao
Luigi Tenco – Ragazzo mio
Intervista a Enrico Deregibus
Luigi Tenco – Giornali femminili
Francesco De Gregori – Festival
Luigi Tenco – Vedrai, vedrai
Ardecore – Monte Canino (live)
Pier Adduce – Loro
Baustelle – Baudelaire
Intervista a David Marte
Baustelle – La guerra è finita
Amalfitano feat. Francesco Bianconi – Fosforo
Livia Ferri, Iraci – Spero
Intervista a Manlio Maresca
Splatterpink – Hanno ucciso l’uomo ragno
Splatterpink – Questo piccolo grande amore
Splatterpink – Fra di noi
VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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