Il profumo della signora in nero
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa de Il profumo della signora in nero, di Francesco Barilli.
Silvia Hackermann, splendida trentenne, direttrice di un laboratorio chimico, è perseguitata dai fantasmi e dai traumi della sua infanzia; lentamente, la follia prende il sopravvento, e diventa una assassina, o così ritiene di essere. Nel frattempo, una setta satanica guidata da un professore di antropologia senegalese, trama per indurla al suicidio. Il finale sarà tragico e raggelante.
Un thriller horror insolito e perturbante, con una efficace Mimsy Farmer, nel ruolo della protagonista, a quel tempo avviata a diventare una icona del cinema del terrore, e con un cast di attori credibili ed efficaci. Sebbene le motivazioni psicoanalitiche risultino piuttosto semplicistiche, l’atmosfera onirica e fortemente allucinatoria, anche perché sostenuta da una splendida ambientazione al quartiere Coppedè di Roma, rende il film di ispirazione polanskiana, particolarmente affascinante nella sua singolarità.
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