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La Zattera: esplorazione urbana e sociale nella Roma che resiste

La Zattera: esplorazione urbana e sociale nella Roma che resiste

Navigazione come creazione, viaggio come nascita e travaglio, in cui la materia prima comune è la memoria. Di questo parla “La Zattera – alla deriva tra storie e immaginari della città invisibile (Roma 1870-2020)”, un percorso di ricerca artistica e di esplorazione urbana e sociale della durata di tre anni organizzato da Stalker

20/01/2021 – di Thais Palermo Buti

Stalker - La Zattera

“Navegar è preciso. Viver não è preciso”, cantava Caetano Velloso in “Argonautas”, brano del 1969 che faceva un doppio omaggio ai navigatori. Il ritornello è preso da una poesia di Fernando Pessoa, “Navegar è preciso”, che a sua volta si è inspirato all’esortazione di Pompeo, navigare necesse est, vivere non necesse, che sarebbe stata rivolta ai suoi marinai per convincerli ad affrontare il mare durante una tempesta per trasportare a Roma il grano delle province. Il messaggio è chiaro: di fronte alla fame di Roma, la propria vita passa in seconda linea. Pessoa avrebbe anche giocato con il doppio senso che “preciso” ha in portoghese, ovvero quello del giusto, preciso, e quello del necessario. Entrambi originari dal latino: “praecidere” (tagliare nitidamente, accorciare lasciando solo l’essenziale) e “praecisus”, che, come il risultato del verbo, significa ciò che è stato tagliato da quel che è necessario, ed era usato in Retorica per esprimere il minimo necessario al discorso.

Mi piace pensare che Pessoa ha alternato il significato di “preciso” nell’attribuzione alla vita e alla navigazione. Navigare è necessario. Vivere non è preciso. E a maggior ragione navigare è necessario. Ma per Pessoa, che percorre il tema del viaggio in molte poesie, i viaggi sono i viaggiatori. È in noi che i paesaggi hanno paesaggio, diceva. Noi, che intrecciamo i fili dei nostri corpi, delle nostre speranze, delle nostre paure e delle nostre memorie, e costruiamo l’improbabile imbarcazione, la zattera, simbolo di impermanenza e fragilità, e per questo di resistenza, su cui navighiamo le acque imprecise delle nostre vite.

Navigazione come creazione, viaggio come nascita e travaglio al tempo stesso. Materia prima comune di tutti i viaggi, la memoria. La memoria come amalgama individuale e collettivo che crea ma è creata, mentre vaga, sopravvive, reinventa, ricostruisce, reinterpreta. È di questo che parla “La Zattera – alla deriva tra storie e immaginari della città invisibile (Roma 1870-2020)”, un percorso di ricerca artistica e di esplorazione urbana e sociale della durata di tre anni, a cura di Stalker. Imbarcazione dove trasportiamo le memorie e i portatori passati e futuri di memoria, la Zattera evoca una condizione di sopravvivenza e un vagare alla deriva attraverso la lettura e l’interpretazione dei luoghi e della storia sociale e culturale della Roma informale e subalterna, delle rappresentazioni che l’arte ne ha dato, delle forme di autorganizzazione sociale e di educazione prodotte.

La ricerca delle storie e dei luoghi, così come la preparazione delle “Circostanze” come degli oggetti artistici che le testimoniano, costituirà un percorso di formazione informale aperto e maieutico che da tempo è stato chiamato SUN, Scuola di Urbanesimo Nomade.

Il viaggio è iniziato lo scorso sabato 16 gennaio con un primo appuntamento online, in collaborazione con Mad’O – Museo dell’Atto di Ospitalità e progetto Città-Mondo (European Solidarity Corps). L’incontro, a cui sono intervenuti Michele Colucci, storico delle migrazioni presso il CNR-ISMed, e Alessandro Triulzi, fondatore dell’Archivio Memorie Migranti, è stata una prima occasione per riflettere su pratiche, metodi, necessità e usi delle memorie delle migrazioni in opere d’arte, archivi, musei e monumenti.

Il progetto realizzerà anche un’opera artistica, la Zattera: un dispositivo mobile, un archivio per raccogliere le memorie disperse e rimosse di quanti invisibili hanno abitato informalmente la città nei 150 anni di Roma capitale, di chi ne ha testimoniato la realtà e delle esperienze di innovazione sociale che hanno generato.

Il prossimo appuntamento (intervento di Luciano Villani, Il borghetto Prenestino e la questione della casa e delle baracche a Roma) è fissato per sabato 23 gennaio alle ore 11.00, e potrà essere seguito sulla pagina Facebook di Stalker/NoWorking.

Info: 328 6214798
labstalker@gmail.com

https://stalkerlab.wixsite.com/zattera

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Pubblicato il: 20/01/2021 da Thais Palermo