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Rock Levante: Jiro Inagaki e Ryo Kawasaki – gli innovatori del jazz made in Japan

Rock Levante: Jiro Inagaki e Ryo Kawasaki – gli innovatori del jazz made in Japan

Di Matteo Giacchè

 

Se provaste a ‘googlare’ il nome di Jiro Inagaki, vi accorgereste di quante poche informazioni ci siano su questo musicista. Eppure il suo contributo al panorama jazz del Sol Levante, e non solo, è di caratura pesantissima. Nato a Tokyo nel 1933: informazione che già dice tanto sul suo background e sulla formazione come musicista.

Seppur giovanissimo, vive in prima persona la Seconda Guerra Mondiale, l’occupazione americana (1945 -1952) e tutto ciò che ne consegue. Da questo stato di occupazione, però, riesce a prendere il meglio. Sassofonista raffinatissimo, quando in Giappone inizia a circolare musica provieniente dagli Stati Uniti, usa il suo sax per soffiare una ventata d’aria fresca sul suo paese. Esperto in sax tenore, sax soprano, flauto e, in rare occasioni, sax alto, utilizza il suo expertise insieme ad altri musicisti sopraffini.

La sua Jiro Inagaki & Soul Media presenta in formazione musicisti eccezionali, tra i quali spicca Ryo Kawasaki alla chitarra. Altro innovatore di cui parleremo di seguito.

Jiro Inagaki & Soul Media – The Vamp
https://www.youtube.com/watch?v=YuM_f2uITXA

 

Il binomio jazz-Giappone è ormai noto a tutti. Questo genere è infatti uno dei più ascoltati in nel paese del Sol Levante, e una delle esperienze da fare se si visita Tokyo, è proprio quella di andare a bere un whisky in un jazz bar. Ma ciò che rende Jiro Inagaki un jazzista particolare, è il fatto di aver portato il genere su un altro livello in patria. Sulla scia di Miles Davis, Inagaki introduce una nota di fusion nel suo sound e – questa volta senza Ryo Kawasaki alla chitarra – ci regala una gemma assoluta con l’album Funky Stuff, uscito nel 1975.

Jiro Inagaki & Soul Media – Funky Stuff
https://www.youtube.com/watch?v=Ws6z37e0zsE

 

Musica strumentale, alla portata di tutti, che sicuramente gli appassionati di jazz e fusion conosceranno, ma che puô riservare una piacevole sorpresa anche per i non amanti del genere.

Come detto, buona parte di questo processo innovativo nel mondo del fusion si deve anche a Ryo Kawasaki. Il chitarrista di Koenji (Tokyo) è, infatti, uno dei pionieri del fusion. Nel 1979 costruisce il suo primo guitar synth, e il suo album Little Tree, uscito l’anno successivo è già testimonianza di questa sua innovazione.

Ryo Kawasaki – Little Tree
https://www.youtube.com/watch?v=E_CqcruHmWA

 

Purtroppo Ryo ci ha lasciato nell’aprile del 2020, ma la sua eredità avrà sempre un posto speciale nel mondo della musica, non solo giapponese, internazionale. Già i suoi lavori precedenti erano album raffinatissimi, che mostravano elementi di innovazione, e che ancora oggi sono in grado di intrattenere senza mai annoiare. Ascoltare per credere:

Ryo Kawasaki – El Toro (1976)
https://www.youtube.com/watch?v=FcN-KCUyFhQ

I due musicisti giapponesi hanno portato in Giappone un genere che allora poteva far storcere il naso ai puristi del jazz ‘classico’, ma ben presto sono entrati nella leggenda, e i loro dischi sono oggi oggetti da collezione di altissimo valore. Anche se non siete collezionisti, grazie alle piattaforme digitali, potete godere ancora oggi della loro anima, che ci ha regalato tanto. Musica strumentale, senza barriere linguistiche. Senza barriere. Premete play, non rimarrete delusi.

Fino alla prossima… Sayonara!

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Pubblicato il: 15/04/2022 da Matteo Giacchè